Capitolo 8

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«Bene bene bene, a quanto pare qui ci sono dei precedenti di cui non eravamo a conoscenza, eh?»
La velocità con cui Ethan arrivò al tavolo dei Grifondoro, poco dopo raggiunto da un imbarazzato e irritato Scorpius e un'allibita Selene, fu proporzionale alla rapidità con cui Albus Potter si pose in mezzo tra Lily, che in un silenzio attonito fissava Emmett, incapace di credere che l'avesse davvero abbracciata, e quest'ultimo, in piedi di fronte a lei che la guardava con un sorriso sulle labbra.
Un sorriso a cui Scorpius avrebbe voluto togliere tutti i denti, uno per uno.
«Luna! Ma come, tu non ti ricordi di me?» domandò Emmett, mentre Lily abbozzava un'espressione meno truce di quella che voleva avere in realtà al pensiero, ormai intermittente, di Angelique che baciava Scorpius sulla guancia.
«Ah, no. Mi...mi dispiace ma io non...» balbettò Lily, mentre Emmett mise su una smorfia di finta offesa.
«Ma come? Io ricorda te, otto anni fa. Eri piccola, certo, ma non dimenticherò mai quando un – come lo chiamate voi? – fulmine rosso mi piombò addosso alla partita di Quidditch Inghilterra-Bulgaria, vicino al bar. Tue patatine erano finite tutte sulla mia maglia, ricordi?»
Gli astanti osservarono l'espressione di Lily cambiare e, con sommo orrore di Scorpius, la ragazza si aprì in un sorriso e salutò con una stretta di mano Emmett.
«Morgana è vero! Sembra passato un secolo, come hai fatto a non dimenticarti?» domandò allora Mentre Albus cercava di pensare ad un momento in cui non avesse vegliato sulla sorellina minore affinché palestrati bambini di due anni più grandi – e sì, la sua visione distorta vedeva già all'epoca ogni bambino come minaccia – non potessero abbracciare Lily otto anni dopo, a diciassette anni, con fare accattivante e veri muscoli che fossero motivo di preoccupazione; all'improvviso recuperò un frammento della conversazione e chiese confuso:
«Luna? Lils perché ti chiama col tuo secondo nome?»
Ethan sussurrò malizioso «Forse perché il suo pensiero lo manda in orbita.» e Scorpius ringhiò che l'avrebbe volentieri mandato lui in orbita, se non avesse smesso all'istante di sorriderle.
«Era un trucco di papà: quando da piccola mi sarei dovuta presentare ad un estraneo senza che lui o la mamma fossero attorno, non avrei mai dovuto dire Lily Potter, sempre Luna.»
Hugo e Sophie, avvicinatisi per capire l'origine di quel trambusto, sorrisero riconoscendo la saggezza che Harry Potter aveva sempre posseduto quando si trattava di proteggere i propri figli.
«Quindi tuo vero nome è Lils?» chiese confuso Emmett, e Scorpius sbuffò dall'impazienza, catalogando Krum come un possibile migliore amico per Hagrid.
«No, mi chiamo Lily. Lils è un soprannome che usano i miei parenti: lui è mio fratello maggiore, Albus. E loro sono mio cugino Hugo, la mia migliore amica Sophie, Erik e-» presentò Lily, fino a quando voltandosi non incrociò lo sguardo di Scorpius, ammutolendo.
Sul viso ricco di lentiggini della rossa si dipinse un'espressione strana, ma poco dopo sfoderò un ghigno da vera Serpeverde, tanto che Selene pensò di complimentarsi, ed esclamò:
«E lui è Scorpius Malfoy, l'altro Campione. In effetti, tu l'hai già conosciuto, ma dovresti parlargli ora, non so se dopo dovràapprofondire la conoscenza con qualche francesina dal bel faccino.»
Scorpius si sentì colto in fallo e rispose come ogni Malfoy avrebbe fatto: con la stessa moneta di Lily.
«Per stasera no, ma se proprio ci tieni a sapere i miei impegni, domani farò fare un giro alle ragazze di Beauxbatons, dato che me l'hanno chiesto così gentilmente. Anche tu potresti fare da chaperon al caro Emmett, dato che siete amici di vecchia data.»
Lily non riuscì a rispondere nel modo piccato che preludeva il suo sguardo battagliero, perché la McGranitt congedò tutti gli studenti e gli occhi nocciola della rossa si riempirono solo di una malcelata sofferenza, mentre la sua mente fin troppo creativa le dipingeva Scorpius avvinghiato a quella Angelique.
D'altra parte, non si accorse nemmeno dello sguardo preoccupato che animava gli occhi grigi del biondo, mentre la osservava pensieroso da lontano.
Sentì che qualcosa si era rotto, che lo strano equilibrio eretto da quei pochi appuntamenti per le ripetizioni era stato spazzato via da una valanga di gelosia.
E per quanto fosse difficile da pensare, nell'incapacità di gestire tale sentimento Scorpius e Lily erano fin troppo simili.

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