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Un movimento di ricci e fabrizio finalmente rivide il volto dell'amico,  eppure quando lo rivide pensò che avrebbe preferito non vederlo, o per lo meno non in quello stato...Aveva sempre pensato che il viso del suo collega, in qualche modo a lui sconosciuto, attirasse la gente, infatti fu così anche per fabrizio; eppure il volto che aveva davanti faticava quasi a riconoscerlo, era un volto spezzato dalla paura, dal terrore di qualcosa a lui sconosciuto, le guancie erano rigate da fredde lacrime che non smetteranno di scendere tuttora, quasi come se ermal volesse scappare attraverso quelle lacrime, che da guardare non erano per niente  belle, ti mettevano adosso una sensazione di tristezza e allo stesso tempo paura che stentava a  crederci.
Paura, paura perché raramente vedeva il riccio piangere, questa volta in particolare era messo peggio del solito.
Fabrizio lentamente si avvicinò di un passo è successivamente si sedette perterra, gambe incrociare e occhi puntati in quelli dell'amico, il silenzio non tardo a scendere in quella camera dove si trovavano loro due e nessun'altra, dopo l'ennesimo minuto in silenzio, che a fabrizio sembrò ore, decise di aprir bocca per primo <ermal?>, il suo nome, semplicemente 4 lettere che messe insieme formavano un nome, con quella semplice parola fabrizio in realtà voleva dire "ermal, tutto bene? Sei qui con me?".
Ermal sentì il suo amico, come se fosse dentro un sogno non appena sentì chiamarsi da lui, ritornò sulla terra. Un movimento di testa, quasi impercettibile però fabrizio non se lo fece perdere, un cenno di assenso, aveva risposto a quella domanda che continuava a girare in quella stanza ma che non pronunciò mai.
Dopo un paio di secondi di nuovo silenzio, ma fabrizio lo spezzò prima che si allungò maggiormente, < ermal, posso chiederti che cos'è successo la fuori? Sul palco...> la domanda arrivo a ermal come un pugno, lo sapeva che glielo avrebbe chiesto, però si spaventò lo stesso, anche se non lo fece vedere, il pensiero che fosse veramente successo, che non se lo era immaginato gli faceva venire i brividi... <era lì,  fabri, i-io pensavo...che non l'avrei più rivisto...> le disse a bassa voce quelle parole, come se dopo che le avesse dette succedesse qualcosa di brutto, però le disse veramente...

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