Capitolo 26

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Quando quella sera ci riunimmo nel giardino dei Weasley pronti per materializzarci a Hogsmead, alzai lo sguardo verso il cielo e fissai le stelle luminose rivolgendogli una preghiera.

Hannah mi aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene eppure non riuscivo a non avere paura che qualcosa andasse di nuovo storto.

Come se lo avesse avvertito, George si avvicinò a me e mi strinse la mano per rassicurarmi.

— Siamo qui per aiutarci a vicenda, ricordi? Non c'è nulla di cui preoccuparsi. E poi noi sappiamo già come va a finire questa storia: è il nostro asso nella manica. —

Lo abbracciai stretto ripensando a quanto sia fortunata ad averlo come amico.

— Come fai a capire sempre quali sono le mie paure più profonde? —

George sospirò e staccandosi da me, fece un mezzo sorriso. — Perché sono anche le mie. —

Annuii e stavo per ringraziarlo quando sentii qualcuno dire: — Avete visto Fred? Manca solo lui e se non ci muoviamo, Voldemort potrebbe arrivare a Hogwarts prima di noi! —

Mi voltai di scatto e notai che Kingsley aveva ragione: c'eravamo tutti tranne lui.

— Vado a cercarlo. Torno subito — dissi correndo dentro casa per non perdere tempo.

Puntai dritto alla stanza che una volta condivideva con George e lo trovai steso sul letto con gli occhi chiusi.

— Fred, cosa stai facendo? Dobbiamo andare. —

Non si mosse di un millimetro.
Sospirai e mi avvicinai per sedermi sul letto.
Gli toccai un braccio e lui mi fissò in modo strano.

— Manchi solo tu. È ora... — ripresi sussurrando.

Senza una parola si lanciò verso di me per stamparmi un bacio sulle labbra. Mi tolse il fiato.

— E questo per cos'era? —

Aveva le lacrime agli occhi. — Ho paura, Herm. Lui è troppo forte... —

Decisa a convincerlo una volta per tutte di stare tranquillo, gli afferrai il volto con le mani e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.

— L'abbiamo già sconfitto, capito? Lo abbiamo già fatto e possiamo farlo ancora. Ricordi che Voldemort ha pianificato di tornare indietro nel tempo in caso di sconfitta? Be' io dico che se ci ha pensato significa che sapeva già di poter essere battuto. Così è stato, e così sarà anche questa volta. Fidati di me. —

Mi accarezzò una guancia e annuì. Lo presi per mano e lo trascinai giù per le scale raggiungendo gli altri in giardino.

— Oh, eccovi qui! Possiamo andare, ora? — disse Remus, impaziente.

— Sì. Siamo pronti. —

***

Dopo un atterraggio brusco, ci avviammo verso il pub Testa di Porco e non appena ci trovammo davanti alla porta, Remus e Kingsley andarono avanti per bussare.

Con le bacchette puntate, cercavano di non abbassare la guardia qualsiasi cosa fosse successa.
Aspettammo qualche minuto poi un occhio fece capolino da uno spiraglio della porta.

— Chi siete? — chiese una voce burbera.

— Siamo amici di suo fratello Albus, signor Silente. Speravamo che potesse aiutarci ad arrivare a Hogwarts: sappiamo del passaggio segreto — si fece avanti Harry.

L'occhio ci scrutò ancora per un po' ma sapevamo che aveva riconosciuto il mio migliore amico.
Finalmente, ci lasciò entrare e, dopotutto, il sangue ha il suo potere: Albus Silente assomigliava molto ad Aberforth.

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