Capitolo : Pietra e cuore

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CAPITOLO 11: PIETRA E CUORE


A Darren della sorte di Will interessava ben poco, l'unica cosa che lo preoccupò davvero, e che gli fece realizzare quanto vicino fosse stato a perdere Chris, fu che quello pietrificato quella mattina sarebbe potuto essere il Grifondoro.
Ma non era solo quello a preoccupare terribilmente Darren.
Era la strana coincidenza degli eventi.
Prima Chris era stato ingannato, gli era stata tesa una trappola che lo spingesse fuori dal dormitorio.
Una volta lì, aveva trovato Will che, per quanto stupido, non poteva essersi fatto beccare con così tanta facilità. Quando lui e Grant lo avevano beccato con Chris fuori dal dormitorio lo aveva sentito parlare di passaggi segreti, significava che non era uno sprovveduto come poteva sembrare in un primo momento. Anche lui era stato attirato lì con l'inganno.
E non era un caso che Gazza passasse proprio in quel momento.
Erano stati messi in punizione.
Una volta lì dei ragni giganti avevano attaccato Chris e, fatalità, uno strano mostro si aggirava per la Foresta.
E se facesse tutto parte di un piano?
Se non si fossero trattate tutte di coincidenze?
No ... lì qualcosa non andava e doveva scoprire cosa fosse.



* * *



Fu il brontolio del suo stomaco a svegliarlo. Aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco il soffitto che sapeva non essere quello del suo dormitorio.
La consapevolezza di essere nudo sotto quelle calde e pesanti coperte, gli fece ricordare ciò che era accaduto la notte prima, non solo le cose spiacevoli, ma anche quelle piacevoli ... decisamente piacevoli.
Tastò il materasso accanto a lui. Freddo.
Darren doveva essersi svegliato per andare a lezione, lui non aveva avuto l'esenzione visto la brutta serataccia passata.
Allungò le braccia verso l'alto e poi si rotolò un po' in quell'enorme letto, fino a scivolare, a pancia in giù, dalla parte dove Darren aveva dormito. Non sapeva se era o meno la sua immaginazione, ma gli pareva di sentire quel forte e penetrante odore di menta che lo accomunava provenire dal cuscino.
Si trovò a sorridere come un Troll quando ripensò a cosa era successo la sera prima tra quelle lenzuola, cosa aveva confessato al moro. E non se ne pentiva, perché lui amava Darren e stargli lontano non avrebbe di certo cambiato le cose.
Ci mise un po' a vedere quel piccolo bigliettino poggiato sul cuscino di Darren.


Buongiorno piccolo,
non ho avuto cuore di svegliarti, eri distrutto. Io sono andato a lezione, non possiamo mancare entrambi. Resta pure a letto a dormire, quando finisco ti porto tutto il cibo che vuoi. Non muoverti dalla Stanza delle Necessità perché ho intenzione di passare il resto della giornata a mangiarti il volto di baci.
Tuo Darren


Non poté fermare quell'enorme sorriso nel leggere che Darren si era ancora definito suo.
Gli piaceva essere di Darren e moriva dalla voglia di poter dire che anche Darren era suo.



* * *



Darren, Lauren e Joey corsero verso la piccola capanna di Hagrid al limitare della Foresta, dove la sera prima si era svolta la tragedia.
Darren bussò un paio di volte prima di sentire Cooper abbaiare e poi Hagrid che venne ad aprire la porta.
«Darren, ragazzi, che ci fate qui?» Esclamò il Guardiacaccia. Darren e gli altri entrarono velocemente nella piccola capanna.
«Come sta Chris?» Domandò Hagrid verso Darren. Il moro lo guardò con gli occhioni letteralmente fuori dalle orbite. Guardò Lauren e Joey che sorridevano non cercando nemmeno di mascherarlo.
«P ... perché lo chiedi a me?» Domandò balbettando un po'. Hagrid scoppiò in una fragorosa risata che sembrava più il latrato di un cane.
«Oh andiamo! Lo vedo come vi guardare! Senza contare che il giorno della gita ad Hogsmeade vi ho visti sotto quell'albero.»
Darren si diede un sonoro schiaffo in faccia.
«Sono rovinato!» Esclamò sedendosi sull'enorme poltrona smessa che c'era. Cooper gli andò incontro e appoggiò la sua testolina sopra le gambe del moro che cominciò subito ad accarezzargli la testa.
«Tranquillo, Darren. Il vostro segreto è al sicuro.» Disse Hagrid.
Darren sapeva che poteva fidarsi di lui, ma il fatto che lui li avesse visti gli fece capire quanto erano stati imprudenti, quanto fosse difficile vivere ciò che condividevano cercando di mantenere nonostante tutto Chris al sicuro.
«Ad ogni modo, come sta?» Domandò di nuovo Hagrid mentre Lauren e Joey andarono a sedersi su un bordo dell'enorme letto del guardiacaccia.
«Sta bene. Ha preso un bello spavento, ma è forte.» Disse il Serpeverde non potendo impedire alle proprie labbra di stendersi in un dolce e innamorato sorriso, che tutti poterono notare, ma nessuno disse niente.
«Sa già di Sherrod?» Domandò Hagrid. Darren scosse la testa, facendo svolazzare qua e là i suoi ricci ribelli.
«No, credo che dormirà tutta la mattinata dopo quello che ha passato. Quando l'ho lasciato stamattina dormiva ancora beato.» Hagrid inarcò le sopracciglia.
«Hai dormito nel suo dormitorio?» Chiese. Darren aprì la bocca un paio di volte. Assomigliava molto ad un pesce.
«Io ... no ... ecco ... noi ... ho trovato la Stanza delle Necessità.» Borbottò a bassa voce.
«L'hai trovata?» Esclamò Lauren.
«L'hai trovata e non ci hai detto niente?!» Disse Joey. Darren alzò leggermente le spalle imbarazzato.
«Bene! Mi fa piacere sapere che avete un posto dove poter stare in tranquillità.» Disse Hagrid pensoso.
«Hagrid cos'è successo ieri notte?» Domandò Darren. Il Guardiacaccia guardò fisso dinanzi a sé per un paio di minuti, come se stesse pensando qualcosa.
«Non dovrei dirvelo ragazzi. E' una faccenda seria ...»
«Hagrid. Per favore. Poteva essere Chris quello pietrificato, poteva succedergli qualcosa di peggio di uno spavento terribile per via di quei ragni. Ti prego. Ho bisogno di proteggerlo. Ti prego.»
Nè Lauren, né Joey avevano mai visto quella luce che brillava negli occhi dell'amico. Nè avevano mai sentito la sua voce così carica di emozione e turbamento. Capirono che doveva essere successo qualcosa, che lui e Chris erano forse ad uno stadio successivo. Capirono che Darren alla fine aveva imboccato quella strada, difficile, pericolosa, ma che forse alla fine avrebbe condotto alla felicità di entrambi. Lauren e Joey lo speravano davvero tanto.
«E va bene! Tanto so che se non vi dico cosa volete sapere non ve ne andrete di qui finché non lo dirò.» Hagrid si andò a sedere su una sediolina del suo tavolo che scricchiolò sinistramente sotto il suo peso.
«Le cose stanno così. Erano giorni che vedevo i ragni comportarsi in modo molto strano. Andavano in fila indiana e correvano tutti verso la Foresta. L'ho trovato molto strano e ne avevo parlato con il Professor Murphy. Solo ieri mattina la Professoressa Lynch mi ha informato che due studenti mi avrebbero accompagnato per una punizione, non pensavo sarebbe stato pericoloso, così acconsentii. Ma poi tutto è andato a rotoli. Quel coniglio di Sherrod ha preso a correre e ad urlare come un matto. Ho dovuto abbandonare Chris. Per la Barba di Merlino come ho potuto fare una cosa del genere? Se gli fosse accaduto qualcosa sarebbe stata tutta colpa mia.» Hagrid appoggiò le sue braccia sulle sue ginocchia e si passò la mano tra i capelli.
«Hagrid, non potevi sapere fino a che punto quella creatura fosse pericolosa.» Cercò di consolarlo Darren.
«Quando l'ho visto uscire dalla Foresta sano e salvo, io...» Hagrid scosse nuovamente la testa. Era davvero dispiaciuto e Darren non poteva certo fargliene una colpa. Se a Chris fosse successo qualcosa quel pover uomo avrebbe portato il rimorso tutta la vita.
«Hagrid, fortunatamente Chris è un mago straordinariamente dotato e ne è uscito fuori sano e salvo.»
«Per fortuna che Darren sa volare.» Disse divertito Joey. Lauren lo fulminò con lo sguardo mentre Darren arrossì.
Hagrid alzò il volto.
«Che vuoi dire?» Chiese però continuando a guardare Darren in attesa di una spiegazione.
«Ehm ... ecco ... diciamo che sono uscito dal Castello.» Sputò velocemente.
«Come sarebbe?» Esclamò Hagrid.
«Oh! Avevo la sensazione che gli fosse accaduto qualcosa! Così ho preso un manico di scopa e sono volato fino alla Foresta.»
Darren si aspettava che Hagrid cominciasse ad urlargli contro che era stato un incosciente e uno sconsiderato, invece l'uomo cominciò ad ululare felicemente, battendo i piedi per terra e facendo tremare l'intera capanna.
«Oh Darren! Mi hai tolto un peso dallo stomaco! Certo non mi fa piacere sapere che anche tu eri in giro in mezzo a quel putiferio! Ma almeno hai tolto il piccolo Chris dai casini!»
Darren non ebbe il coraggio di guardare nessuno dei presenti nella capanna, si limitò a continuare a fare piacevoli grattini dietro le orecchie di Cooper osservandolo scodinzolare felice.
«Dove avete trovato Sherrod?» Domandò Lauren.
«Nella Foresta, era al ruscello. Probabilmente stava bevendo o che ne so, sta di fatto che è pietrificato ancora inginocchiato. E' davvero una brutta faccenda. I professori sono tutti alquanto preoccupati. Girano bestie strane nella Foresta, ma una cosa così ... una cosa così non l'ho mai vista, in tanti anni che sono Guardiacaccia ad Hogwarts non ho mai avuto paura di addentrarmi in quella Foresta. Mai ... prima di adesso.»
Rimasero per qualche minuto in silenzio prima che Darren parlasse.
«E Sherrod? Resterà pietrificato per sempre?» Darren odiava quel ragazzo, come non avrebbe potuto dopo quello che aveva fatto a Chris. Ma rimaneva un animo buono e puro e non avrebbe augurato una sorte simile nemmeno al suo peggior nemico.
Hagrid scosse vistosamente la testa.
«No ... la professoressa Mays ha una piantagione di Mandragole, bisognerà solo aspettare che crescano per essere mature, ma quando saranno pronte potrà essere preparata una pozione in grado di riportarlo in vita.» Darren si trovò a sospirare di sollievo.
«Ragazzi ascoltatemi bene. Dovete promettermi che non ve ne andrete in giro come il vostro solito a combinare casini. Per favore!»
I tre ragazzi lessero così tanta preoccupazione negli occhi di Hagrid che non poterono fare altro che annuire convinti.

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