Abbassò la maniglia e il buio ci avvolse, liberandoci solo quando Colci illuminò la stanza di una luce forte, bianca, appesa alla parete opposta e che contornava la stanza di riflessi e ombre. Non c' ero mai entrato, girai il capo più volte per guardarmi attorno. Osservai la piccola scrivania in legno piena di fotografie sparse e accatastate affianco a un vecchio monitor da computer. A terra cartacce e confezioni d' ogni tipo. Il vecchio, entrato per ultimo, spinse me e Tomas verso l'angolo della stanza, dove una grande valigia in pelle squamata si faceva notare nella penombra, affianco alla parete di mattoni a vista. Il vecchio, con un guizzo, l'afferrò e si sedette a terra. Tomas lo seguì ed io pure; scalciando qualche cartaccia mi feci spazio sul pavimento.
Colci inserì la chiave, girò, ed uno scatto secco fece sobbalzare la valigia, che lentamente s' aprì. All' interno, una vecchissima Leica troneggiava su di un pannetto color porpora. Era uguale a quella in negozio, ma decisamente più vissuta, usurata, tanto da indurre a dubitare del suo funzionamento. Dopo diverse occhiate m' accorsi della scocca, bruciata, e dell'obbiettivo, disegnato da piccole crepe ed impresso di sfumature tendenti al viola; dubitai fosse funzionante. Tomas allungò il braccio per toccarla, ma il vecchio Colci con pronti riflessi gli afferrò il polso.
"Questa macchina è il motivo per cui mio nonno non morì quel giorno."
La tenne sul palmo. Il ragazzino aveva le labbra socchiuse ed un sopracciglio sollevato, ma i suoi occhi seguivano regolari il dondolio della mano di Colci, che si fermò poi; ripose l'apparecchio al centro della valigia sul panno di velluto rosso, che spostatosi leggermente rivelò una scatoletta rettangolare in plastica cui il coperchio scuro non lasciava intravedere il contenuto.
.................................................................................................................................................................................
Non ho pubblicato nulla per un po': tra impegni di vita, grattacapi e nuove pagine da tingere d' inchiostro mi sono astenuto; ho riflettuto insieme a carissime persone conosciute qua su Wattpad arrivando a conclusioni interessanti. Fra non molto saprete. Chi apprezza le mie righe lo ringrazio sinceramente, e che mi segua; grosse novità in arrivo, stay tuned!
Mi scuso qua per i tanti scambi di lettura che volutamente ho lasciato in sospeso: come ho detto mi sono estraniato per qualche tempo. A breve riprenderò tra le mani gli impegni presi, e passerò a leggere.
L' ultima parte all' interno dell' Argentario del vecchio Colci la pubblico stasera!
-Emme Damna-
STAI LEGGENDO
Provincia meccanica
General Fiction10/05/18 #1 in Narrativa Generale [IN CORSO] I sogni più belli nascono nei sobborghi. Narriamo di cemento, cielo, amore: cosi isolati, non ci resta che guardare oltre. "I tuoi occhi, ladri di lettere, oscillavano tra le nostre righe. E gli avremmo...
