"Benvenuta nei giardinetti." disse Tracy aprendo le porte e mostrando un'intera stanza riempita di fiori e piante di ogni tipo. "Questo è solo l'interno, fuori c'è più spazio, ma penso che per iniziare una stanza del genere sia l'ideale." sorrise
"L'ideale per iniziare cosa?" chiesi andando a sedermi su una piccola panchina di fianco ad un vaso pieno di tulipani.
Lei venne a sedersi di fianco a me e prese un grosso respiro. "Quando avevo circa 10 anni i miei genitori divorziarono, fu tremendo per me. Dovevo iniziare una nuova scuola e visto che ci eravamo trasferiti da poco, non fu un divorzio come tanti però. Mamma decise di lasciare papà per un'altra donna." aprii la bocca, ma la richiusi non sapendo esattamente cosa dire e preferendo lasciarla parlare. "Era una cosa strana ai tempi, non capivo come potesse una donna stare con un'altra, ma lei sembrava felice e pensai fosse una cosa buona. Così andai a stare con lei e la sua compagna."
"Perché me lo stai raccontando?" la guardai confusa cercando di capire cosa avesse in mente, mi sorrise e scosse la testa.
"Voglio farti capire che quello che è successo a te poteva succedere a chiunque, me compresa."
Sospirai e guardai i vari fiori colorati poco più in là. "Poi cos'è successo?"
Potei vederla sorridere con la coda dell'occhio. "Non mi vergognavo di dire alle mie amiche che mia madre era omosessuale, ma questa cosa cambiò nel tempo. Le persona iniziavano a giudicarmi, pensavano che visto che mia madre era così, anche io lo ero. Fu difficile per me e non appena cambiai scuola decisi di rifare tutto da capo. Mi presentai come Tracy, la ragazza che viveva con sua madre perché si era separata dal padre e quando qualcuno provava a chiedermi chi fosse l'altra donna inventavo scuse dicendo fosse un'amica di famiglia da poco lasciata dal marito e cose così, sembrava funzionare finché qualcuno non approfondì la storia e tutti vennero a sapere la verità."
"Ti presero di nuovo in giro." sussurrai capendo la sua situazione.
"In realtà neanche tanto, a nessuno importava se non a qualche ragazzino stupido che mi derideva, ma la faccenda venne subito chiusa grazie alla preside della scuola, l'unica pecca fu quella di perdere i miei amici." si girò a guardarmi e sembrava davvero malinconica. "Avevo 2 amiche e le persi perché non mi ero fidata di loro, si sentirono ingannate da me."
Harry fu il mio primo pensiero, il secondo fu Gemma e l'ultimo fu Liam.
"Ma se non l'avessero scoperto però non sarebbe successo niente." dissi ovvia.
"Non è facile tenere la verità lontana, quando inviterai i tuoi amici a casa tua cosa dirai?" chiese guardandomi attenta e strinsi le labbra in una linea stretta.
Il solito, mio padre è Luke e mio zio è Michael.
"Quello che mi stai dicendo è di dirlo al mondo intero?"
"No, alle persone di cui ti fidi di più."
Mi alzai dalla panchina e passai le mani sui miei jeans. "Ci penserò, grazie per il consiglio. Ora è meglio che vada." e senza guardarla una seconda volta mi incamminai verso l'uscita.
**
"Sì insomma, il nero alla fine ti sta bene e se tu sei felice non vedo il perché ti debba preoccupare di quello che dicono gli altri." Gemma alzò le spalle. "Pensa che una volta ero castana, ma adesso dopo svariate tinte sono bionda platino."
"Sì immagino non ci siano grandi problemi." annuii. "In un certo senso mi sento meglio, vengo notata di più e Liam mi ha chiesto di uscire uno di questi giorni."
"Davvero? Oddio sono così felice per te!" urlacchiò felice abbracciandomi. "Sarà l'appuntamento dell'anno, già mi immagino una cena romantica e poi quando ti chiederà di essere la sua ragazza."
Scoppiai a ridere. "Non sarebbe male, ma non penso accadrà una cosa del genere, immagino che mangeremo ad un fast food o qualcosa del genere e basta." scossi la testa. "Non sembra molto un ragazzo all'antica a dire il vero."
"Beh, all'antica o meno ti deve un fidanzamento con tutto quello che stai facendo." alzò le braccia al cielo.
"Hai ragione." continuammo a camminare lungo il campo in cui i cani stavano giocando tra di loro. "Comunque, i miei hanno scoperto di Roxy." raccontai. "La adorano, forse fin troppo, pensa che hanno comprato 3kg di crocchette per cani e le hanno messo a disposizione l'intero giardino in modo che possa muoversi e mio padre la spazzola sempre prima di andare a letto." alzai gli occhi al cielo e lei sorrise divertita. "Mio fratello ha ancora paura che sia una puzzola mutata ma penso prima o poi capirà la differenza tra puzzola e volpe."
"Almeno non devi più preoccuparti di metterla nella tua borsa." alzò le sopracciglia. "E sono sicura che avere una volpe in famiglia vi farà annoiare di meno."
"Già." arrivammo nel suo "ufficio" che in realtà non era altro che una stanza con una scrivania ed un computer, tra l'altro sulle mura erano appese le varie foto con lei e alcuni cani che aveva curato.
"Ecco, ho qua quello che mi hai chiesto." disse accendendo il computer. "Ho un amico bravo con l'elettronica, ha preso l'elenco delle persone che abitano a Holmes Chapel e d'intorni." disse aprendo un file e facendo così comparire una serie di nomi e cognomi.
"Perfetto, riesci a contare quante Charlotte ci sono?" chiesi dando un'occhiata al file, mosse il mouse un paio di volte facendo non so esattamente cosa e subito dopo uscì sullo schermo una lista con tutte le Charlotte presenti.
"Eccole, ma a cosa ti serve esattamente?" chiese e alzai le spalle osservando i vari nomi.
"Ho detto ad una persona che l'avrei aiutato a ritrovare una certa Charlotte, una ragazza più o meno della mia età da quanto mi ha detto." lei annuì ancora confusa. "Riesci a stampare il foglio con sopra gli indirizzi?"
"Certo." e in men che non si dica il foglio era bello che stampato e io l'avevo piegato e messo dentro la mia borsa.
"E che mi dici di boxe? Sembra impegnativo." iniziò a parlare mentre mi accompagnava all'uscita."Lo è." concordai. "Ma l'allenatore è così positivo nei miei confronti, anche se a mio padre non vuole che lo faccia, è sempre meglio di danza classica." borbottai e lei ridacchiò.
"Allora ci vediamo in giro?" chiese una volta arrivata al cancello.
Mi girai a guardarla e un'idea malsana prese forma nella mia mente, un'idea che avrei fatto meglio a prendere e riporre nel cassetto. Ma così non feci e parlai. "Hey, ti andrebbe di venire da me a cena domani sera?"
Perché Cheryl? Ti stai scavando la fossa da sola?!
"Oh wow, non me l'aspettavo." sorrise imbarazzata. "Ma certo, mi piacerebbe tanto."
"Perfetto, ti scrivo sta sera per farti sapere l'orario." l'abbracciai e subito dopo camminai velocemente verso la mia bici.
Tracy spero per te tu abbia ragione.
STAI LEGGENDO
Silent || Harry Styles
General FictionSilenzio. Non c'era altro che Cheryl chiedesse, voleva solo continuare la sua solita e silenziosa vita diversa ma allo stesso tempo uguale alle altre. "Non c'è niente meglio del silenzio per sopravvivere." "Non pensi sia meglio vivere nella confusi...