Erano esattamente le 15.00 ed io me ne stavo comodamente sdraiata a pancia in giù sul mio letto.
Tra meno di un quarto d'ora mi sarei trovata a casa del mio sexy professore di arte a scarabocchiare su di un foglio A4.Sarebbe suonato bene se non fosse stato per il fatto delle lezioni private, ma non avrebbe funzionato comunque, dato che ero rimasta l'unica vergine inesperta dell'istituto, se non di tutta la mia cittadina.
Mi rimproverai mentalmente, anche solo per aver pensato una cosa del genere e decisi di darmi una sistemata, prima di scendere al piano di sotto.
"Mamma, io esco !"
Afferrai una felpa dall'attaccapanni."Dove stai andando, tesoro ?"
Mia madre mi raggiunse, sorridendomi leggermente.
Non avevo intenzione di mentirle, dopotutto erano solo delle lezioni private."Lezioni private di arte. Non preoccuparti, non dovrai pagare"
La rassicurai, ricambiando il suo sorriso."Oh, e perchè non me lo hai detto prima ?"
Domandò, con curiosità.
Speravo solo che non si fosse fatta strane idee."È stata una cosa improvvisa, ti racconterò tutto più tardi. Adesso devo scappare, però"
L'abbracciai velocemente."Va bene, divertiti"
Uscii di casa, chiudendomi la porta alle spalle.Tirai fuori il foglietto sul quale il professore mi aveva scritto il suo indirizzo e per poco non mi venne un colpo, scoprendo che egli viveva solo ad una decina di metri da casa mia.
Inspirai profondamente, dirigendomi verso Rochestfield Street.Pochi minuti dopo mi ritrovai davanti a quella porta.
Aspettai prima di bussare.
Dallo schermo del cellulare sbirciai il mio aspetto. Cavolo.
La treccia era piena di ciuffetti che uscivano da ogni parte, così decisi di scioglierla in fretta.
Finalmente bussai.
Arrossii violentemente quando il professore mi si presentó davanti, con indosso solo dei pantaloni di tuta grigi."Scusa, stavo finendo di prepararmi"
Sfoggiò uno splendido sorriso con tanto di fossetta, invitandomi ad entrare.Mi guardai intorno.
Era una casa stranamente pulita ed elegante, forse fin troppo per un uomo come lui.
Probabilmente aveva la ragazza, o magari era sposato.
Che diamine."Bella casa"
Non volevo fare scena muta, quindi dissi la prima cosa che mi passò per la testa."Ti ringrazio, posso darti del tu ?"
Sinceramente, non sentii una parola di ciò che disse, visto che il mio sguardo era magicamente caduto sui suoi muscoli tesi, mentre s'infilava una t'shirt.Lui sembrò accorgersene e ghignò, facendomi arrossire.
Sono un' idiota."Oh... io, ehm, d'accordo"
Balbettai, osservandomi la punta delle scarpe."Sai, cominciavo a dubitare che saresti venuta..."
Lo disse con voce roca, riportandomi ad agganciare il mio sguardo nel suo."Mi era passato per la mente"
Bisbigliai, sperando che lui non mi sentisse.
Purtroppo per me, il suo udito funzionava fin troppo bene."Oh, e perché ?"
Domandò, passandosi una mano trai capelli biondastri.
Ci sarei affondata tra quei ricci..."Non... non mi sentivo bene"
Improvvisai, sperando di convincerlo con un piccolo sorriso."Mi dispiace, piccola Hughes. Vogliamo cominciare ?"
Piccola Hughes ?
Oh santo cielo, stavo per collassare."Uhm, va, va bene"
Lo seguii, fino ad arrivare in salotto.Il tempo passò abbastanza velocemente e constatai che il professor Grease non era solo l'uomo più bello che avessi mai conosciuto, ma anche il più intelligente e che ci sapeva proprio fare con le ragazze.
Era riuscito a farmi sentire a mio agio in poco ed avevamo cominciato a parlare come se ci fossimo conosciuti da una vita."E quindi, la matematica non ti piace affatto ?"
Eravamo finiti dal parlare di animali, al parlare di scuola..."Scherzi ? L'adoro"
Dissi, in tono sarcastico.
Lui rise ed io rimasi a fissarlo come una completa imbecille.
Pensavo di non aver mai visto spettacolo migliore."Quali sono le materie che ti piacciono ?"
Domandò, con curiosità."Be', mi piace la letteratura ed anche la chimica"
Risposi, giocherellando con i braccialetti che portavo al polso."La chimica, eh ? Interessante, Hughes"
Avevo sempre odiato il mio cognome, ma quel pomeriggio cominciò proprio a piacermi.
Forse per il modo in cui lui lo pronunciava."Affatto. E puoi chiamarmi Nicole, se vuoi"
Gli avevo dato del tu e gli avevo chiesto di chiamarmi per nome.
Un passo avanti verso lo svenimento."Bene, Nicole. E perchè 'Affatto' ?"
Il modo in cui pronunciava il nome, lo faceva sembrare la cosa più sconcia di sempre.
Diamine, dovevo darmi un contegno."Be', diciamo che me la cavo bene con la scienza e, quindi, sin dall'elementari, i miei compagni mi hanno sempre presa in giro. Adesso non accade più, ma non mi è mai piaciuto essere la "secchiona" o roba del genere..."
Non riuscivo a credere di star raccontando queste cose al mio professore, eppure le parole mi uscivano di bocca con la più concreta tranquillità."Be', io trovo che le ragazze intelligenti siano sexy"
Il mio cervello ci mise un po' ad elaborare cioè che aveva detto, ma improvvisamente avvampai.
Il professor Grease mi trovava sexy ?s/a ⚠️
Scusate l'attesa, ma sono stata impegnata.
Hope you like it & nel prossimo capitolo ci sarà il continuo di "smart girls are sexy".
Fatemi sapere se vi è piaciuto con un commento o una stellina, se vi va :))
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oh, teacher
Conto╔═══*.·:·.☽✧ ✦ ✧☾.·:·.*═══╗ ᴛᴇᴀᴄʜᴇʀ!sᴛᴜᴅᴇɴᴛ ╚═══*.·:·.☽✧ ✦ ✧☾.·:·.*═══╝ [ wattpad mi ha invertito alcuni capitoli, quindi potrebbe essere necessario seguire i numeri di capitolo per leggerli nell'ordine giusto ] << contenuti...