Capitolo 17: Come cane e gatto!

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CAPITOLO 17: COME CANE E GATTO!
«Al mio tre.» Esclamò Darren.
Un mese.
Era passato un mese da quel San Valentino che adesso sembrava lontanissimo.
Non c'erano stati più attacchi, ma la paura restava. Gli studenti non giravano mai da soli per i corridoi, nessuno più aveva voglia di attardarsi anche solo per un minuto in un corridoio deserto. Persino il Quidditch era stato sospeso, per sommo dispiacere praticamente di tutti, in particolar modo di Darren. Non che gli importasse qualcosa della Coppa, ma amava volare e quella di giocare era solo una scusa per poter volare liberamente. Ma ormai con le restrizioni e tutto, la sua Firebolt era bella che appesa al chiodo!
Ma nonostante tutto quel disastro tra lui e Chris le cose andavano alla grande. Erano prudenti, più di quanto non fossero mai stati. Anche se le loro ricerche erano ad un punto morto, ma Darren aveva un piano.
Dopo quel biglietto aveva intenzione di giocare sporco anche lui.
Ecco perché lui e Chris era un mese ormai che si allenavano per ... diventare Animagus a tutti gli effetti.
Erano ormai vicini, anzi vicinissimi e Darren era sicuro che quella sarebbe stata la volta buona.
«Uno!» Entrambi stringevano la bacchetta in mano.
«Due!» I loro sguardi erano concentrati al massimo.
«Tre!»
Contemporaneamente i loro corpi cominciarono a cambiare. Rimpicciolirono sempre più, quello di Chris ancora più di quello di Darren. Lentamente, ma nemmeno così tanto, si trasformarono.
Pochi istanti dopo al posto di Darren e Chris c'erano un micio e un labrador.
Il micio era un soriano, dal pelo bianco latte chiazzato qua e là da qualche sbuffo di pelo marroncino chiaro. Aveva due meravigliosi occhioni azzurri, con qualche sfumatura verdastra. Erano praticamente identici agli occhi di Chris, così identici che chiunque conoscesse bene quegli occhi avrebbe potuto capire che quel micio era in realtà Chris.
Darren si era invece trasformato in un piccolo cucciolo di labrador dal pelo scuro, la lingua penzoloni mentre ansimava e guardava il piccolo micino con occhioni dolci, gli stessi occhi con cui Darren sempre guarderà Chris.
Il micio si avvicinò al cane, cominciando a strusciarsi contro la sua zampa e ad emettere delle dolci e profonde fusa.
Il cane si stese a terra, stendendo le sue lunghe zampe e poggiandovi sopra il capo, mentre il micio si accucciò accanto al suo muso, guardandolo profondamente negli occhi.
E i loro occhi erano l'unica cosa che non era minimamente cambiata.
Gli occhi di Chris erano ancora un meraviglioso oceano pieno di mille sfumature.
Quelli di Darren erano ancora un profondo lago di caramello fuso.
Rimasero per un po' accoccolati, beandosi l'uno del calore dell'altro. I loro istinti da animale sentivano l'odore forte e pungente dell'altro, ma i loro istinti umani, non soppressi, li spingeva l'uno verso l'altro.
Dopo un po' il cane cominciò a scuotere con il muso il micio che stava emettendo delle piacevoli fusa e si stava poco a poco assopendo.
Ma il micio continuò a non muoversi e si coprì gli occhi con la zampetta.
Il cane emise quello che poteva benissimo essere uno sbuffo canino e pochi attimi dopo il corpo di Darren era tutto raggomitolato per terra.
«Wao! Per la barba di Merlino ce l'abbiamo fatta!» Esclamò soddisfatto riprendendo la bacchetta. Si sentiva un po' strano, era rimasto cane per pochi minuti eppure il semplice ritornare ad una vista a colori e sentire gli odori meno distintamente di prima lo stava un momento destabilizzando, ma suppose che quella sensazione sarebbe passata con l'abitudine. Buttò un occhio verso il basso, verso il micino che lo stava guardando con quei suoi grandi occhioni azzurri.
Persino da micio Chris rimaneva bellissimo.
«Hai intenzione di trasformarti?» Il gatto soffiò e Darren vide quel piccolo cenno del capo che indicava che Chris non ne aveva l'intenzione.
«Andiamo piccolo, non puoi mica restare gatto per sempre!» Disse il moro incrociando le gambe a mo' d'indiano e prendendo in braccio quel tenero e morbido batuffolo di pelo. Ed effettivamente il pelo di Chris era morbido, proprio come morbida era la sua pelle perfetta. Cominciò ad accarezzarlo perché la sensazione delle sue dita che toccavano quel morbido pelo era semplicemente divina. Gli sembrava di star toccando del soffice cotone.
Poco dopo sentì quelle vibrazioni partire dalla pancia di Chris e diffondersi sulle sue gambe.
Chris stava facendo le fusa.
Chris stava facendo le fusa per i suoi tocchi.

E non metaforicamente. Chris stava realmente facendo le fusa.
Darren abbassò lo sguardo e vide il micino con gli occhi chiusi e uno musetto rilassato con un sorriso che persino in quelle sembianze lui trovava adorabile.
«Dì la verità, è per questo che ancora non ti sei ritrasformato.» Disse divertito il moro. Il micio sbadigliò spalancando la sua bocca e mostrando quei dentini particolarmente affilati.
«Coraggio Chris è tempo di tornare in sembianze umane.» Ma a quanto pare il micio non ne era intenzionato. Così Darren fermò la sua mano, anche se tutto quello che voleva era continuare a toccare quel morbido pelo.
Il micio spalancò i suoi glaciali occhi e Darren riconobbe lo sguardo irato del ragazzo, ma lui mantenne le sue mani perfettamente immobili.
«Niente più coccole, piccolo. Se vuoi le coccole devi tornare in forma umana!» Chris gli lanciò l'ennesima occhiataccia, ma evidentemente il ragazzo restava cocciuto anche in forma di gatto. Cominciò a strusciarsi sul petto di Darren che così si trovò costretto ad afferrare il micio e ad allontanarsi dalle sue zampette con le unghie maledettamente affilate quando questi cercò di graffiarlo.
«Chris! Andiamo piccolo ...»
Pochi istanti dopo Darren stava stringendo la vita di Chris che gli cadde in grembo.
«Sei davvero ...» Cominciò il castano, ma non ebbe tempo di finire la frase perché Darren lo strinse a sé e lo baciò con foga, di quei baci che ti tolgono completamente il fiato e ti stordiscono talmente tanto che fatichi persino a ricordare il tuo nome.
«Non potevo fare questo finché eri trasformato in gatto!» Disse il moro con un sorriso enorme.
Chris borbottò qualcosa, ma si vedeva chiaramente che era piacevolmente soddisfatto del bacio.
«Così ... alla fine sono riuscito a trascinarti con me nell'illegalità!» Disse divertito il moro. I suoi occhi brillavano come una miriade di galassie luminose, le più luminose dell'universo sembravano risiedere in quegli occhi meravigliosi, che non erano mai banalmente uguali.
«Siamo ufficialmente Animagus non registrati.» Disse il più piccolo che lo guardava quasi ipnotizzato.
«Sai, anche mentre ero cane e sentivo il tuo pestilenziale odore di gatto ...» Il più piccolo fece una smorfia offesa e diede un piccolo schiaffetto sul petto muscoloso dell'altro che si limitò solo a stringere di più la presa attorno al busto di Chris e a spingerlo ancora di più verso di sé, facendo aderire ogni minimo centimetro dei loro corpi. «... guardavo i tuoi occhioni azzurri e non vedevo un gatto ... vedevo te.» Chris girò appena il capo, guardando anche lui gli occhi cangianti di Darren. Erano vicini, così vicini che sembrava quasi un peccato non unire le loro labbra in un morbido e delicato bacio. Non era perfetto, per via dell'angolazione e per via degli occhiali di Chris che battevano contro le guance di Darren.
Ma ogni loro bacio non era perfetto, ma era imperfettamente perfetto per loro.
«Perciò adesso?» Domandò Chris dopo che si furono staccati e appoggiò la testa sulla spalla di Darren, sentendo le sue labbra, ancora umide per il bacio, posarsi delicatamente sulla pelle accaldata della sua fronte.
«Adesso procediamo!» Esclamò Darren solennemente.

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