Il pomeriggio del 31 Ottobre arrivò in un baleno, e con la prospettiva emozionante di passare la giornata camminando per il Parco di Hogwarts, allietati da stand di tutti i colori e voci straniere; non fu difficile immaginare il motivo per cui la gran parte degli studenti di Hogwarts avesse deciso di rimandare una visita ai genitori e soggiornare al Castello anche in quei pochi giorni di festa.
E che festa! Come previsto, l'enorme area verde al di fuori del Castello era stata addobbata di tutto punto: ovunque si potevano vedere stand in legno di vari colori richiamare l'attenzione degli avventori, con striscioni urlanti e profumi di ogni tipo.
Il banchetto di Mielandia incantava chiunque con i profumi invitanti delle squisite pietanze mostrate in bella vista: dolci fumanti, biscotti che scoppiavano al tocco, e gelati canterini. Si sparse anche la voce che uno Zucchero Filato Zannuto era stato visto mangiare sé stesso. Poco lontano si sentivano scoppi ogni qualche minuto, ruggiti spaventosi e risate isteriche: George Weasley, aiutato per l'occasione da suo figlio Fred, era riuscito a ammaliare gli studenti di tutte le Scuole con i prodotti Tiri Vispi Weasley.
In effetti, addirittura i professori scoppiarono a ridere di cuore quando quella che all'apparenza era sembrata una semplice boccetta di profumo iniziò a starnutire furiosamente, colorando la barba di Karkaroff di un rosa shocking e facendola profumare di chewing gum.
Qualcuno giurò perfino di aver visto i seri studenti di Durmstrang lasciarsi andare ad un sorriso e a qualche sporadica risata, alla vista del proprio Preside con quel look alquanto inusuale.
C'era chi si godeva il tiepido sole d'ottobre scaldandosi con un po' di Burrobirra allo stand dei Tre Manici di Scopa, seduto sulle panchine di legno sistemate in cerchio. Fra questi erano inclusi anche Hugo e Isabella che, con piacere della piccola Potter, stavano cominciando ad avviarsi verso una conoscenza più confidenziale del semplice rapporto tra colleghi di giornale.
Altri ragazzi invece, come la maggior parte degli studenti di BeauxBatons, preferivano provarsi nuovi abiti creati esclusivamente per l'occasione dalla bottega di Madama McClan.
Lily e Rose passarono accanto ad Antoine, che si stava rimirando in uno specchio magico mentre si provava una veste da mago azzurro cielo, e finsero entrambe di dare di stomaco.
Lily aveva appena finito di raccontare a Rose come la McGranitt avesse misteriosamente cambiato idea, chiedendole di posticipare il prossimo articolo della Gazzetta fino a quando non glielo avrebbe detto lei.
«Beh, devo dire che comunque la McGranitt potrà essere contenta, la fiera sembra essere un successo!» esclamò Rose, osservando interessata lo stand del Ghirigoro, dove per l'occasione erano state adibite aree di lettura di libri di magia stranieri e fino ad allora difficili da reperire nei comuni negozi.
«Sì dai, credo proprio che zio George non avrà da lamentarsi. L'unico scontento forse sarà Anthony Goyle: ho visto Fred mettere di nascosto un po' di Peperoncino Fiato di Drago nella sua Burrobirra poco fa.»
Entrambe le cugine si lasciarono andare ad una risata divertita, e quando finirono Rose riprese di nuovo la parola, questa volta con voce più seria.
«Io invece ho visto Al fare molta fatica per convincere Sophie a fare un giro. Credo...credo avesse paura di incontrarti.»
Nonostante il silenzio glaciale della rossa, Rose continuò a parlare, con cautela.
«Lils, so che ti ha ferita, e non ne parlerò più se mi dirai di non farlo. Però sono tua cugina, ti voglio bene e odio vederti soffrire. Merlino, è stato tutto un grosso shock, ok, ma alla fine non...non credo facciano nulla di male, Al e Sophie. Non pensi sia ora di fare pace?»
Lily si fermò, e cercò di dare ordine ai propri pensieri. In fondo sapeva che la cugina avesse ragione, ma ogni volta che rifletteva sulla possibilità di andare a parlare con Sophie, le parole crudeli che Al le aveva rivolto le tornavano in mente.
«Quando scendi dal piedistallo che ti sei costruita potresti perfino provare a perdonarci, o almeno a comprenderci. Forse se non te l'abbiamo mai detto è perché sapevamo che avresti reagito così: come la bambina viziata che sei.»
Il dolore di venire ignorata dal fratello maggiore con cui aveva sempre battibeccato, certo, ma che in fondo era sempre stato sempre il primo a vegliare su di lei, le scavò il cuore e per un attimo si sentì mancare il respiro.
E Sophie. Sophie che aveva promesso di dirle tutto, sempre. Sophie che le aveva implicitamente chiesto di fidarsi di lei, di confessare i sentimenti per Scorpius che Lily stessa faceva ancora fatica ad ammettere.
Si voltò verso Rose ed era sul punto di risponderle, quando si sentì catturata da due braccia possenti.
Emmett le aveva poggiato le mani sulle spalle, dall'alto del suo metro e ottanta, e la guardava sorridendo. Accanto a lui c'era un ragazzo della stessa altezza, ma dai capelli più lunghi e scuri come la notte. Gli occhi nero pece sarebbero potuti sembrare intimidatori, nascosti com'erano da delle folte sopracciglia e poggiati su un viso a tratti spigoloso, ma come quelli di Emmett si rivelarono in qualche modo dolci e sinceri.
«Lily! Finalmente ti ho trovata, avrei bisogno di...come si dice? Un'interprete! Questi banchetti sono pieni di cose interessanti, ma purtroppo il mio inglese non è abbastanza...bravo?» tentò Emmett, sorridendo imbarazzato.
«Sviluppato Emmett, si dice sviluppato.» lo corresse l'altro ragazzo, fingendo di roteare gli occhi per la noia.
Lily e Rose accennarono un sorriso, e Lily aggiunse: «Non credo ti serva un'interprete, mi sembra che il tuo amico sia molto preparato.»
Emmett sospirò teatralmente.
«Dimitri è il migliore della nostra Scuola, questo non posso negarlo. Purtroppo però non è abbastanza paziente per aiutarmi: siamo qui da mezz'ora e già vuole abbandonarmi per visitare il negozio di libri antichi!»
«Mi dispiace, ma sono anni che sto cercando la copia originale delle Storie di Agraff il Baldo, e non so quante opportunità avrò di tornare in Inghilterra nel prossimo futuro.»
Rose aprì la bocca in una 'O' perfetta, e Lily si divertì ad immaginare suo zio Ron mettersi a correre, dovunque fosse in quel momento, per impedire che un ragazzo alto, intelligente e possente potesse far rimanere sua figlia senza parole. E Rose Weasley non rimaneva mai senza parole.
«Ti piace Agraff il Baldo? Io ho adorato la Trilogia di Racconti di Madame Messaluna, e dal momento in cui l'ho finito mi sono ripromessa di leggere le Storie del Baldo per sapere di più su...»
«...i tribunali dell'Inquisizione spagnola?» completò Dimitri, altrettanto colpito dalla preparazione di Rose.
E lì accadde qualcosa che Lily pensò avrebbe dovuto essere senz'altro annotato nei nuovi volumi di Storia della Magia: Rose Weasley arrossì e invitò Dimitri a dirigersi allo stand del Ghirigoro insieme.
Una volta che si furono allontanati, continuando a discutere animatamente di nomi altisonanti e avvenimenti passati, Lily ed Emmett rimasero soli, entrambi divertiti dai rispettivi amici.
«Devo dirlo, non credevo avrei mai visto Dimitri così interessato a qualcosa che non avesse delle parole stampate sopra.» commentò il bulgaro, e Lily confermò la stessa opinione nei confronti della cugina.
«Ah, Lily...»
Emmett prese le mani di Lily nelle sue, e lei ammutolì, preoccupata dall'aria seria dell'altro.
«Io...io volevo chiederti scusa. L'altra volta, quando sei scappata piangendo... Io non ti ho seguita, non ho fatto niente. Sono stato, come si dice? Inutile. Se è stato qualcosa che ho fatto a farti arrabbiare, io non...»
Lily lo interruppe, sorridendo incoraggiante.
«Non preoccuparti, sul serio. Non è stata colpa tua, è...complicato.»
«Però in questi giorni sei sempre triste, e anche se volevo avvicinarti per parlare avevo paura di darti fastidio.»
Lily giocò con la lunga treccia in cui aveva sistemato gli indomabili capelli rossi quel giorno.
«E' un periodo difficile, non lo nascondo. Però ti posso assicurare che tu non c'entri nulla, non devi aver paura di rivolgermi la parola, tranquillo.»
Emmett annuì sorridendo, evidentemente rinfrancato dalle rassicurazioni della rossa.
«In questo caso, se non avessi altri programmi, ti andrebbe di fare un giro con me per gli stand?»
Lily si domandò se fosse saggio, temendo di dare inavvertitamente false speranze al ragazzo.
Alla fine, però, convenne tra sé e sé che una semplice passeggiata non avrebbe ferito nessuno, e iniziò a chiacchierare con l'altro in tranquillità, spiegandogli le varie attrazioni a mano a mano che si paravano di fronte a loro.
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Paper Walls
FanfictionScorpius Hyperion Malfoy avrebbe dovuto stare alla larga da Lily Luna Potter. Era nel corso degli eventi che le loro vite scorressero lontane l'una dall'altra. Eppure, lui non riusciva a dimenticare la stretta della mano di quella bambina dai capell...