Capitolo 5. "Le promesse" IV parte

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Scendo le scale dell'hotel, sono fuori e inizio a sentire un po' freddo, tiro fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, metto la sigaretta in bocca e l'accendo, il freddo comincia a farsi più insistente. Penso a Lauren, penso a quanto sia fantastica, e a quanto Daniele non la meriti, poi i miei pensieri vanno su Simone, cazzo, gli avevo promesso che mi sarei fatta sentire, ma sono passate ore. Tiro fuori il cellulare, 5%, merda, il più velocemente possibile scrivo al mio ragazzo "sono fuori davanti all'hotel, cellulare scarico -Emma" faccio appena in tempo ad inviare il messaggio che il telefono si spegne, così, rimango fuori finendo la mia sigaretta e aspettando Simone. Passano i minuti e sono già alla terza sigaretta, inizio a pensare che il mio ragazzo non arriverà, ma continuo ad aspettare, con il freddo che si fa sempre più insistente "Emma!" Mi sento chiamare, alzo lo sguardo ma non è Simone, è Filippo che viene verso di me e mi da due baci sulla guancia, io sono più imbarazzata che mai. Lui prende una sigaretta e mi guarda, poi sorride "cosa c'è di divertente?" gli chiedo imbarazzata "niente" risponde lui "è che non avrei mai pensato che tu fumassi ecco" io divertita replico "potrei sorprenderti" un brivido percorre il mio corpo per il freddo ormai insopportabile, Filippo se ne accorge quasi immediatamente e mi porge il suo giubbotto, un "grazie" impacciato esce dalla mia bocca, lui non dice niente a riguardo, si limita a chiedermi l'accendino, io lo prendo dalla tasca e glielo porgo senza indugi, nel momento in cui le nostre mani si toccano provo una sensazione strana, alzo lo sguardo e lui mi sta guardando con i suoi occhi magnetici, sento tossire "ho interrotto forse qualcosa?" è la voce di Simone, mi giro e lo vedo davanti a noi, solo in quel momento tolgo velocemente la mia mano da quella di Filippo, e, imbarazzata mi sistemo prima i vestiti per poi iniziare a toccarmi i capelli. Simone non sembra affatto felice di quella situazione, tanto che mi stringe a se e lancia un'occhiataccia, quasi di sfida, a Filippo, il quale risponde con un sorrisetto, tra loro due non è mai scorso buon sangue. Filippo rompe il ghiaccio dicendo "grazie emmina" dandomi l'accendino, che però prende Simon e per evitare che le nostre mani si tocchino un'altra volta, io rispondo con un mezzo sorriso, Simone mi guarda contrariato, così, abbasso la testa. Il mio ragazzo mi porta dentro all'hotel senza nemmeno dire una parola a Filippo, non capisco perché sia così arrabbiato sinceramente. Solo in questo istante mi rendo conto che per tutto questo tempo ho avuto occhi solo per lui, ho sempre fatto tutto quello che voleva lui, e realizzo che non ho mai avuto conversazioni con altre persone perché Simone non ha mai voluto condividermi con nessuno. Saliamo le scale e il mio ragazzo ancora non dice una parola, dopo qualche minuto mi rimprovera bruscamente "Cosa ti è saltato in testa?!" Io rispondo altrettanto duramente dicendo "Mi è saltato in testa di consolare la mia migliore amica!" "Non parlo di questo" replica lui "Mi riferisco a te e Filippo" "Non posso nemmeno prestare un accendino ad un altro individuo di sesso maschile senza il tuo permesso?" "Beh forse è proprio così" "invece no, te lo dico io. Non sono di tua proprietà" Simone sembra molto deluso da queste mie ultime parole, tanto che vedo il suo sguardo rattristarsi di colpo "smettila di fare il bambino, era solo un accendino, lo sai che amo solo te" dico al mio ragazzo, che sembra tornare più sereno, avvicinandomi a lui. Gli do un bacio sulla guancia destra, poi su quella sinistra, poi sul naso, poi sulla fronte, faccio per avvicinarmi alle labbra ma poi esito, lui mi prende per i fianchi e mi lascia un bacio a stampo, ridiamo insieme "non ce la faccio a restare arrabbiato con te" mi confessa lui, io rispondo a queste sue parole dandogli un'altro bacio a stampo. Simone mi guarda con aria maliziosa, e io rispondo con uno sguardo perplesso, lui tira fuori dalla tasca una benda, e io continuo ad essere ancora più perplessa, lui si avvicina l'indice alla bocca "shh" mi dice "fidati di me" e mentre pronuncia queste ultime parole mi avvolge la fascia coprendomi gli occhi. Mi prende la mano e mi guida per i corridoi dell'hotel "dove mi stai portando?" gli domando divertita "è una sorpresa" risponde lui. Camminiamo per pochi minuti per poi fermarci, durante il tragitto ho cercato di capire dove mi stesse portando, ma una volta farmi non ne ho la minima idea, sento una porta aprirsi, Simone mi trascina dentro con lui, la richiude, e poi mi toglie delicatamente la benda, non posso credere ai miei occhi, non riesco a realizzare che abbia fatto questo per me.

"I baci soffocanti e le promesse dette sottovoce"Onde histórias criam vida. Descubra agora