Il ritorno

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Fabrizio lascia il corpo dell'uomo, si avvicina a ermal, <non toccarmi...> fabrizio si blocca sul posto e alza le mani in segno di resa, si rigira a guardare l'uomo e poi di nuovo a guardare ermal, <dobbiamo chiamare la polizia, ermal...> non si era mosso da dove era, però libero le gambe e si appoggio con la schiena sulla parete, <si lo so, ma non ora, facciamolo domani> detto questo sposta lo sguardo sulluomo, poi di nuovo su fabrizio, <e meglio se lo facciamo subito...>, <no, domani> detto questo fabrizio non ribatte più.
Passo un ora, non si era ancora avvicinato a ermal, si alzo dal pavimento per guardare come stava e lo trovo addormentato sul letto, si sveglio anche l'uomo, prima che potesse fare qualsiasi cosa, fabrizio lo prese e lo porto in bagno, sigillo le finestre e lo chiuse dentro, successivamente ando di nuovo da ermal.
Le luci dell'alba svegliarono il riccio, fabrizio era rimasto sul pavimento per tutta la notte senza chiudere occhio, <chiama> fu la prima cosa che disse ermal alzandosi dal letto e avvicinandosi a fabrizio, <dove?> si accorse che non cera e si preoccupo, e se fabri lo avesse ucciso davvero? <in bagno, ce l'ho chiuso ieri>, <chiamali>, <sei sicuro riccio?>, <avrei dovuto farlo anni fa... non voglio aspettare oltre>, ecco, si era convinto finalmente, era stato un sollievo per fabrizio, non aveva dovuto litigarci per convincerlo, si alzo per toccare il riccio ma lui subito si scanso, <scusa...>, <non importa riccio>, prese il telefono e chiamo, circa 10 minuti dopo arrivarono, lo presero e lo portarono via, mentre passava davanti a ermal lo saluto, vidi ermal essere scosso da un tremolio quasi impercettibile.
Era finita, finalmente non lo avrebbero più rivisto, però ermal in quelle condizioni non sarebbe riuscito a fare musica, non si faceva toccare più da nessuno...