Capitolo 8

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Stephen's Pov

"Camelia stai bene" dissi preoccupato. Lei annuì ma si vedeva che stava male. Da dove diavolo le era venuto in mente di fare una cosa del genere

"Da dove ti è saltato in mente, potevano ucciderti" dissi incazzato, vederla sofferente a terra è stato orribile, per giunta per colpa mia
Non rispose, si limitò solo ad avvicinarsi per poi accarezzarmi la guancia. Era così delicata la sua pelle

"Riesci ad alzarti" scrisse sulla lavagnetta
"Si" risposi e le porsi la mano
"Andiamo a casa" le dissi, la guardai e notai che c'era qualcosa che non andava: sembrava come se stesse per..cazzo stava per svenire

"Camelia, Camelia" urlai prima di vederla accasciarsi al suolo.
Merda

La presi in braccio, era così leggera. Mi apprestai a portarla in ospedale, il suo battito era debole, fanculo George

Perché lei mi aveva protetto? Dopo tutto quello che le avevo fatto, doveva ignorarmi e invece no, è rimasta, prendedosi i colpi che erano destinati a me

La misi rapidamente sul sedile posteriore e corsi per arrivare in tempo in ospedale

"Resisti Camelia, per favore"

Arrivai all'ospedale dopo neanche 10 minuti, la presi rapidamente in braccio e corsi verso le porte dell'ospedale. Appena entrai nell'atrio iniziai ad urlare: "Presto che qualcuno mi aiuti, è ferita"

Dei medici corsero in soccorso, me la tolsero dalle braccia, la misero su una barella e la portarono verso un corridoio

"Codice rosso, costola rotta, reciso il polmone destro, emorragia interna" i medici continuavano a parlare velocemente ed io recepivo solo le cose più brutte. Se le fosse successo qualcosa sarebbe stata colpa mia, solo colpa mia

Chiusero le porte del reparto ed io mi accascai su una sedia del corridoio in attesa di notizie

Dopo neanche un'ora delle urla arrivarono dall'atrio.
"Camelia Woods, dov'è? Come sta?"
"Signore lei è un parente?"
"No, cazzo ma io la voglio vedere" urlò il ragazzino dell'altra volta con accanto una ragazza minuta dai lunghi capelli neri

"Signore si calmi la ragazza.." la signora non finì di parlare perché il ragazzino mi notò e velocemente corse da me. In un attimo mi diede un pugno sul viso che, a causa dei lividi già presenti, mi fece un male tremendo

"Signore si fermi, si fermi" disse la signora di prima

"Tu lurido pezzo di merda, se le hai fatto del male giuro che ti ammazzo" disse lui con sguardo tagliente

"Derek calmati, non sappiamo come è andata" disse la ragazza accanto a lui, mettendoli una mano sul petto per calmarlo

"Perdonalo, noi ci teniamo molto a Camelia, e siamo impazziti quando lei non ci ha più chiamato e abbiamo trovato il suo telefono distrutto e pieno di sangue nel vicolo vicino casa sua. Sai cosa le è successo?" disse la ragazza con le lacrime agli occhi

"Mi ha protetto" dissi io distrutto
"In che senso?" rispose lei
"Mi stavano facendo del male e lei..beh lei si è messa davanti a me ed io, non ho potuto far nulla ero trattenuto" la ragazza si sedette vicino a me e cercò di tranquillizzare sia me che Derek
"Non è colpa tua, da quel poco che la conosciamo, abbiamo capito che lei farebbe di tutto per le persone a cui tiene e forse, nonostante quello che le hai fatto, lei ci tiene a te"

Derek si alzò dalla sedia e, dando un calcio al muro, se ne andò, incazzato, senza dir una parola

"Lascialo stare, per lui è difficile questa situazione"
"Perché?"
"Beh, neanche 5 ore fa siamo andati a trovare sua sorella, in coma a causa di un fidanzato geloso che le ha alzato le mani, immagina come può stare sapendo che una persona a cui lui tiene sta nelle stesse condizioni"
Rimasi in silenzio a quelle rivelazioni, non sapevo cosa dire. L'unica cosa che riuscivo ad immaginare era che fosse tutta colpa mia, dovevo proteggerla e non farle fare questo

Passarono ore, da quel reparto vidi passare più volte decine di dottori che correvano.
"Io sono Jiin comunque, piacere e quel ragazzone è Derek"

"Io sono Stephen" dissi un po' burbero "Vai a riposare Stephen, ti avvisiamo noi se sta meglio"
"No voglio rimanere"
"Va bene, ma almeno fatti visitare, non sembri messo bene"
Non risposi ma lei, ignorando i miei voleri, avvisò un medico che mi accompagnò gentilmente in una stanza per visitarmi. Prima di entrare mi girai verso Jiin e lei mi sorrise gentile

Il dottore mi visitò, non ero messo molto male, avevo solo una costola incrinata leggermente e un occhio gonfio, nulla che non si potesse curare facilmente

"Stephen, Stephen" entrò Jiin nella stanza con sguardo felice
"Che succede?"
"Si è svegliata"

Senza preoccuparmi del mio stato fisico, corsi verso la sua stanza per vederla

Entrai e la vidi, su quel lettino, piena di fili che partivano dalle sue braccia a dei macchinari

Mi avvicinai a lei e le accarezzai i capelli

"Camelia" dissi io felice di vederla sveglia
Lei si avvicinò alla mia mano e mise il suo viso su di essa, per farmi capire che voleva essere accarezzata
"Stai bene?" dissi io preoccupato
Lei annuì, ma quando si volle alzare per mettersi seduta sul letto, un urlò di dolore uscì dalle sue labbra per poi ributtarsi sul letto

"Camelia piano, hai appena finito un'operazione" dissi mentre l'aiutavo ad alzarsi

Lei annuì ma poi iniziò a guardare tutta la stanza alla ricerca di qualcosa, il suo sguardo si posò su Jiin

"Tesoro lui non ce l'ha fatta ad entrare" disse lei tristemente capendo chi stava cercando Camelia

Una lacrima scese dai suoi occhi per poi annuire con testa bassa

Non riuscivo a vederla così, quindi uscii dalla stanza intenzionato a trovare Derek.
Lo trovai seduto sulle scale antincendio mentre fumava una sigaretta con sguardo assente
"Derek" lui alzò il viso e dopo aver fatto una smorfia continuò ad ignorarmi
Dovetti usare tutto il mio autocontrollo per non picchiarlo
(pensa a Camelia, non a lui)
Per una buona volta ascoltai la mia coscienza
"Derek, non so come ti senti e non so cosa stai provando ma so cosa sta provando Camelia. Sta male, pensava di trovarti al suo risveglio e anche se sono fottutamente geloso della vostra amicizia, io voglio che lei stia bene e lei sta bene se ci siete tu e Jiin al suo fianco"
"Non ce la faccio a vederla ridotta così, sto dando la colpa a te ma so benissimo che la colpa è mia, dovevo accompagnarla a casa, ma lei voleva camminare ed io non volevo essere un intruso nella sua vita, cazzo la conosco da appena due mesi ma nonostante questo ci tengo a lei"
"Se ci tieni alzati e valla a vedere" dissi con tono duro, cercando di farlo ragionare. Sono geloso è vero, ma vedo quanto si vogliono bene e quanto lui e Jiin la facciano sorridere

Lui si alzò e dopo una mia pacca sulla spalla, ci dirigemmo verso la sua stanza

"Camelia" disse lui appena entrò
Lei alzò il viso e dopo un mega sorriso lui si avvicinò per darle un bacio fra i capelli

Notai Jiin irrigidirsi ma comunque sorridere alla scena

Lui poi si girò verso Jiin e le fece cenno di avvicinarsi per poi stringerla a se, lei si rilassò

Io nel frattempo mi avvicinai a Camelia per poterla ancora accarezzare
"Come sei bella" le dissi sovrappensiero
Lei arrosì per poi sorridermi dolce. Alzò il braccio e con dei tocchi delicati, sfiorò il mio occhio gonfio, il mio zigomo e infine il mio labbro inferiore con il taglio. Un brivido attraversò il mio corpo quando non spostò il dito da lì, anzi continuò a sfiorarlo e ad accarezzarlo delicatamente. Le diedi un bacio sulla mano e poi fra i capelli
"Solo io posso darti i baci sui capelli, sei mia" dissi mentre continuavo a starle a due centimetri dal viso
Lei sorrise e poi dopo, anche se incerta in un primo momento, rise. Rise davvero tanto, a tal punto da farla tossire per i dolori
Poi si girò verso di me e annuì e con il labbiale mi disse:"Tua"

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Questo è l'ottavo capitolo, qui abbiamo visto l'amicizia che lega i nostri tre moschettieri ma anche il forte legame tra Camelia e Stephen

Nel prossimo capitolo entrerà in scena un personaggio che diventerà fondamentale nella storia
Cosa succederà con questa entrata in scena. Parte del passato di Stephen verrà a galla

Tutto questo nel prossimo capitolo
Anteprima:

"Non ti avvicinare a lei" dice lui incazzato
"Perché no?"
"Perché lei è mia"

Disorder-Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora