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lI professor Grease entrò nella palestra.
Nelle ultime settimane si era ritrovato sorprendentemente interessato all'orario scolastico di una delle sue studentesse, e sapeva che l'avrebbe trovata lì.
Non appena varcò la soglia d'ingresso, la professoressa Martin gli si fiondò davanti.
Nella scuola girava voce che lei avesse una cotta per il giovane insegnante, ma questo, al contrario, sembrava già possedere il suo sogno proibito.

"Oh, salve signor Grease"
La donna dagli occhi cerulei lo squadrò, mordendosi il labbro audacemente.

"Buongiorno signorina Martin"
Rispose egli, con noncuranza. Il suo sguardo era altrove.

Un ghigno gli comparve in viso quando i suoi occhi avvistarono la ragione della sua fugace visita. Seduta sugli spalti della palestra, la timida studentessa se ne stava accovacciata su se stessa, i lunghi capelli corvini le ricadevano sulle spalle, una ciocca ribelle copriva il suo dolce sguardo, adesso concentrato su di un taccuino.

"A cosa devo la sua visita, professore ?"
La collega alzò il tono di qualche ottava, riportando l'attenzione di Charlie su di lei.

Chanel Martin era una donna audace e seducente, aveva un fisico snello ed allenato, proprio come ci si dovrebbe aspettare da qualsiasi altra insegnate di educazione fisica, ma quella voce da oca strozzata le donava un' aria da sgualdrinella insoddisfatta.

"Oh, io dovrei parlare con la signorina Hughes riguardo ad una faccenda... di famiglia, si, di famiglia"
Lui improvvisò, lanciando un' ultima, veloce occhiata alla sua alunna.

Era giunto in palestra in cerca della perfetta occasione di osservare i suoi dolci lineamenti e per poterle finalmente parlare, si, ma non riguardo ad una faccenda familiare.

"Ah, capisco. Non poteva farlo in un' altro momento?"
Un' altro momento?
E quando?
Sotto gli occhi di tutti?
Oh no, non avrebbe potuto.

"È una questione urgente. Le devo proprio parlare"
L'uomo gesticolò leggermente, indicando la sedicenne col suo indice, lungo ed affusolato .

Chanel non potè fare a meno di immaginare a come sarebbe calzato bene quel dito all'interno della sua intimità e ridacchiò leggermente, al pensiero.

"Be', se è proprio così urgente..."
Lasciò la frase in sospeso, prima di sporgersi verso l'orecchio dell'uomo.

"Ti farò questo piacere, ma tu dovrai ricambiare"
Sussurrò infine, lei, sensualmente al suo orecchio.

Charlie si scansò, arrossendo impacciatamente.
Dopotutto, tra i professori, egli era piuttosto giovane e di bell'aspetto, con sottili occhi color smeraldo che, in passato, avevano fatto cadere fin troppe ragazze ai suoi piedi.

"Sarà fatto. Ma adesso vado"
Rispose, velocemente.
Non amava le donne audaci, preferiva quelle timide ed impacciate.
Proprio come la sua bambina.

AVVISO : ⚠️
Solo questo capitolò sarà scritto in terza persona, tutti gli altri saranno in prima persona.
Detto questo, spero questo capitolo vi abbia intrigato.

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