11. Attacco

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La femme sobbalzò quando una forte scossa fece tremare i muri del Quartiere Generale...

Il terrore la fece irrigidire dalla punta dei piedi fino al viso.
Dopo qualche istante, si percepì un'altra scossa, che questa volta non si limitò al far tremare la Base: una grossa crepa si prostrò sopra alla testa della Prime, quando lei alzò lo sguardo.

I suoi occhi azzurri terrorizzati s'incrociarono con quelli del fratello.
<Ho paura> dicevano quegli occhi dorati da predacon.

La paura.
Un'emozione che non aveva mai visto in lui.
Non ancora.

Changewing, invece, stava analizzando la situazione, bello tranquillo.
Si trovavano al piano più alto del lato Est della Fortezza Decepticon.
Uno spiazzo coperto era delimitato da mura ben distanti dal punto in cui si trovavano i tre bot.

I soldati decepticon che fino a quel momento stavano attraversando lo spiazzo tranquillamente, si fermarono a osservare...
Sealightblue alzò il volto verso la crepa sul soffitto, immobile.

Quando cominciarono a cadere a terra frammenti del soffitto, i soldati decepticon iniziarono a sparpagliarsi di corsa.
Icewind non aveva capito subito la situazione...
Il soffitto cominciò a cedere, e Changewing balzò per levare appena in tempo la femme blu da sotto il pericolo.

La crepa si era allargata in modo spaventoso, lasciando sgretolare il soffitto...
Ora Icewind aveva capito tutto.
Una ventina di aerei con uno stemma rosso sulle armature argentee, volarono dentro alla fortezza.
Era un attacco.
<<Autobot>> sibilò fra i denti il principe dei predacon.

Parte degli aerei seguirono i decepticon nei corridoi passando dalle porte ancora aperte. Altri si concentrarono sui tre bot.

...

La femme, quando si riprese dopo un momento di shock, vide Change scagliarsi addosso agli aerei e difendere dai colpi lei e suo fratello.

Icewind stava cercando di aprire con la forza bruta una porta meccanica chiusa. Era in forma drago e raspava la chiusura metallica con gli artigli infuriato.
<Probabilmente è scattato l'allarme e di conseguenza tutte le porte sono state blindate...> ragionò la Prime blu e dopo qualche istante si rese conto di ciò che aveva dedotto.
Erano in trappola.

Il cielo era pieno di aerei e sparatorie. Praticamente impenetrabile per un predacon, che vuole uscirne vivo.

In più si era resa conto che un braccio le era restato bloccato sotto quello che una volta era un tetto sicuro...
Le macerie del tetto cominciarono a pesare troppo sul pavimento e anche quello cedette, tirando giù la femme.
Si creò un grande buco al centro dello spiazzo. Ice e Change non se ne erano neanche accorti. Erano tanto occupati a cercare di uscirne fuori vivi, che avevo smesso di guardare la femme blu.

Sealightblue, però, all'ultimo istante afferrò la sporgenza restando appesa nel vuoto.
<<ICEWIND!>> urlò.
Niente risposta.
<<CHANGEWING!>> riprovò.
Niente risposta.
Solo il fracasso di una battaglia e di proiettili che colpiscono il metallo.
<<Icewind! Non è il momento di scherzare! Se non mi afferri subito, mi potrei far male veramente>> lo avvisò la femme.
Niente risposta.

Si guardò intorno cercando aiuto con lo sguardo.
Notò in lontananza Shockwave, che scappava con una scorta di guardie del corpo. Si fermò, fissandola con il suo occhio rosso.
<<SHOCKWAVE!>> gridò sorridendo dal terrore.
L'incrocio di sguardi durò qualche istante, fino a quando...
...il mech viola si voltò, scomparendo dietro l'ultima porta, che si chiuse con fracasso dietro di lui.
Era sola.
L'aveva abbandonata a sé stessa.

Lei tornò a concentrarsi sul fratello ignorante.
<<ICEWIND! TI FACCIO A PEZZI! NON FAI RIDERE! SEI SORDO O COSA? TI SERVE UN'APPARECCHIATURA APPOSTA PER SENTIRMI, EH? EH? EH?>> strillò Sealightblue.
Stava sclerando di rabbia dalla paura e dal terrore, mescolati insieme.

La sua mano non resisteva più.
Stava mollando la presa.
Aveva ormai tutto il braccio addolorato e stanco.
Guardò in giù.
Subito si pentì di averlo fatto.

Sotto l'aspettava una lunga caduta dolorosa sul fuoco vivo.
Probabilmente era l'Energon che aveva cominciato a bruciare.
Non riuscirebbe mai a sopravvivere ad una caduta del genere.
Il braccio ferito le impediva di trasformarsi in drago.

Non avrebbe mollato. Neanche per sogno. MAI. Fino al momento della salvezza.
Ma una scossa improvvisa la sorprese... le dita le scivolarono via, mollando - di fatto - la presa.

Quell'istante era sembrato un'eternità agli occhi della giovane femme.

Dal momento in cui i suoi artigli si staccarono dalla sporgenza metallica, spalancando gli occhi azzurri e la bocca, però senza emettere nessun grido, sentendosi scivolare nell'aria, fino a quando una mano afferrò la sua...

Un mech bianco la stava tenendo sospesa in aria.

Si chiese come tutto ciò fosse possibile, e notò che il mech era un aerobot...
Con i suoi razzi da dietro la schiena, la stava tenendo sospesa in aria.

Lei lo guardò negli occhi.
Anche lui ce li aveva azzurri.
Era abbastanza affaticato, e Sealightblue si sentì in colpa del fatto che fosse così pesante.

Per un momento s'inazzurrì un pochetto.
Aveva delle ali metalliche ai fianchi e delle rifiniture rosse.
La femme si disse che fosse proprio carino.

Quando la tirò su, l'appoggiò sul pavimento e frettolosamente si diresse verso la porta che stava ancora raspando Icewind.
<<Seguimi>> disse e lei non esitò un secondo.
Quando arrivò alla porta, Icewind gli ringhiò ferocemente addosso, ma lui gli rispose qualcosa del genere "Vi voglio solo aiutare" che lo fece calmare.
Tirò fuori una tessera lasciapassare e la fece scansionare alla porta, che si aprì con fragore.
Ice chiamò a sé Change, che smise di combattere contro un autobot aereo verde e giallo. L'acido lo stava sciogliendo quasi completamente.
Sull'armatura di Changewing era visibile l'oro e il blu. I colori del trionfo.
Be', per lui.

Il mech bianco li fece passare avanti tutti e tre. Sealightblue si voltò per vedere se il bot li stesse seguendo...
...e con orrore si rese conto che era tornato indietro per combattere. Lei gli corse dietro per fermarlo, non voleva che morisse così...
Non lo conosceva neppure e lui le aveva appena salvato la vita.

...ma la porta si richiuse automaticamente in faccia alla Prime e l'ultima cosa che lei aveva potuto fare era guardargli il petto.

Era un Decepticon.

ᴀʀᴛɪɢʟɪ ᴅɪ ᴘʀɪᴍᴇ ɪ - A Transformers StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora