Capitolo 27

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Camelia's Pov

Passarono circa due giorni prima che potessi finalmente uscire dall'ospedale. Stephen mi è sempre stato vicino, raccontandomi storie per farmi addormentare o barzellette per farmi passare il tempo.

L'amore che provavo nei suoi confronti cresceva sempre di più e non riuscii a tenerlo per me. Lui non mi aveva risposto ma non ero arrabbiata, so che sforzo ho provato io nel dirglielo e penso possa essere lo stesso per lui

Solo che adesso, che sto varcando l'uscita dell'ospedale, i pensieri su Stephen scompaiono e l'unica cosa che mi viene in mente è che devo capire perché Steven mi ha fatto questo

Mi guardo intorno, nel parcheggio deserto a quest'ora della notte, con la paura che l'obiettivo di Steven fosse Stephen. Io lo proteggerei sempre

A distrarmi fu proprio il mio Stephen, che mi aprì la portiera della macchina, per dirigerci finalmente a casa.

Non parlammo per tutto il tragitto, lui era molto silenzioso ed io ero pensierosa. Però questo silenzio stava per farmi ammattire quindi scelsi di interromperlo

"Stephen" scrissi sulla lavagnetta e gliela sporsi leggermente per fargliela vedere senza oscurargli la vista mentre guidava

Lui però probabilmente aspettava questo per poter parlare quindi scelse di accostare e poi si girò verso di me

"Piccola cosa c'è che non va, ti vedo pensierosa, è a causa mia?" disse lui affranto

Oh tesoro, pensa che sia lui il problema

"No Stephen, non pensarlo neanche" scrissi io velocemente e lo guardai cercando di fargli capire dai miei occhi che stavo dicendo la verità

Lui tirò un sospiro e poi con voce bassa parlò

"E allora cosa c'è piccola mia"
Non volevo farlo preoccupare, desideravo solo stare tranquilla fra le sue braccia e non pensare a niente almeno fino all'indomani

Quindi mi alzai e mi misi sulle sue gambe per poi appoggiare la mia guancia sul suo petto. Le sue braccia non aspettarono oltre e si avvolsero attorno al mio busto

La sensazione che provavo ogniqualvolta stavo fra le sue braccia, era qualcosa mai provata prima

Lui iniziò a coccolarmi i capelli ed io mi avvicinai sempre più stringendolo come se dovesse sparire da un momento all'altro

"La mia piccolina" disse lui in tono affettuoso, senza mai interrompere le sue carezze

Gli diedi un leggero bacio sul petto e lui iniziò ad irrigidirsi. Gliene diedi un altro un po' più verso la clavicola, sentire la sua pelle sotto le mie labbra era puro paradiso. Non riuscivo a dare un nome reale a tutte quelle sensazioni che provavo, era di più di un semplice ti amo, era di più, molto di più

"Camelia" disse lui affannato, stringendomi più forte cercando di fermarmi. Ma io non ne avevo la minima intenzione, volevo tutto di lui, I baci, le carezze, le parole sottovoce, i silenzi rumorosi o i silenzi carichi di parole. Volevo lui con tutte le sfaccettature.
Mi sporsi e lo baciai con leggerezza sulle labbra, lui rimase di nuovo rigido ma dopo poco iniziò lui a baciarmi

Spiegare a parole l'emozione che provavo quando le sue labbra si sfioravano con le mie, era impossibile

Eravamo un insieme di cose mai sperimentate prima, di promesse mai dette, di baci desiderati e a volte trattenuti, di paure, di dubbi ma una cosa la sapevo con certezza

Mai al mondo avrei potuto fare a meno di Stephen, non ora che mi ha fatto conoscere cos'è l'amore, non ora che so cosa si prova ad un bacio desiderato, non ora che so che le persone buone esistono

Disorder-Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora