"Papà." Entrai nel soggiorno, Michael e Luke stavano comodamente seduti sul divano a leggere e guardare la tv, alle mie parole alzarono entrambi la testa di scatto e mi guardarono aspettando che parlassi. "Io, ecco... avrei qualcosa da confessarvi." Mi morsi il labbro avvicinandomi a loro, Luke mi guardò preoccupato mentre Michael alzò un sopracciglio non riuscendo a comprendere bene la situazione.
"Dicci tutto bimba, sai che noi siamo sempre qui per te." Il biondo mi abbracciò non appena mi sedetti di fianco a lui. "Ora respira e quando te la senti parla."
"Io- credo di non essere chi pensavo che fossi." Mormorai ma non riuscii ad andare avanti visto che Michael si alzò in piedi lanciando le braccia all'aria.
"Sì! Te l'avevo detto! Eccome se te l'avevo detto! Mi devi 20£, baby." Porse la mano a Luke che sbuffò, mise la mano nella tasca dei pantaloni tirando fuori una banconota per poi dargliela. "E, Cheryl, stai tranquilla, noi ti amiamo sempre e comunque. Anche se preferisci le ragazze ai ragazzi." Mi rassicurò e corrugai le sopracciglia.
"Cosa?"
"Sì, in senso, c'era una bella probabilità che crescendo con noi saresti diventata omosessuale ma Luke continuava a insistere sul fatto che-" cercò di continuare ma lo fermai.
"Papà io non sono lesbica, mi piacciono i ragazzi." commentai. A quel punto Luke si alzò e riprese i soldi dalla mano di Michael con un sorriso soddisfatto, dopo gli sventolò la banconota in faccia per poi rimettersela in tasca. "Quello che devo dirvi è molto più importante."
"Se serve a farmi guadagnare di più, parla pure." Luke mandò una frecciatina a suo marito.
Sospirai. "Ecco, non sono stata completamente onesta con voi. Settimana scorsa non sono andata a vedere l'Università di Gemma." dichiarai velocemente e mi preparai a sentirli sclerare, ma le loro facce erano serie e concentrate. Come se stessero cercando di analizzare ciò che avevo appena detto.
"Ok." Luke annuì lentamente. "E dove sei andata?" chiese poi guardandomi interessato.
Non era facile, avevo paura se la sarebbero presa tantissimo. Non volevo farli arrabbiare, insomma, li amavo. Erano pur sempre la mia famiglia.
"Io, ecco, sono andata a trovare mia madre. La mia vera madre... Biologica." finii e chiusi gli occhi impaurita dalle loro reazioni.
Ma quello che ottenni fu ben diverso da quello che mi aspettavo, niente strilloni o svenimenti. Niente pianti o labbrucci tremanti.
Mi guardarono, mi sentivo quasi a disagio e di sicuro non sapevo come comportarmi. "Cheryl." Michael sospirò. "Potevi benissimo dircelo, non ti avremmo ostacolata."
"Lo so, è che non volevo farvi sentire male." intervenni. "Insomma, mi sono spaventata quando ho trovato il documento con il mio cambio di nome, non mi ricordavo neanche di chiamarmi Charlotte." spiegai. "Così ho rintracciato mia madre e- e l'ho incontrata." finii. "Per favore non siate arrabbiati, io vi amo e lo sapete."
"Certo." Luke aprì le braccia e lo raggiunsi, mi strinse in un caldo abbraccio mentre io mi accocolavo sul suo petto. "Sapevamo un giorno sarebbe successo. Trent non avrebbe potuto comunque, ma tu, lo sapevamo da quando ti abbiamo presa." mormorò passando una mano tra i miei capelli.
Michael annuì. "Questo non cambia niente, sei sempre la nostra bambina. Nel tempo non hai mai voluto cercare la tua famiglia, per questo non siamo mai entrati in dettagli." mi sorrise e ricambiai. "Ma se vuoi parlarcene, noi siamo qui."
E anche lui si unì al nostro abbraccio. Non erano arrabbiati, allora perché non riuscivo a sentirmi meglio? Mi sentivo come se mi avessero appena dato un pugno nello stomaco.
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Silent || Harry Styles
General FictionSilenzio. Non c'era altro che Cheryl chiedesse, voleva solo continuare la sua solita e silenziosa vita diversa ma allo stesso tempo uguale alle altre. "Non c'è niente meglio del silenzio per sopravvivere." "Non pensi sia meglio vivere nella confusi...