23. Scorponok

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La mancanza di coscienza durò solo qualche istante, perché quando si risvegliò, era ancora sott'acqua e circondata dalla rete metallica. Essa la stringeva e stringeva sempre più; quando la femme cominciò a sentirla sotto le proprie zampe, andò nel panico. La rete la stava intrappolando e, inoltre, la stava tirando fuori dall'acqua, dove era al sicuro - almeno così credeva finora.

Cominciò a dibattersi, tentando di strappare la rete con gli artigli, di liberarsi, di fuggire in qualche modo. Purtroppo la rete era molto resistente, e la femme continuava a sentirsi sempre più stretta lì dentro.

Il suo muso superò la superficie dell'acqua e di seguito emerse tutto il suo corpo metallico.

<<Oh, guarda un po'! Abbiamo pescato un Prime!>>

La femme volse lo sguardo verso l'origine della voce e ringhiò. La rete proveniva da una nave umana, da un peschereccio in particolare, come quelli che aveva visto precedentemente. La voce era maschile, ed era di Knockout. Accanto a lui c'era Soundwave, che aveva i suoi "tentacoli" collegati al meccanismo del braccio metallico che ha tirato su la rete.

<No... non i decepticon! Com'è possibile...> pensò.

<<C- come avete fatto a trovarmi?!>> ringhiò Sealightblue.
<<Oh cara mia, questo non è stato difficile. La tua scintilla emette un segnale talmente forte da apparire su tutte le frequenze!>> rispose ridacchiando il mech rosso.
La femme si guardò il petto. <Cosa?>

<<Ovviamente Soundwave l'intercettò e dedusse che eri proprio tu>> continuò Knockout dando una pacca sulla spalla al decepticon blu notte.
La femme incominciò a dibattersi violetemente nella rete per liberarsi. Il decepticon rosso scoppiò a ridere.
<<Puoi dibatterti quanto vuoi, non scappi più ora. Quelle reti sono state progettate per sollevare e trattenere tonnellate di pesci, e non fanno un minimo sforzo ad intrappolare una giovane cybertroniana!>> concluse, sorridendo in quel modo fastidioso.

Sealightblue si guardò le zampe bagnate. Era in trappola. Poteva salutare per sempre la libertà che si era sognata. Ora sicuramente non l'avrebbero più lasciata scappare...

...

Alcune ore dopo, si trovavano su un altro continente, lontani dalla base autobot. Infatti appena l'ebbero catturata, fu incatenata, e poi attraverso un ponte terrestre aperto da Soundwave sulla nave, si recarono in Europa.

I colori dell'alba si riflettevano sullo specchio dell'oceano, mentre l'acqua marina si schiantava e si frantumava, creando molta schiuma, contro le alte scogliere bianche. Le catene che aveva ai polsi e alle caviglie erano molto pesanti, e quasi l'obbligavano a star seduta a terra.
Il suo viso era umido, ma non più dall'acqua marina, ma dalle lacrime. Aveva pianto molto lungo il tragitto. Non riusciva ancora a realizzare che era tornata prigioniera, per la seconda volta. Capì che quelle due settimane da "libera" erano state molto belle, e sicuramente non avrebbe mai voluto fossero le ultime.

Chissà cosa pensa ora Optimus di me? Chissà dove si trova, che cosa sta facendo...? Probabilmente saranno tutti più felici, con un problema in meno. Si rese conto di esser stata solo una spina nel fianco per gli autobot in questo breve periodo. Continuava ad essere un magnete per i guai e i casini...

Chissà dov'è Change? Chissà cosa fa di interessante qua su questo pianeta? Chissà se anche a lui manca Cybertron...?
Ovviamente era impossibile per la femme paragonare questo pianeta con la propria patria. Erano totalmente differenti e la Terra non sarebbe mai diventata una "casa" per lei, in nessun modo. Lei non avrebbe mai permesso che la Terra sostituisca Cybertron.

ᴀʀᴛɪɢʟɪ ᴅɪ ᴘʀɪᴍᴇ ɪ - A Transformers StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora