Quel giovedì mattina, Lily si rigirò nel letto, sbuffando vistosamente.
Dopo un altro quarto d'ora di agitazione, la Grifondoro rinunciò all'idea di passare a letto quell'ora extra che il giovedì le regalava, grazie alla prima ora della giornata che era buca per il Quinto Anno. Si alzò allora svogliatamente dal baldacchino, decidendo di andare a fare colazione.
Le compagne di Dormitorio erano ancora tutte profondamente addormentate, e Lily lanciò uno sguardo infastidito all'orologio che aveva sul comodino, che in quel momento segnava le sette e dieci minuti.
La verità era che probabilmente aveva preso sonno intorno alle tre di notte, e al pensiero di dover affrontare quella giornata con poco più di quattro ore di riposo sulle spalle, lo stomaco le si strinse dolorosamente.
Erano passati già quattro giorni dal matrimonio di Victoire e Teddy, e un sorriso malinconico le incorniciò il viso al ricordo delle aspettative speranzose, seppur timide, che quella giornata le aveva istillato nel cuore.
Alla fine, però, tutto ciò che le aveva riempito la mente era l'assenza di Scorpius, il suo saluto freddo e distaccato, e il dolore che traspariva sul volto del Serpeverde, nell'accomiatarsi da lei come se fosse stata una sconosciuta qualunque.
Come se non avesse avuto scelta.
Sophie l'aveva praticamente tartassata in ogni momento libero, invitandola caldamente ad andare a parlargli, a cercare di capire cosa stesse succedendo.
Lily si sistemò meglio la felpa over-size sopra la tuta grigio chiaro, infilandosi al volo un paio di scarpe di ginnastica e dirigendosi silenziosamente giù per le scale che conducevano alla Sala Comune.
L'idea di andare a parlarci le aveva riempito la mente, rubandole concentrazione e sonno, ma la Grifondoro si era sorpresa nel riuscire ad ignorarla senza fatica.
La migliore amica Corvonero aveva dapprima inveito contro l'atteggiamento ambiguo di Scorpius, appioppandogli anche titoli poco amichevoli e scagliando parole dure che Lily non aveva mai pensato potessero uscire dalla bocca sempre così composta della ragazza.
Nei giorni successivi però, visto il malessere che anche Scorpius aveva manifestato, attirando l'attenzione di tutta Hogwarts, Sophie era tornata al suo stato d'animo riflessivo, supponendo che fosse successo qualcosa di davvero grave.
Lily però era stata l'unica a notare come Ethan e Selene avessero smesso di parlare col biondo Serpeverde.
Nonostante ai pranzi e alle cene continuassero a sedersi vicini, Lily non si era fatta sfuggire il comportamento evasivo del biondo: Scorpius faceva di tutto per evitare lo sguardo dei due, e se da una parte c'era Ethan, che fingeva una tranquillità però falsa ad un più profondo sguardo, dall'altra parte Selene era visibilmente debilitata da tutto quello stress. La Grifondoro aveva pensato tra sé e sé che il sedersi vicini fosse stato in definitiva più frutto dell'abitudine, che altro.
Lily avrebbe voluto andare da Scorpius ad assicurarsi che stesse bene, chiedendogli cosa fosse successo di così grave, ma la realtà era che lui l'aveva momentaneamente messa da parte, e lei aveva capito che avrebbe dovuto essere una sua scelta porvi rimedio.
Non era arrabbiata, né delusa. Lily era semplicemente preoccupata, perché aveva capito che nella vita di Scorpius stava accadendo qualcosa che esulava completamente dalla loro relazione, e il suo sesto senso le suggeriva che la distanza che si era infrapposta tra loro fosse necessaria al ragazzo per riflettere.
Oltretutto, il Serpeverde si era reso particolarmente difficile da trovare, e Lily sospettava che trascorresse a nascondersi ogni minuto libero della giornata.
Giunta alla fine della scalinata, Lily si fermò qualche secondo per assaporare il silenzio ristoratore della Sala Comune, completamente vuota.
L'assenza di studenti in quel luogo solitamente caotico lo rendeva pacifico, e l'unico suono che continuava a turbare la quiete era il soffuso scoppiettio del fuoco, sempre pronto a riscaldare l'atmosfera di quel novembre inoltrato.
Dopo essersi concessa quel momento di pace, Lily strinse a sé il libro di incantesimi: aveva deciso di sfruttare la colazione solitaria per portarsi avanti coi compiti per i giorni successivi; e si diresse senza ulteriori indugi all'uscita della Sala Comune.
Nel dirigersi verso la Sala Grande, l'unico sprazzo di gioia che aveva le nasceva spontaneo al pensiero che, forse, avrebbe avuto occasione di assaporare una fetta di dolce al lampone, trasportata dalla posta del mattino.
Quel giorno era infatti il compleanno di Bill, e come da tradizione la famiglia si sarebbe riunita per una colazione speciale.
Lily aveva sempre condiviso con lo zio l'assoluto amore per la torta di lamponi e cioccolato di nonna Molly, e negli ultimi anni ad Hogwarts, qualcuno della famiglia aveva sempre provveduto a mandarle un pezzo del dolce, cosicché potesse godersi anche lei i festeggiamenti.
E con questi pensieri Lily si accomodò al Tavolo di Grifondoro, nella tranquillità della Sala Grande che, oltre a lei, al momento ospitava solo altri tre Corvonero del quinto anno, un paio di Tassorosso del terzo, cinque Serpeverde del primo anno e quattro Grifondoro del secondo.
Soppesò pensierosa la pila di pancakes straripanti di sciroppo d'acero che le apparve di fronte, e non poté evitare che il suo sguardo si posasse sul posto lontano da lei, dove di solito si sedeva Scorpius.
La mente vagò per qualche secondo agli istanti di quel bacio che ora sembravano solo uno dei tanti sogni proibiti che avevano costellato le sue notti, ma Lily scosse repentinamente la testa, negando a sé stessa il piacere masochista di lasciare il pensiero libero di fantasticare.
Scorpius non era lì con lei, doveva farsene una ragione.
Così aprì distrattamente lo spesso manuale che aveva appoggiato sul tavolo, focalizzandosi sulla realtà. Scorpius non era lì, e lei avrebbe fatto meglio a concentrarsi sul compagno di colazione che le era invece toccato in sorte: Adamant Korr e i sortilegi invecchianti.
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Paper Walls
FanfictionScorpius Hyperion Malfoy avrebbe dovuto stare alla larga da Lily Luna Potter. Era nel corso degli eventi che le loro vite scorressero lontane l'una dall'altra. Eppure, lui non riusciva a dimenticare la stretta della mano di quella bambina dai capell...