Capitolo 10

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Stephen's Pov

Il giorno dopo, mi svegliai a causa di un incessante rumore. Chi diamine chiamava alle sette del mattino
Risposi al telefono con un ringhio
"Oh che bella accoglienza amico mio" disse John
"Piccolo bastardo, che vuoi alle sette del mattino?"
"Niente in realtà, volevo chiederti se ti andasse di venire con me all'università, devo sbrigare delle faccende e mi serve il tuo viso da stronzo"
L'unica immagine che si materializzò nella mia testa, dopo il suo discorso, fu il viso sorridente di Camelia. Potevo rivederla. Non mi fermai tanto a pensare
"Ok" dissi e poi chiusi il telefono. Ero così euforico di poterla rivedere, era così bella, la mia piccola Camelia

Mi preparai di tutta fretta, facendomi una doccia e vestendomi con una maglietta a mezze maniche bianca e un pantalone grigio scuro.
Mi aggiustai la barba e mi misi il profumo
Sembri un ragazzino alle prime armi e non un uomo di 25 anni
Ignorai la mia coscienza, volevo essere perfetto per lei
Presi le chiavi della macchina e mi diressi verso il garage. Salii sulla mia Range Rover nera e mi diressi verso l'università.
Mi fermai al semaforo e scrissi un messaggio a Camelia
-Piccola
Lei dopo neanche due secondi mi rispose al messaggio
-Stephen..
Mi immaginavo lei con quegli occhi luminosi che mi faceva un piccolo sorriso
-Stavo pensando ad una cosa
Nel frattempo dovetti ripartire perché il semaforo era verde, sentii di nuovo la vibrazione, presi il telefono ma lessi il messaggio di John che mi diceva che mi aspettava nel parcheggio. Continuai a camminare fino a quando sentii la vibrazione della chiamata, non lessi neanche il nome che risposi con un ringhio
"John che vuoi" dall'altro lato della cornetta non rispose nessuno, accostai la macchina in un'area di sosta. Guardai il telefono e rimasi sorpreso, era Camelia
"Piccola"
Le uscì un sospiro, così delicato. Mi immaginavo le sue labbra imbronciate
"Piccola, non ti devi sforzare"

Sbuffò, era arrabbiata. Mancavano neanche cinque minuti per arrivare da lei, mi convinsi che dovevo chiudere, tanto l'avrei appena vista
"Arrivo Camelia" chiusi la telefonata e gli ultimi due minuti li passai ad accelerare sempre di più per poterla vedere subito. Arrivai nel parcheggio, trovai subito John ma non era lui che volevo vedere
"Ciao amico" disse John
Risposi con un'alzata di mento per poi guardami in giro per cercare il suo bel viso. E poi la vidi, lì al centro del cortile, con un ragazzo accanto che le parlava mentre lei si guardava intorno
Chi cazzo era sto tipo
Ero incazzato nero, ma tutto svanì quando lei si girò e posò i suoi occhioni verdi su di me

Rimase qualche secondo a guardarmi. La vedevo rigida e non capivo perché ma poi lei alzò gli occhi al cielo e si decise a fare qualcosa. E quel qualcosa mi sconvolse

Iniziò a correre verso di me, i suoi capelli ricci volteggiarono nell'aria, facendomi arrivare al naso il suo profumo di ciliegia, e si buttò fra le mie braccia

Una sensazione strana si propagò nel mio stomaco quando si strofinò il naso sul mio collo
Ti stai innamorando
Ora non so cosa è l'amore, odio solo il pensiero di potermi innamorare, ma lei. Lei è così bella e giusta che non mi va di pensare a ste minchiate. Quando c'è lei, tutto si annulla e desidero solo baciarla

La alzai e la feci girare, felice di vederla. E poi eccola, la sua risata. Dio mio mi sentivo sopraffatto da lei, da questo suono. Era da tanto che non lo sentivo

"Camelia" dissi prima di darle un bacio fra i capelli
Lei mi sorrise e mi strinse a sé, lei ha sempre odiato il contatto quindi apprezzo che in questo ultimo periodo si sta aprendo con me. Nonostante sono stato un emerito stronzo
Più di uno stronzo, direi un emerito coglione
Graze coscienza, molto gentile

"Amico" disse John dietro di me con un tono di voce strano

Lei accorgendosi di lui si irrigidì, scese dalle mie braccia e si mise dietro la mia schiena

Disorder-Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora