Capitolo 8: Serpeverde VS Corvonero

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CAPITOLO 8: SERPEVERDE VS CORVONERO

Grant continuava a fissare quel dannato calice che sarebbe dovuto diventare un uccello.
Dove diavolo era Chris quando serviva?
Amber e Ashley gli avevano detto che era andato in biblioteca la mattina presto, ma Grant era lì praticamente da prima che il sole sorgesse e di Chris nemmeno l'ombra.
Sicuramente era con Darren.
A fare chissà cosa.
Grant sorrise al pensiero. L'insistenza del Serpeverde il giorno prima a voler passare più tempo con Chris gli aveva fatto ben sperare, poi Mark aveva più volte ribadito che secondo lui quei due avevano pomiciato alla grande e Mark Salling poteva non essere una cima in molte cose, ma su queste cose raramente sbagliava.
Tornò a fissare quel dannato calice che non ne voleva proprio sapere di diventare un dannatissimo uccello!
Impugnò la bacchetta, concentrandosi al massimo.
Sentiva che quella sarebbe stata la volta buona.
Ce l'avrebbe fatta, senza nemmeno l'aiuto di Chris Saputello Colfer.


Uno ...


Due ...


Tre ...


«Ehi! Grant!»
Candice. La bella e solare Candice.
«F-erto!»


BOOM!


Grant tossicchiò, la gola completamente in fiamme.
Ahi!
Doveva essersi bruciato pure qualche sopracciglia!
«Ma insomma, signor Gustin! Sarà meglio che vada in infermeria!» Sbraitò la signora Pierce.
Grant intanto continuava a tossicchiare e ad agitare la mano per dissipare il fumo che proveniva dalla sua stessa faccia.
Candice osservava Grant completamente nero e qualche capello bruciacchiato qua e là.
Sorrise cercando di nascondere quel sorriso luminoso e dolce dietro la mano.
«Ti do una mano.» Esclamò dolcemente la ragazza mentre aiutava il ragazzo a mettere i suoi libri nella tracolla.
«Stai provando l'incantesimo di Trasfigurazione?»
«Noooo! Ma cosa pensi! Vedi questo ... » Grant indicò la sua faccia nera e bruciacchiata. « .. era decisamente voluto.» Esclamò divertito e fu contento di vedere che, nonostante la battuta fosse decisamente pietosa, Candice rideva.
Per il diadema di Cosetta Corvonero, la sua risata!
«Dai ti accompagno in infermeria ... piromane.» Grant stese un sorriso adorante sulle labbra, quasi ipnotizzato dalla bellezza di Candice.
Si riscosse solo quando notò che la ragazza gli faceva segno di seguirlo fuori dalla biblioteca e un'ulteriore occhiataccia da parte della signora Pierce lo spinse ad uscire presto da lì.
«Se ti può consolare la prima volta che ho provato quell'incantesimo mi sono ritrovata un calice con le ali che svolazzava in giro e continuava ad inseguire il Professor Falchuck per tutta l'aula.» Disse sorridendo Candice che era di un anno più grande di Grant e quindi quel particolare incantesimo lo aveva imparato l'anno prima.
Grant la guardò estasiato, come se fosse la creatura più bella sul pianeta.
«Beh sarebbe stato un vero peccato che ti esplodesse, avresti rovinato il tuo bellissimo viso ...» Grant si rese conto troppo tardi delle parole che erano uscite dalle sue labbra senza che lui potesse fare niente per fermarsi.
«... cioè volevo dire le ragazze ci tengono particolarmente ... no così sembra sessista ... insomma sarebbe un peccato se ...» Grant cominciò a blaterare a vanvera e sebbene il suo cervello gli ordinasse seduta stante di fermarsi, le sue labbra si muovevano di vita propria.
Candice scoppiò a ridere, poggiando una mano sulla spalla del ragazzo che ormai aveva raggiunto una colorazione molto simile a quella di un pomodoro maturato al sole.
«Sei davvero un ragazzo dolce, Grant.»
Grant sorrise imbarazzato. Se Candice non era ancora scappata nonostante tutte le figuracce che aveva accumulato, doveva essere un buon segno, giusto?
«Stavo pensando ...» Iniziò Candice, lanciando ogni tanto qualche occhiata al ragazzo che cercava di pulirsi tutto quel nero dalla faccia con la manica della divisa. Tanto quella era già nera, non si sarebbe mica visto se si fosse sporcata, no?
«Sabato c'è la prima partita a Quidditch dei Corvonero ...» Grant alzò gli occhi al cielo. Lui e Chris erano forse gli unici due maghi sulla faccia della terra ad odiare quello sport. Senza contare che era risaputo che era uno sport estremamente pericoloso ... e non solo per i giocatori. All'ultima partita di campionato uno spettatore era finito all'Ospedale San Mungo perché un giocatore aveva per sbaglio lanciato il Bolide verso la tribuna anziché verso il Cercatore della squadra avversaria. Ok, quel giocatore si è beccato una bella squalifica, ma al tipo che ci aveva rimesso un naso dubito che gliene interessava tanto!
«Stavo pensando che potremmo andare a vederla insieme.» Disse Candice.
I pensieri catastrofici di Grant vennero interrotti di colpo.
«La partita ...?»
«Si, Serpeverde contro Corvonero. Che ne pensi? Ti va di venire con me?»
Grant avrebbe voluto essere davvero uno di quei ragazzi che hanno sempre la risposta pronta, che sanno sempre essere intelligenti e spiritosi ... non voleva essere quel ragazzo invece che, appena stato invitato dalla ragazza che gli piace da secoli, resta lì con la bocca aperta e probabilmente anche gli occhi a cuoricino!
«Allora? Non ... non vuoi venire? Forse non ti piace il Quidditch?» Domandò la ragazza mordicchiandosi il labbro inferiore.
«Che?»
Da quando la sua voce, solitamente così roca, era diventata così acuta? L'amicizia con Chris gli stava facendo molto male!
«Scherzi? Io adoro il Quidditch! Cioè chi non lo ama? E' lo sport migliore del mondo.» La ragazza sorrise e Grant pensò che per un sorriso come quelli avrebbe volentieri affrontato un esercito intero di Inferi!
«Come mai non giochi visto che ti piace così tanto?» Domandò la ragazza.
La bocca di Grant si aprì ma non vi uscì alcun suono.
«Ecco ... io ... veramente ... Ahi ... ehi stai un po' più att ... Darren?» Grant osservò il ragazzo che lo aveva urtato mentre stavano salendo la scala a chiocciola che conduceva all'infermeria.
Quando Darren alzò gli occhi verso il Corvonero, Grant pensò che quello non era nemmeno l'ombra di Darren. I suoi occhi, solitamente sempre sorridenti e vivi, erano ora spenti, di un colore così tetro che l'oscurità stessa sarebbe stata luminosa. Il suo sorriso, che di solito avrebbe potuto illuminare una stanza intera era adesso una curva triste verso il basso.
«Scusa Grant! Non ti ho visto.» La sua voce, di solito sempre allegra ed euforica sembrava essere il suono spettrale di un animale morente.
Non era il solito Darren.
Non era il Darren allegro e felice che aveva salutato la sera prima.
Vedere Darren in quello stato fece accendere una piccola lampadina nel cervello di Grant: Chris non s'era visto tutto il giorno e se Darren stava in quelle condizioni ...
«Darren, è successo qualcosa con Chris?»
Il semplice pronunciare il nome di Chris fece scendere una piccola, fredda lacrima dagli occhi di Darren.
«Darren ...» Ma a rispondere alle parole di Grant fu solo l'eco di un singhiozzo strozzato.

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