Capitolo 7

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"Smettila. Smettila immediatamente di sorridere come un'idiota."
"Ma sono felice. O meglio, credo di esserlo."
"Credi di esserlo? Non ne sei neppure sicura! Smettila di sorridere, anche se evidentemente sei un'idiota."
"Mi ha guardato così a lungo, la scorsa volta. Cioè, eravamo ai due lati opposti del tavolo, e mi stava solo spiegando come fare un Incantesimo Confundus, ma mi ha guardata."
"Probabilmente con la mira che hai, si stava chiedendo dove si trovasse. Oh beh, almeno avrebbe voluto dire essere riuscita ad azzeccare un maledetto incantesimo, ogni tanto."
"Fottiti."

Lily guardò il professor Vitious agitare la bacchetta concludendo la spiegazione di un incantesimo che lei, come al solito, non aveva capito.
Sbuffò tra sé e sé, mettendo a tacere sul nascere un altro battibecco interiore tra la se stessa incredibilmente pessimista – che le aveva permesso di arrivare integra e quasi del tutto prima di sofferenze ai quindici anni di età – e quella piena zeppa di ormoni in subbuglio, con su scritto "MALFOY" in lettere cubitali.
Da quella volta che si erano trovati sulla Torre di Astronomia, due settimane prima, Lily aveva chiesto tre volte a Scorpius di aiutarla in Incantesimi, scioccata dall'enorme "D" che troneggiava sul suo ultimo compito e che le era valsa una lettera molto delusa da Ginny.
Il fatto poi che quest'ultima le avesse suggerito di farsi dare una mano da Rose risultava essere la beffa oltre al danno.
Lily aveva evitato ogni contatto con la cugina dall'inizio di quell'anno, e nonostante i tentativi di quest'ultima di riappacificarsi, la Potter aveva dimostrato una testardaggine che avrebbe impressionato perfino Harry Potter in persona.
«Sei irragionevole, ti ha chiesto scusa milioni di volte e tu le manchi tanto quanto lei manca a te.» le aveva sussurrato costernata Sophie qualche giorno prima, mentre si stavano dirigendo verso la Biblioteca per studiare.
«E' una questione di principio» aveva risposto risoluta Lily.
Sophie aveva fatto una smorfia poco convinta.
«No, Lils, questa è una questione di orgoglio. Il tuo, ovviamente.»
Lily scosse la testa, colta in fallo dalle parole dell'amica che sapeva essere vere.
«E anche se fosse? Mi ha tradito, ha tradito la mia fiducia rivelando un segreto. Potrò essere stata ferita nell'orgoglio?» rispose acidamente Lily.
Sophie sospirò: «Ricorda, Lils: con l'orgoglio si parte a cavallo, ma si ritorna sempre a piedi.»
E così Lily non aveva rivolto parola alla cugina, anche se effettivamente ciò le avrebbe risparmiato l'imbarazzo di aspettare seduta sulle tribune per ore che Scorpius finisse di volare insieme ad Ethan, un sabato pomeriggio, e rimanesse finalmente solo.
"Accetterò la tua proposta, Malfoy. Sai no, quella delle lezioni di Incantesimi. Cioè, se non hai cambiato idea, e se lo avessi fatto, scordati che te l'abbia chiesto. Ma se invece fossero ancora valide allora...beh hai capito" aveva esalato Lily alla velocità della luce, incapace di guardarlo negli occhi e osservando quindi con insistenza un punto tra il suo mento e il pomo d'Adamo. Solo quando Scorpius aveva accettato, dandole appuntamento in un'aula del terzo piano mezz'ora dopo, Lily si era decisa a guardarlo il tempo necessario per ringraziarlo e poi volatilizzarsi, troppo umiliata dal fatto di essergli sembrata sicuramente un'imbranata con la bacchetta.
"Perché in fondo vorresti usare con lui un altro tipo di bacchet-" le sussurrò nella mente una voce orribilmente simile a quella di Ethan Flint, e Lily divenne inspiegabilmente rossa come un pomodoro, di fronte agli sguardi incuriositi dei suoi compagni.
«Signorina Potter, c'è qualcosa che la imbarazza negli Incanti Elusivi?» le domandò con la sua solita voce acuta il piccolo professor Vitious, e Lily negò col capo, tuffandosi con la testa nel libro per la successiva ora.
«Lils, tutto ok?»
Hugo la guardava sospettoso, e Lily si limitò ad annuire con vigore.
Con eccessivo vigore, dato che finì per colpire il calamaio con la coda e imprecò sottovoce quando l'inchiostro iniziò a colare sopra il libro.
Hugo sospirò, risucchiando ogni traccia del liquido nero con la punta della sua bacchetta, e Lily lo ringraziò sottovoce.
«Merlino, tra te, Rosie, Dominique e Roxanne non so chi dia più da pensare ai nostri parenti.»
Lily lo guardò, ora interessata.
Immaginava facilmente che Roxanne si comportasse in modo strano, dovendo nascondere al mondo la sua relazione per potersi ritagliare uno spazio di privacy nella loro scombussolata famiglia.
Dopotutto, la rossa pensò che avere George Weasley come padre e Fred Jr. come fratello non dovesse essere migliore dell'avere James Sirius, Albus Severus ed Harry Potter nella propria cerchia familiare di base.
Il malumore di Rose aveva ragioni conosciute, ma Lily si domandò cosa fosse successo a Dominique, ed estese il dubbio a Hugo, poco dopo.
«Non lo so, ma mamma ha detto che zio Bill è preoccupato. Sembra voglia nasconderlo, ma Dom è diventata più triste e schiva, negli ultimi tempi.»
Lily si incupì, soffrendo dei problemi di una delle sue cugine preferite.
Lei, Roxanne, Rose e Dominique erano state un gruppo molto affiatato sin da piccole, anche e soprattutto per distanziarsi dai fratelli impiccioni.
«Lo chiederò a James nella prossima lettera, di sicuro lo saprà.»
Hugo annuì, sorridendo.
«Già. Di sicuro James sarà al corrente di cosa succede a Dominique: insomma, chi meglio di lui conosce Dom?»

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