Capitolo 16

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In pochi secondi, corremmo al quinto piano, al Bagno dei Prefetti, dove ci trovammo davanti a una scena sconcertante: Hannah, piegata su se stessa, continuava a infilzarsi il braccio con la punta della sua bacchetta. Il volto era sfigurato dal pianto e dalla rabbia; tutto intorno, un fiume di sangue che si mischiava con l'acqua che scorreva dai rubinetti aperti.

— Oh, mio Dio... — fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di avventarmi su di lei per cercare di fermarla.

— Hannah, cosa diavolo stai facendo? —

La ragazza, continuando con la sua furia, ripeteva soltanto: — Fatelo smettere! Fatelo smettere... —

Fred, George e io ci guardammo confusi, non capendo a chi si stesse riferendo. Cercai ancora una volta di bloccarle la mano ma lei mi strattonò emettendo un urlo disumano.

— Fatelo smettere! Fatelo smettere... —

George mi fece segno di stare calma e di lasciar fare a lui. — Hannah... per favore, fermati... —

— Non posso, non posso... —

— Perché non puoi? Così morirai dissanguata! —

— Meglio morire che lasciarmi controllare da
Lui! —

Appena lo disse, capii subito: Voldemort.

— Se ti fermi adesso, noi ti proteggeremo... —

— Lui non si fermerà... lui è qui dentro... — disse indicandosi la testa.

Ma certo: uno dei modi con cui Voldemort si manteneva in contatto con i suoi seguaci era la Legilimanzia; ed era anche uno dei modi per portare le sue vittime alla pazzia.

— Tu hai cambiato tutto... — riuscì a dire, voltandosi verso di me.

— Tu hai cambiato me... —

Un sussulto la fece tossire e quando vidi un rivolo di sangue colarle lungo la bocca, mi venne da piangere.

— Ma Lui l'ha capito e non può permetterlo... io sono sua, e adesso brucia... —

I miei occhi si posarono sul Marchio Nero: ecco cosa stava pugnalando. Voldemort la richiamava a sé, le stava facendo capire che non poteva opporsi a Lui.

— Hannah, smettila, possiamo aiutarti... — provò ancora Fred.

Io, ormai, stavo annegando in un mare di lacrime.

— Se fossi venuta prima da noi, ti avremmo aiutata... — sussurrai al bordo della disperazione.

— L'ho fatto... — disse rivolgendo ancora una volta i suoi occhi rossi ai miei: — C'ero quasi, solo... Voldemort è stato più veloce. —

Finalmente, allo stremo delle forze, lasciò andare la bacchetta, scagliandola al lato opposto del bagno.
Si distese e, con sgomento, notai la vera espressione del suo volto: di serenità e pace.

— È meglio così, credetemi... — tossì. — Dite a mio padre che gli voglio bene e che, nonostante le sue scelte sbagliate, gliene vorrò sempre... anche quando non sarò più qui per dirglielo. —

Fred e George si avvicinarono e si piegarono accanto a me, aspettando che succedesse.

Hannah ci sorrise e prima che lasciasse questa vita, disse: — Non lo sento più. Grazie. —

Le lacrime cominciarono a cadere di nuovo e, distrutta, mi buttai tra le braccia di Fred che mi strinse forte a sé.

George allungò una mano verso di lei e con tocco delicato, le chiuse gli occhi e sussurrò qualcosa che non riuscii a cogliere. Rimanemmo lì ancora un po' poi, non sopportando più la vista di quella morte che poteva essere risparmiata, scappai via, come il giorno in cui al suo posto c'era il ragazzo che amavo tanto. I miei sentimenti erano gli stessi: senso di colpa, tristezza, amarezza, rabbia. Sentivo che avrei potuto fare di più, che non avevo fatto abbastanza.
Che se Hannah era stata portata al suicido era anche colpa mia.

Avevo capito che ciò che le avevo detto le avesse smosso qualcosa; ma non sono stata così perspicace da capire che, sentendosi debole e disorientata, potesse fare qualcosa di così avventato. In un batter d'occhio, mi ritrovai nella mia stanza, riversa sul letto, mentre con la faccia sepolta nel cuscino, davo sfogo ai miei tormenti urlando devastata.

Angolo Autrice
Scusate per il gran ritardo ( ormai, credo, siete abituati ahaha ) però spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso. Per me è stata molto dura scrivere la morte di Hannah proprio quando avevo deciso di farla "convertire" ai buoni; l'unica cosa è che, privandoci, non vedevo un finale diverso per lei. Le da più onore secondo me perché, avendo paura di trovarsi al cospetto del padre e di farsi influenzare, non voleva fare più del male a nessuno; ma voi potete pensarla come volete e mi piacerebbe pure sapere come.
Comunque, bando alle ciance e al prossimo capitolo!
❤️❤️❤️

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