Capitolo 16: Let's run away and don't ever look back

474 17 6
                                    


CAPITOLO 16: LET'S RUN AWAY AND DON'T EVER LOOK BACK

«Dare-Dare!» Non appena Darren si allontanò dal pianoforte fu subito aggredito da Mia che gli saltò addosso. Sentì subito le sue labbra, umide e appiccicose come quelle di un rospo, sulle sue.
«La tua canzone era bellissima! Oh Dare-Dare!» Darren avrebbe voluto urlarle che non era per lei la canzone, che mai, nemmeno in un milione di anni, avrebbe cantato una canzone per lei. Ma aveva un piano, non era propriamente un piano strategico, ma almeno intelligente. Non sarebbe entrato in una stanza piena di Mangiamorte urlando di essere gay, ma avrebbe agito con astuzia.
Perciò si stampò in faccia il suo sorriso più splendente. Perché da quel momento in poi la musica sarebbe cambiata, non era più Mia che avrebbe cercato di spiare lui, ma lui che avrebbe spiato lei.
Il gioco era cambiato. E da preda lui era diventato il predatore.
Non guardò verso il tavolo dei Grifondoro nemmeno una volta, anche se moriva dalla voglia di farlo, ma rimase concentrato ad ascoltare l'anatra della sua "ragazza" parlare, le concesse un paio di balli e purtroppo anche qualche bacio.
«Darren ... sei un ballerino provetto!» Esclamò Mia dopo l'ennesima giravolta. Darren ghignò soddisfatto e le fece fare un perfetto casquet.
«Darren ...» Squittì la ragazza. Il moro la ritirò su. « D-Dove hai imparato a ballare così? » Gli occhi del moro furono rapidamente attraversati da una fugace e rapida stella cometa.
«Oh ... Hagrid mi ha insegnato. E' un ballerino eccezionale!» Disse.
Falso. Hagrid era pessimo. In realtà Darren aveva imparato da solo, durante le vacanze estive, noleggiando video su video di ballerini. Amava ballare tanto quanto amava cantare, ma quella era una delle tante cose che suo padre gli aveva da sempre impedito di fare.
Vide la smorfia di disgusto sulla faccia di Mia.
«Darren! Non dovresti frequentare certa gentaglia!» Esclamò la ragazza.
Darren sorrise soddisfatto. Aveva portato Mia esattamente dove voleva.
«Davvero? Non mi pare che io ti impedisca di spassartela con i tuoi amichetti! Tu hai i tuoi amici, io i miei!» Esclamò il moro e la presa sui fianchi della ragazza aumentò appena. Ma Mia lo guardò minaccioso, non pronta però a vedere lo stesso sguardo minaccioso che infuocava, letteralmente, gli occhi del moro. Non era abituata a quel Darren che non calava le orecchie e la guardava con occhi spaventati e sconsolati. Non era abituata a vedere quegli occhi, normalmente così dorati, essere scuri come le tenebre.
«Che cosa stai dicendo Darren? I miei amici sono socialmente accettabili!» Esclamò quasi stizzita, cercando di staccarsi dalla presa forte e salda del moro, ma non vi riuscì.
«E chi lo ha deciso Mia? Un'analisi del sangue che ha stabilito quanto puro è il loro sangue?» Gli occhi del moro si assottigliarono, le pupille erano talmente tanto dilatate che Mia vedeva solo nero.
«Io ho i miei amici Mia e non rinuncerò a loro, prima lo accetterai e prima le cose tra noi due potranno funzionare!» Esclamò minaccioso il moro.
Darren in realtà non si sentiva così sicuro come la sua voce faceva apparire. Il suo cuore batteva come un tamburo e pregava che la ragazza non lo sentisse e la gola era completamente secca.
«E' per quel Colfer? Non è così?» Sbottò acida la ragazza.
Darren cercò di non ghignare perché Mia stava prendendo esattamente la direzione che voleva lui e stava facendo per lo più tutto da sola.
«Sai a volte penso che tu abbia un debole per lui. Lo hai sempre in bocca!» Esclamò il moro, mettendo volutamente un doppio senso nella sua frase, solo per vedere il disgusto comparire sulla faccia della ragazza. Peccato! Non sapeva minimamente cosa si perdeva!
Ok! Quello non era proprio il momento per pensare a certe cose!
«Per Salazar! Che schifo, Darren!» Darren cercò di rimanere il più impassibile possibile.
«Mia, Chris è mio amico, come lo è Joey, come lo è Lauren, come Hagrid ...» Darren fece una leggera pausa. «... come lo è Grant.» Vide negli occhi di Mia quel bagliore di consapevolezza. La ragazza si mordicchiò le labbra. Ammettere che sapeva che Grant non era un semplice amico per Darren significava ammettere che li aveva fatti spiare. Ma Darren lesse la risposta in quei movimenti nervosi e cosa più importante, Mia lesse negli occhi di Darren la consapevolezza di sapere. E la ragazza si sentì in trappola.
Non capiva cosa fosse successo al ragazzo, che botta in testa avesse preso, ma al situazione cominciava davvero a sfuggirgli di mano.
«Ora! Perché non vieni con me a salutare i miei amici?» Ma Darren non attese una risposta. Afferrando un polso della ragazza la trascinò verso il lato della sala dove Chris stava facendo ballare Candice, Cory ballava con Lea, Amber e Ashley continuavano a ridere per chissà quale battuta con alcuni loro amici del Grifondoro.
Mancava Joey.
All'apparenza mancava Joey.
«Ehi ragazzi!»
«Ehi amico! Sei stato fenomenale prima!» Esclamò Cory che si avvicinò al ragazzo e gli strinse calorosamente la mano.
«Grazie Cory.» Poi si volse verso Mia e ok, forse adesso aveva proprio voglia di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e prendersi qualche piccola rivincita. «Coraggio Mia, saluta!» La ragazza sembrò volerlo avvelenare con lo sguardo e Darren dovette accontentarsi di uno sbuffo e un cenno degli occhi.
«Dov'è Joey?» Chiese non vedendolo.
«In infermeria! E' passato da Lauren!» Esclamò Chris.
E c'era qualcosa nel suo sguardo ... o meglio, mancava qualcosa nel suo sguardo, quel lume, quel bagliore di splendore e di coraggio ...
Ne ebbe la certezza.
Quello era Joey.

Do you believe in magic?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora