Chapter five

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LUCY

Il professore Di Francesco aveva deciso di mandarmi in sfida. Ero contro una cantante della squadra avversaria. Si chiamava Carmen. Lei, come me, aveva la prof Turci contro sul fatto che non sorridevamo mai mentre cantavamo.

Dopo che lei ebbe cantato un suo inedito, La Complicità, fu il mio turno. Io cantai una cover che mi era stata assegnata, Vietato Morire di Ermal Meta. Ironia della sorte, Ermal era il mio cantautore preferito.
Le sue canzoni mi emozionavano sempre, e già lo conoscevo ancor prima che l'anno scorso andasse a Sanremo, e arrivasse al terzo posto con quella canzone. Lo conobbi sempre due estati fa, come Irama, perché entrami si esibirono nella sezione giovani al Coca-Cola Summer Festival. Quando sentii Ermal cantare per la prima volta rimasi a bocca porta. Pensai: questo cantante merita di più, è troppo bravo. Quando scoprii che sarebbe andato a Sanremo l'anno scorso ero fierissima. Era arrivato il momento in cui lui poteva farsi valere e mostrare a tutti le sue capacità, quanto fosse bravo e meritevole.

Vietato morire era una delle canzoni di Ermal che preferivo di più, ma quella che mettevo al primo posto era sicuramente Odio le favole. Non c'era volta in cui non piangevo ascoltando quella canzone.

«Cambia le tue stelle
Se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore
Non colpisce in faccia mai
Figlio mio ricorda all'uomo che
Tu diventerai
Non sarai mai più grande
Dell'amore che dai»

Quando finii di cantare guardai in alto. Non so come mai, ma alzare gli occhi e osservare ciò che si trovava sopra di me mi dava come un senso di liberazione.

Alla fine il punto contro Carmen l'ottenni io – anche se il parere di Di Francesco non era cambiato molto, ma di certo ci sarebbe voluto molto lavoro e impegno per farglielo cambiare – e perciò tornai tutta fiera al mio posto. Irama, prima che io mi sedessi, mi disse: «Sei stata grande», e io gli risposi sorridendo. Mi imbarazzavano un po' i complimenti, e per la maggior parte delle volte, quando me ne veniva fatto uno, sorridevo. Per me sorridere dopo un complimento equivaleva a un "grazie" espresso non verbalmente.

Quando mi fui seduta, Emma mi mise una mano sopra la spalla: «Sei stata bravissima». La ringraziai, sempre sorridendo, e lasciammo trascorrere la puntata, sapendo che quel giorno avevo dato al pubblico e ai professori già una parte di me.

***

Tornati in sala relax, c'era un video da vedere sul televisore che ci stava aspettando.

Riguardava una lezione che Biondo stava svolgendo – in quel momento, mentre stavano guardano il filmato, il ragazzo non era presente nella stanza – insieme a un professore. Stava cantando un brano di cui non ricordavo il titolo.
Tutti capimmo il significato del video. Dato che alcuni professori erano piuttosto contro sul modo in cui Biondo cantava – affermavano che non fosse molto intonato – probabilmente volevano sapere anche una nostra opinione e di conseguenza, come avremmo reagito a questo video.

Sinceramente, non notai poi questi miglioramenti rispetto alle altre volte. Ma preferì stare zitta, piuttosto che iniziare a urlare contro qualcuno.

«Si dai, un po' è migliorato» disse un ragazzo. Mi girai verso di lui. Si trovava dietro di me, e potei leggere il suo nome sulla targhetta: Zic. Era un ragazzo alto, con dei capelli lunghi e un po' gonfi, che non passavano inosservati.

Poco dopo che il video finí, entrarono alcuni ragazzi nella stanza, tra cui Biondo.
Zic gli andò in contro, si batterono il cinque con la mano, e gli disse: «Bravissimo, hai fatto dei grandissimi miglioramenti». La maggior parte dei presenti guardò il ragazzo in malo modo, dato che ciò che aveva detto a Simone – questo era il vero nome di Biondo – non coincideva molto con ciò che aveva detto quando il ragazzo non era presente.
Einar si scagliò contro Zic: «Va bene Zic, sarà pure migliorato, ma quando Biondo non c'era, avevi detto che era migliorato un po' e poi adesso che lo vedi dal vivo gli dici che ha fatto dei grandissimi miglioramenti. Non è un atteggiamento educato nè nei nostri confronti nè in quelli di Biondo»
«Ragazzi che sta succedendo?» chiese Biondo spaesato.

Cosa resterà - IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora