Capitolo 17

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Stephen's Pov

Sapevo di aver esagerato, io ne ero conscio. Ma nella mia testa si ripeteva l'immagine delle mani di quell'uomo su di lei e non riuscivo a calmarmi

Più ci pensavo e più la rabbia prendeva il sopravvento

Ho spaventato Camelia

Ed era vero, io l'avevo spaventata, ma mai al mondo le avrei fatto del male

Forse lei lo pensa

Cazzo, non ci avevo pensato. Dopo tutto quello che aveva passato, probabilmente non mi vorrà più

Il respiro si bloccò, io non potevo perderla. Mi misi velocemente in macchina e uscii dal parcheggio del magazzino.

Spinsi sull'acceleratore e andai verso casa sua. Arrivai dopo circa venti minuti e, dopo esser sceso dall'auto, bussai con vigore alla sua porta
Dopo qualche attimo lei con occhi gonfi mi aprì la porta, si vedeva che avesse pianto ma io per un momento li ignorai, soprattutto quando vidi due lividi alle ginocchia, probabilmente causati dalla sua caduta

Di nuovo la rabbia prese il sopravvento, non riuscivo a controllarla

"Camelia" dissi rabbioso
Lei indietreggiò e mi fece entrare, chiuse la porta e poi si girò verso di me.

"Dimmi da dove diamine ti è venuto in mente, dimmelo" dissi mentre la rabbia continuava a salire, altre immagini presero posto nella mia mente

Lei iniziò a piangere, ma in quel momento non riuscivo a ragionare, ora George avrà sempre occhi su di lei, non potrà mai più girare tranquilla senza aver la paura che lui si possa avvicinare

Tutto quello che desideravo era proteggerla e tenerla al sicuro, ma lei invece si è messa in pericolo e perché poi

Lei prese la lavagnetta e scrisse solo un "Scusa" abbassò il capo e continuò a piangere in silenzio. Mi faceva male vederla così, ma volevo capire il perché del suo gesto

"Non me ne faccio nulla del tuo scusa, voglio capire che cosa diamine ti è passato per la testa, lo capisci che adesso sarai in costante pericolo? Lo capisci, cazzo, che lui non smetterà di avere gli occhi su di te? Lo capisci che qualcuno ti ha toccato ed io non ho potuto far nulla per impedirlo? Lo capisci Camelia, eh? Rispondi diamine!! dissi tutto velocemente prima di tirare un pugno sul marmo della cucina

"Io non posso perderti Camelia, non posso, non posso, non posso" ripetevo come un bambino mentre continuavo a tirare pugni sul marmo. La mano mi faceva malissimo e iniziò a sanguinare ma non me ne curai

Dopo poco, delle mani calde si posarono sul mio torace e delle braccia piccole circondarono il mio busto. Mi calmai all'istante, il tocco di Camelia era uno dei più potenti anestetizzanti

I suoi singhiozzi risuonarono all'interno della casa, ma lei continuava a stringermi. Non accennò a staccarsi

Oh mia piccola Camelia

Mi girai lievemente per vedere lei, piccola com'era, che mi stringeva con le sue braccia esili

Continuava a piangere e le sue lacrime mi bagnarono la maglia grigia che avevo

Cercai di aprire bocca per scusarmi con lei, ma lei non me lo permise. Mi prese la mano dolorante e guardò minuziosamente ogni lato, per vederne la gravità. Dopo un sospiro, con delicatezza mi portò nel bagno per poi farmi sedere su un piccolo sgabello al lato del lavandino

Prese, in rigoroso silenzio, delle garze e del disinfettante, per poi iniziare a medicarmi

In questi momenti odiavo il fatto che non poteva parlare, perché si vedeva che aveva desiderio di dir qualcosa

"Camelia, scusa" dissi affranto

Lei mi guardò negli occhi, i suoi occhi erano gonfi e rossi, con ancora un accenno di lacrime, era orribile vederla così

Lei in silenzio, dopo un secondo singhiozzo da quando siamo entrati nel bagno, si avvicinò e mi lasciò un delicato bacio sulle labbra. Era appena evidente, le sue labbra non avevano premuto sulle mie, si erano solo appoggiate delicatamente, ma quel contatto comunque mi stordì

"Piccola" dissi con affanno, la volevo, la desideravo, l'amavo con tutto me stesso e lei nonostante io fossi un deficiente mi stava donando ancora il suo affetto

Non la merito

Lei mi fece segno di aspettare e poi si diresse verso chissà dove, tornò dopo pochi attimi con la lavagnetta in mano

"Sono stata una stupida, lo so" scrisse lei

"No piccola non dir.." lei però mi bloccò e continuò a scrivere

"Ho fatto una cavolata e lo ammetto. Io però la rifarei, altre milioni di volte. Perché sentivo che tu saresti andato in un posto pericolo ed io non posso perderti" si fermò, cancellò quello che aveva scritto perché terminato lo spazio e poi continuò

"Stephen, sei diventato importante per me, non so cosa è l'amore, non l'ho mai provato e nessuno me lo ha mai donato. Ma sono sicura di questo"

Cancellò e scrisse ancora, mentre la mia testa si annullò per tutte le cose che stava dicendo

"Io ti proteggerò sempre, perché io non voglio perderti. Mai Stephen, mai" scrisse per poi posare la lavagnetta sul lavandino

"Oh Camelia, vieni qui piccola mia" lei si avvicinò tremante e prima di baciarla lei mi mimò delle parole che tutt'ora non potrò dimenticare

"Insegnami ad amare"

Lo farò mio bel fiore, lo farò. La baciai delicatamente, mentre con le mani le accarezzai i fianchi. Era una dea, ed era solo mia

~~~~~~
Passammo la nottata a baciarci, mai stanchi nonostante la serata movimentata

L'amavo, questo diventava ogni giorno più certo, era stupenda fra le mie braccia mentre tracciava i contorni dei miei tatuaggi sul petto

Eravamo sul letto, la tv era accesa e stava trasmettendo il notiziale.

Lei era calma ed era fra le mie braccia mentre sorridendo mi guardava negli occhi

Ma tutto successe in un attimo. Il notiziale annunciò una notizia

"Ieri nella cittadina di Orlando, è stato rinvenuto un uomo. Si crede che qualcuno l'abbia voluto ferire con un oggetto contundente alla testa. Nella sua abitazione ci sono tracce di lotta ma nessun DNA è stato trovato. L'uomo è sopravvissuto all'aggressione ed ora è in ospedale. A breve nuovi aggiornamenti"

Camelia era diventata una statua di sale, era rigida e il suo respiro era affannato

"Camelia, tutto bene?"
Lei non reagiva, era immobile con lo sguardo vitreo

Iniziai a scuoterla, ma non accennava a muoversi

Il telegiornale poi disse una cosa che mi fece venire ancora più dubbi 

"L'uomo si chiama Marcus Woods"
Aveva lo stesso cognome di Camelia

Angoll autrice

Ciao mie belle ciambelle, scusate per il ritardo ma wattpad non mi faceva aggiornare. In ogni caso ecco qui il capitolo, cosa ne pensate?

Il primo che indovina cosa succederà nel prossimo capitolo, se ha delle storie, farò una piccola pubblicità nei prossimi capitoli

Vediamo un po' chi ci riesce. Un bacione grande dalla vostra ciambellina

Disorder-Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora