Capitolo 2

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«Non ce la farò mai!» esclamo chiudendo all'improvviso il libro che mia mamma mi ha portato mentre ero ricoverata all'ospedale.

Non riesco a concentrarmi nemmeno sulla lettura che è sempre stata il mio rifugio, ed è tutta colpa dei pensieri che mi affollano la testa!

Sono tornata a casa soltanto da una settimana, ma sembra più che altro un secolo! Sto chiusa in casa o in camera mia ormai 24 ore su 24 senza mai uscire, il motivo? Perché sono codarda e non ho il coraggio di guardare o soltanto intravedere la persona che mi ha letteralmente spezzata.

Finora sono venuti a trovarmi soltanto Lyla e Austin, nessuna traccia di Ryan, mi ha lasciato soltanto un paio di messaggi in cui diceva di aver avuto dei problemi e che se anche con tutto il cuore voleva venirmi a trovare proprio non poteva.

Se devo essere sincera ho sofferto molto per questa cosa, non me lo sarei mai aspettata da lui, io avrei attraversato mari e monti per lui soprattutto se avesse appena avuto un incidente.

Forse non sono mai stata così importante per lui, ma chi voglio prendere in giro?! Ormai non interesso più a nessuno, tutti stanno solo li a dire.

«Oh guarda la povera Isabelle è uscita di senno, quanto mi dispiace!» oppure.
«Che imbranata non guardava nemmeno dove stava andando e l'hanno investita!» nessuno si preoccupa mai di chiederti come ti senti o se hai bisogno di aiuto, tranne la mia migliore amica e Austin, che da quando sono tornata non fanno altro che tempestarmi di proposte per uscire e che prontamente rifiuto.

Sento il telefono squillare e mi allungo per afferrarlo sul comodino, ma non ci arrivo e quando lo sto per afferrare scivolo e cado col sedere per terra.

«Merda! Ricominciamo?» sospiro frustrata a quanto pare la mia goffaggine non mi ha abbandonata dopo l'incidente! Il telefono smette solo per qualche secondo di suonare perché poi ricomincia subito e mi alzo tastandomi con una mano il fondo schiena dolorante.

«Pronto?» rispondo senza nemmeno guardare chi mi stava chiamando.
«Hey zombie! Sei viva allora?» esclama contenta Lyla e mi ributto sul letto a peso morto.

«Se per viva intendi sdraiata come una balena spiaggiata sul letto e con il sedere dolorante, allora si, sono viva!» le rispondo sarcastica e la sento ridere di gusto dall'altro capo del telefono.

«Usciamo oggi?»
«Lyla lo sai che non mi va...» cerco di dire ma mi interrompe subito.
«Isabelle è da giorni che rimani chiusa in casa, tra poco metterai su radici! Guarda che il mondo quello vero da affrontare è li fuori che ti aspetta e prima o poi sarai costretta ad uscire, non  puoi rimanere barricata in casa per tutta la vita!» so che ha ragione, ma non riesco proprio a trovarne la forza. Se solo avessi anche Ryan affianco forse ce la farei.

«Io non ce la faccio Lyla...» mormoro e la sento sospirare, ma so che è un osso duro e non mollerà la presa facilmente.

«Non voglio sentire scuse! Stasera Austin ci passa a prendere e andiamo al Moon, vestiti carina!» mi ordina e provo a protestare, ma mette giù il cellulare. Rimango ferma come una scema a fissare il display spento.

«Mi ha riattaccato in faccia, non ci posso credere!» mormoro a me stessa, devo essere proprio un caso perso se ha perfino riattaccato prima che potessi rifiutare.

Passo il resto della giornata a sistemare la mia camera, anche se era già in ordine, ma in qualche modo devo tenere le mani occupate e mio padre mi ha proibito di andare al lavoro per almeno una settimana, vuole che mi riprenda del tutto prima e non gli do tutti i torti, se fossi stata al suo posto avrei fatto la stessa identica cosa.

Verso le nove inizio a prepararmi e non avrei mai pensato che sarebbe stato così facile convincere mio padre a lasciarmi andare, è bastato fare il nome di Austin e subito ha acconsentito, stravede per quel ragazzo.

THE LIGHT (sequel di The Darkness)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora