Capitolo 15

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«Scorpius, amico, te lo devo dire: se non fossi felicemente e perdutamente innamorato del gentil sesso, ti salterei addosso senza perdere un minuto.»
Scorpius rabbrividì, visibilmente disgustato all'idea di ricevere avances da Ethan Flint.
«Ti ringrazio, Eth. Ora sì che non dormirò la notte.» sbuffò, divertito dall'espressione offesa di Ethan e da quella esasperata di Selene, seduta accanto a lui sul suo letto a baldacchino.
Tornare al Malfoy Manor gli sembrava sempre surreale, quasi come se la sua vita lì fosse lontana anni luce dalla quotidianità ad Hogwarts.
Si sistemò la cravatta nera sulla camicia bianca, guardandosi allo specchio a muro che arrivava fino al soffitto. Il riflesso gli restituiva l'immagine di un diciassettenne dai capelli biondo cenere, vestito di tutto punto: camicia bianca con una classica cravatta nera, e un completo scuro come la notte che era costato più di tutto il suo materiale scolastico per il settimo anno ad Hogwarts.
L'enorme camera di Scorpius era stata arredata con un look classico ma minimalista, dove dei bianchi candidi come neve si alternavano a drappi verde scuro, e dettagli particolari. La comoda poltrona bianca a forma di uovo che galleggiava sospesa nell'aria, appesa con delle corde delicate al soffitto; il pianoforte a coda nero di legno lucido che occupava un intero angolo della stanza, e le foto di paesaggi che Scorpius aveva scattato nei viaggi in giro per il mondo fatti con i genitori.
Ethan si alzò dal letto del migliore amico e andò a guardare le foto magiche che ritraevano loro tre insieme, nel corso degli anni.
Scorpius le aveva sistemate con cura all'interno di cornici di vari toni di grigio, sopra la scrivania bianca.
«Sì, come no. Tanto so benissimo cosa domina i tuoi sogni da una settimana a questa parte, e non credo siano le mie avances.» ghignò divertito, godendo dello sguardo truce che gli lanciò il biondo.
«Non avete più parlato dall'uscita ad Hogsmeade?» domandò Selene, ignorando le battute del fidanzato.
Indossava un vestito blu notte che le scopriva la pallida schiena, e delle scarpe del medesimo colore con un tacco appena pronunciato.
I capelli erano legati in una coda alta, mentre collo e orecchie erano adornati con dei gioielli di cristalli trasparenti.
Non appena l'aveva vista, quella mattina, Ethan era rimasto completamente senza parole. Si era limitato ad andarle incontro e a stringerla a sé, lasciandole un delicato bacio sulla fronte.
Scorpius negò col capo, lisciandosi nervoso lo smoking che Astoria gli aveva comprato.
«No. Tra le nostre lezioni per i M.A.G.O. e le sue per i G.U.F.O., credo che entrambi abbiamo avuto per compagnia solo enormi tomi polverosi.»
«Però oggi la vedrai di sicuro, quindi cerca solo di non dare troppo nell'occhio quando deciderai di recuperare il tempo perso. Non credo che Harry Potter ti risparmierebbe la vita, solo perché è il matrimonio di sua nipote.» lo prese in giro il Serpeverde, ma Scorpius non riuscì a controbattere perché in quel momento Astoria entrò nella camera.
La donna era perfino più elegante del solito, il fisico slanciato fasciato da un vestito di velluto verde scuro, che sul seno e sulla schiena lasciava il posto ad un intricato intarsio di ricami di pizzo del medesimo colore.
I capelli erano legati in uno stretto chignon, e solo due ciocche appositamente studiate le ricadevano ai lati del volto.
«Astoria, Selene mi perdonerà, ma sei davvero magnifica.» le disse sorridente Ethan, e la donna gli arruffò i capelli mori con affetto.
«Solo per questa volta, te lo concedo. Sei da perdere il fiato.» commentò la ragazza, e anche Scorpius si aggiunse ai complimenti, chiedendole se avesse intenzione di rubare l'attenzione alla sposa.
«Siete dei tesori. Non sono però venuta qui per farmi elogiare, soprattutto perché anche voi siete assolutamente incantevoli. Scorp, quando puoi vai nello studio da tuo padre un attimo, vuole parlarti.»
Scorpius annuì, e dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia, Astoria si congedò.
«Credo che andrò a vedere cosa vuole il vecchio, spero di potervi lasciare soli senza diventare zio troppo presto, vero?» chiese lascivo, e si lasciò andare ad una risata quando Selene si allontanò dal fidanzato, che era subito corso da lei.
«Non ti preoccupare, non c'è pericolo.» disse calma la Serpeverde, sorridendo del broncio ora sfoggiato da Ethan.
Dopo che il biondo si fu chiuso la porta alle spalle però, il sorriso sparì dalle labbra di Selene, che sospirò pensierosa.
«Credi che stiamo facendo la cosa giusta?» domandò all'altro, che si sedette sulla poltrona sospesa e la invitò tra le sue braccia.
Selene si accoccolò sulle gambe di Ethan, lasciando che il ragazzo le accarezzasse i capelli in modo protettivo.
«Hai visto com'è felice per Lily. Tanto, che lui sappia o meno non influenzerà in alcun modo il ritorno di Zoe, però così possiamo lasciargli il tempo di viversi con spensieratezza questo momento di soddisfazione.»
Selene annuì alle parole del Serpeverde, giocando distrattamente con la cravatta scura che indossava.
«Spero solo di non farlo soffrire più del necessario.» sospirò tristemente, ed Ethan si unì a lei.
«Non credo potremmo evitargli di soffrire: per quanto sia innamorato di Lily, le ferite che gli ha inferto Zoe l'hanno scorso gli bruciano ancora sottopelle, e come potrebbe essere altrimenti.»
Selene alzò la testa di scatto, il viso improvvisamente illuminato da un'espressione allarmata.
«Tu non pensi che potrebbe perdonarla, vero?»
Ethan agganciò i suoi occhi azzurri a quelli tenebra di lei, e le labbra gli si incurvarono in una smorfia addolorata.

«Io penso che, a discapito di quanto si possa immaginare, Scorpius abbia il cuore fin troppo tenero. Dobbiamo solo augurarci che la mia cara sorellina non voglia usarlo per affilarsi gli artigli. Di nuovo

***

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