Capitolo 34 (parte 1)

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Camelia's Pov

Un dolore lancinante alla testa mi fece desiderare di non aprire gli occhi. Ma sentivo che dovevo farlo, una voce in lontananza continuava a chiamarmi

"Camelia, ti prego piccola mia svegliati" ecco di nuovo quella voce ma non riuscivo bene a capire chi fosse

"Cosa le avete fatto" un urlo quasi disumano rimbombò nella stanza e nella mia testa

Stephen, amore mio

Nonostante il dolore lancinante, mi convinsi ad aprire gli occhi

La stanza era cupa, solo un piccolo spiraglio di luce riusciva ad entrare attraverso le sbarre in ferro di una piccola finestrella posta in alto

Notai fin da subito di essere legata con spesse corde ad una sedia in legno cigolante

Un dolore profondo mi trapassò il braccio destro e quando voletti guardare per constatare ciò che fosse successo, notai una ferita lunga e frastagliata dalla quale continuava ad uscire sangue. Sapevo bene chi me l'avesse fatta, era stato mio zio
"Piccola mia sei sveglia" disse Stephen legato anche lui ad una sedia difronte a me

Sorrisi felice di vederlo, stava bene lui stava bene

"Allora piccioncini, spieghiamo le regole di questo gioco" disse George ridendo malefico

Non avevo mai provato odio nei confronti di una persona, neanche nei confronti di mio zio, per lui riservavo solo il mio disgusto. Ma George, diamine George l'odiavo con tutta me stessa

"Il mio amico Marcus vuole far del male alla bella pollastrella ed io a Stephen. Questa cosa però non accadrà se ci darete delle informazioni importanti"

"Io non ti dirò proprio un cazzo, bastardo" disse Stephen sputando a terra saliva e sangue

"Bene come pensavo" disse George sovrappensiero per poi dare ordine a Marcus che mi diede un forte pugno alla bocca dello stomaco

"NO ASPETTA" disse Stephen incazzato per poi guardarmi con uno sguardo di scuse

Gli sorrisi per fargli capire che era tutto a posto anche se il dolore fosse molto forte

"Cosa vuoi sapere?" disse Stephen con tono duro

"Bene, non so se lo sai ma sto cazzone doveva dare la nostra bella Camelia a persone potenti, che ora la rivogliono se no ci uccidono" rimasi disgustata nel ricordare le sporche intenzioni di Marcus

"E dai noi cosa vuoi?"

"Beh Stephen tu sei un ottimo mafioso in realtà. Sei capace di scovarli e ucciderli"

"Ed io cosa ci guadagno?"

"La libertà con la tua amata" disse George quasi disgustato.

Il problema era che fosse impossibile trovarli, erano loro che trovavano noi

"Ci sto" disse Stephen sconfitto sapeva che sarebbe stata una spedizione suicida ed io non volevo assolutamente una cosa del genere

"Prima però ho promesso a Marcus che poteva avere 10 minuti a disposizione con Camelia, sai per dirle addio" disse George sorridente

Il solo pensiero di rimanere sola con Marcus mi faceva venire il desiderio di rimettere. Quindi iniziai ad agitarmi sulla sedia, cercando di allontanarmi, guardando disperata Stephen

"No questo no, non ti aiuterò George" le sue parole vennero interrotte da una serie di spari al piano di sopra

Guardai spaventata Stephen cercando di capire cosa stesse succedendo

"È la tua gang?" disse George ora terrorizzato

"No, chi cazzo può essere" disse Stephen anche lui impaurito cercando di avvicinarsi per proteggermi

Sentimmo numerosi spari, e passi forti e veloci che arrivavano verso di noi

George spaventato ci liberò, sapeva che Stephen era forte, Marcus invece, in qualità di topo che era, si raggomitolò per terra spaventato

Appena fui liberata, e con me anche Stephen, ci nascondemmo dietro il tavolo in ferro, che ci avrebbe fatto da scudo

George e Marcus non furono così veloci e quando entrarono degli uomini con il passamontagna e ricoperti di armi, non ebbero scampo

"Dov'è la ragazza" disse uno degli uomini. Il passamontagna gli distorceva la voce che però a me sembrava famigliare

L'uomo prese con forza Marcus e lo sbattè al muro

"Ho detto, DOV'È" il suo tono era inquietante ma allo stesso tempo non mi incuteva così tanto timore

Marcus però era stupido, voleva avermi tutto per se e quando l'uomo lo capí caricò la pistola

"Non guardare piccola, non farlo" disse Stephen prima di abbracciarmi ed un suono sordo ci fece fischiare le orecchie

Mio zio era morto e con lui tutti i miei tormenti...

"Ora se tu non vuoi fare le stessa fine, dimmi dov'è" disse l'uomo tranquillo, come se non avesse appena ucciso qualcuno

"Sono lì" disse George tremante per poi indicarci. Noi a sua volta eravamo già quasi vicini alla porta e appena sentimmo questa frase, Stephen mi prese per mano e iniziammo a correre

"Prendeteli, li voglio vivi" disse l'uomo per poi rincorrerci

Io Stephen corremmo per quei corridoi bui e stretti del capannone di George

Nel frattempo un secondo sparo si sentí e non capimmo se fosse verso di noi o verso un'altra persona

"Corri piccola, corri" il mio fiato iniziava a dimezzarsi così come le mie forze

Il braccio prese a sanguinare con più prepotenza e la mia testa iniziò a girare vorticosamente

Stephen notandolo mi mise sulle schiena per poi continuare a correre. Ad un certo punto ci ritrovammo in un vicolo cieco. Difronte a noi c'erano dei tubi spessi e grossi delle condutture e dell'acqua. Non sapevamo dove andare e nel frattempo i passi li sentivamo sempre più vicini

Lo guardai spaventata, ma il suo sguardo era celato dietro la sua possente schiena

"Eccoli, la giù" sentimmo da lontano

Stephen mi fece scendere e indicò i tubi

"Vai tu, io li distraggo, sali su questi tubi, ti porteranno al sicuro" disse lui triste

Non lo avrei mai lasciato solo, mai

Scossi la testa e gli presi la mano, aspettando l'arrivo del nemico

Insieme, mai separati

"Camelia non voglio che ti accada niente" disse lui preoccupato, sentendo i passi avvicinarsi ancora di più

Mi sposi verso di lui e gli diedi un bacio, forse il bacio migliore che ci eravamo mai scambiati. Tutte le emozioni riversammo in quel bacio, amore, felicità, paura, tormento, rassegnazione

Lo amavo, e mai al mondo mi sarei separata dall'unico uomo della mia vita

"Ti amo Camelia" disse lui con gli occhi lucidi e in li in quel momento, con il suo sguardo innamorato addosso, con la consapevolezza che non avrei mai amato nessuno come amavo lui finalmente la mia voce si sbloccò

"Ti amo anche io amore mio" dissi felice per la prima volta nella mia vita. Ora poteva succederci qualunque cosa ma sapevo che al mio fianco avrei sempre avuto lui

Angolo autrice

Tan tan taaaaan la nostra Camelia ha finalmente parlato. Chi pensate che sarà l'uomo con il passamontagna, cosa ne pensate del capitolo.

Vi ricordo che dopo un altro capitolo ci sarà l'epilogo e purtroppo questa storia sarà arrivata al termine

Grazie ancora del supporto, a sabato prossimo mie belle ciambelline

Disorder-Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora