"Salve." sorrisi alla donna alla reception mentre Harry mi raggiungeva. La ragazza dai capelli rossi tinti passò lo sguardo da me al mio amico e poi tornò al suo computer con aria annoiata.
"Buongiorno." borbottò. "Siete già nella lista di adozioni o siete venuti a scegliere un bambino da adottare?" chiese come se fosse una cosa che chiedeva ogni giorno. Sbattei velocemente le palpebre e guardai Harry per poi spalancare gli occhi.
"Cos- no, sta sbagliando, insomma, io e lui non vogliamo- no, sono fidanzata." tossicchiai e lei alzò gli occhi al cielo. "In realtà sono qui per avere delle informazioni, sono stata adottata qui." spiegai e lei si fermò dal masticare la sua gomma e annuì.
"In questo caso dovete dirigervi in fondo a quel corridoio, troverete una porta bianca, lì sta là dirigente, qualsiasi cosa tu stia cercando c'è l'ha lei." disse indicando un corridoio e annuii. Presi per mano velocemente il riccio che stava guardando in giro.
"Potevi anche non specificare che sei fidanzata." sbuffò lui e alzai gli occhi al cielo.
"È importante?" mormorai camminando velocemente. Lui alzò le spalle e una volta arrivati davanti alla porta bianca sospirai, passai le mani sudate sui jeans e infine bussai per poi aprire la porta. "Salve." salutai ma quando entrai notai che non c'era nessuno se non una bimba. "Oh."
"Ciao." lei salutò raggiante, avrà avuto 10 anni o di più, era bionda e con gli occhi verdi. "State cercando la direttrice?" chiese.
"Sì, ho un bisogno urgente di parlarle." blaterai avvicinandomi a lei. "Sai per caso dov'è?" lei annuii e pregai che me lo dicesse.
"È andata a prendere la cassetta del pronto soccorso perché mi sono tagliata cadendo." mi mostrò la mano sul quale era presente un piccolo taglio che stava sanguinando. "Arriverà tra poco, tu e il tuo ragazzo potete aspettarla qui con me." alzò le spalle.
"Lui non è il mio ragazzo." ridacchiai mentre Harry richiudeva la porta alle sue spalle.
"Peccato." disse facendo una smorfia. "Siete carini insieme." scosse la testa. "Tu assomigli a una mia vecchia amica."
"Sì?" chiesi sedendomi sulla sedia di fianco a lei.
"Sì, io vengo da Londra, lì stavo in un orfanotrofio con questa mia amica, si chiama Sunshine. Era bravissima come acrobata, sapeva fare la spaccata in aria e tante altre cose, per questo mi sono fatta male! Stavo cercando di imparare a fare una rovesciata ma sono caduta." spiegò.
"Mi dispiace, e adesso dov'è la tua amica?" chiesi.
"È stata adottata da un ragazzo che la voleva come sorella, assomiglia molto a lui!" indicò Harry. "Lei è più grande di me, alla fine si sono messi insieme ma dopo un incidente si è dovuta trasferire in America." questa era una storia incredibile, una ragazza adottata da quello che sarebbe stato il suo futuro ragazzo? Quanta probabilità c'era che potesse succedere qualcosa del genere?
{N/A: chi vuole intendere, intenda}"Grace." la porta si aprì ed entrò una donna sulla cinquantina con in mano una valigetta del primo soccorso. "E voi chi siete?" chiede guardando me e il mio migliore amico.
"Siamo qui perché mi servono delle informazioni, io prima vivevo qui." spiegai e lei si affrettò ad andare dalla bambina per disinfettarle il taglio.
"Che tipo?" chiese mentre ci dava le spalle.
"Ecco, sto cercando di recuperare alcune informazioni sui miei genitori biologici." spiegai. "Questo è l'ultima casa famiglia in cui sono stata, speravo che poteste aiutarmi."
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Silent || Harry Styles
General FictionSilenzio. Non c'era altro che Cheryl chiedesse, voleva solo continuare la sua solita e silenziosa vita diversa ma allo stesso tempo uguale alle altre. "Non c'è niente meglio del silenzio per sopravvivere." "Non pensi sia meglio vivere nella confusi...