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"Sono Harry, lascia un messaggio e ti richiamerò più tardi, grazie." sbuffai spegnendo la chiamata e buttandomi sul letto rimbalzando leggermente.

Stupido riccio. Mormorai mentalmente con una smorfia in faccia. Per una volta che volevo parlargli per provare a rimediare a tutto quello che era successo, lui non era disponile. Lessi gli ultimi messaggi che c'eravamo scritti il giorno in cui avevamo litigato e mi sembrava solo ieri, in realtà era quasi passata una settimana.

"Cheryl! C'è Gemma!" Trent urlò bussando alla mia porta, con uno scatto mi alzai e andai ad aprire la porta facendo entrare sia Gemma che Trent.

"Grazie di avermi avvisata, ora puoi andare." dissi a mio fratello facendo un cenno con la testa.

"Sì, va bene, chiamatemi se volete un po' di compagnia." disse alzando le spalle e andandosene. In quel momento un pensiero pervase la mia mente ma decisi di occuparmene più tardi.

"Grazie di essere venuta!" abbracciai la bionda chiudendo la porta a chiave. «Questa è la mia camera» dissi mostrandole la stanza.

"Di niente, ma è-" si fermò osservandosi in giro. "Molto rosa, indubbiamente la camera di una ragazza. Ma è molto carina."

"Sì beh, l'ho arredata io con i miei genitori all'età di quattro anni, di sicuro non ci si poteva aspettare molto da una bambina di quell'età." alzai le spalle sedendomi sul letto e lei mi seguì continuando a ispezionare il posto con gli occhi.

"Quei disegni li hai fatti tu?" chiese indicando alcuni fogli appesi sull'armadio, non passavo molto tempo a disegnare ma quando lo facevo ci mettevo molto impegno. Con gli anni ero sicuramente migliorata ma ero passata a nascondere i miei lavori troppo presa dalla mia vita per poter prestare attenzione ad un passatempo.

"Sì, avrò avuto 15/14 anni." risposi osservando il disegno di un giardino fiorito che avevo fatto, ora che lo osservavo bene aveva un qualcosa di familiare. Avevo già visto quelle piante e quei colori da qualche parte eppure non mi veniva in mente. "Non disegno da un po' in realtà, lo faccio solo durante arte per un progetto."

"Però sei proprio brava, ma ora passiamo alle cose importanti." mi guardò negli occhi. "Cosa volevi dirmi riguardo a Liam?"

Aprii la bocca e la guardai per qualche secondo in un trans totale. "Non lo so."

"Come non lo sai? Mi hai fatta venire qui di corsa perché dicevi che volermi parlare."

"No, in senso, quello che intendo dire è che non so cosa stia succedendo con Liam." spiegai prendendole la mano.

"Ok." lei annuì dubbiosa. "Raccontami esattamente cos'è successo ieri."

"Va bene." sospirai. "Mi ha portata in un ristorante piuttosto lussuoso per il nostro appuntamento, io non ero mai stata in un posto del genere! Non che abbia problemi economici, ma davvero, mi sentivo un pesce fuor d'acqua." dissi portando le mani per coprirmi il viso. "Non conoscevo la metà delle cose scritte sul menù così non l'ho neanche letto e quando mi ha chiesto cosa volessi ho risposto pizza, perché pensavo che ogni ristorante facesse la pizza."

"Non dirmi che-?" spalancò gli occhi ed annuii.

"Non l'avevano, così Liam ha litigato per ben 10 minuti con il cameriere per farmela avere nonostante gli avessi detto che mi andava bene qualsiasi cosa, come se non bastasse continuava a parlare di cose come: la scuola ricca che frequenterà, la macchina che gli regaleranno per i 20 anni, la preziosa collezione di gioielli della sua famiglia e tanto altro. Io a malapena ho aperto bocca, e quando l'ho fatto gli ho raccontato che per i miei 17 anni ho avuto un motorino di seconda mano." emisi un verso strozzato. "Poi ha voluto aprire lo champagne, io gli ho spiegato che non bevevo e che non avevo neanche l'età ma lui ha insistito. Così abbiamo finito con me che bevevo acqua e lui champagne." le fece una leggera smorfia ma feci finta di niente.
"Alla fine mi ha riportata a casa di Kendall e mi ha chiesto di essere la sua ragazza."

Silent || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora