Yorick accarezzava distrattamente il proprio drago, nel tentativo di racimolare la concentrazione necessaria per competere.
Non era solo la concentrazione a scarseggiargli, ma anche la motivazione. E quella gli mancava da un po' di tempo.
Amava le competizioni. Le aveva sempre amate. E tuttavia non ci trovava più gusto: si piazzava sempre secondo, nella prova di velocità, dietro Leif.
Leif, Leif, Leif. Il ragazzo più desiderato dell'isola, quello che si accaparrava le ragazze e i ragazzi più carini, uno dei più giovani e talentuosi Domadraghi di tutte le isole.
Gli voleva bene come a un fratello. A volte s'era pure chiesto se volesse essere lui o se volesse stare con lui. Non che il biondo l'avesse mai considerato come qualcosa di più di un amico.
Era stanco di sentirsi un personaggio secondario perfino nella propria vita. Non faceva certo una colpa a Leif di essere un protagonista anche nelle vite altrui, però era stanco, davvero stanco.
Non sapeva cosa fare. Non gli importava di battere Leif. Non gli interessava rubargli Mira, per quanto lo reputasse adorabile. Voleva solo... distinguersi.
Alzò lo sguardo, riscuotendosi dai propri pensieri, e i suoi occhi ne incrociarono un paio marrone scuro, a mandorla.
Appartenevano ad un ragazzo dai capelli del medesimo colore, vestito d'azzurro e grigio. Non l'aveva mai visto prima.
- Bel drago - commentò lo sconosciuto. Yorick deglutì, rapito dalla sua bellezza, e annuì.
- G-grazie...
- Mi chiamo Jun - si presentò il ragazzo. Doveva essere di poco più grande di lui.
- Yorick.
Si strinsero la mano. La piuma sul polso di Jun era blu.
- Mi son sempre chiesto quale fosse il tuo nome - asserì Jun.
- Uh?
- Ho perso il conto di quante stagioni ho trascorso a guardarti, desiderando di poter volare accanto a te, di batterti. Ho trovato il mio drago, Luna, solo recentemente, ma ci siamo allenati duramente per questa competizione. Mi hai ispirato ad inseguire un sogno e voglio coronarlo - affermò il Domadraghi, serio. Yorick sgranò gli occhi. Ciò che quel ragazzo gli stava dicendo aveva dell'incredibile.
- M-mi... mi fa piacere...
- Oggi o alla prossima competizione, non importa. Ti batterò, Yorick - promise Jun, determinato. Fece per andarsene, ma Yorick lo afferrò per un polso e lo trattenne.
- Se perdi, stasera esci con me - gli propose di getto. Lui inarcò un sopracciglio.
- E se vinco?
- Scegli tu.
Sulle labbra del ragazzo si dipinse l'ombra di un sorriso.
- E così sia - accettò, stringendogli di nuovo la mano. Se ne andò, lasciando al Domadraghi d'aria il batticuore e il desiderio di vincere.
Da quel momento avrebbe smesso di essere un personaggio secondario, decise. Sarebbe diventato un protagonista degno della propria storia.
Si rivolse a Lutfi.
- Vinciamo. Per noi.
Il drago soffiò forte dalle narici. Il suo domatore portò una mano sotto il suo muso e lo avvicinò al proprio viso, dopodiché gli posò un bacio sul naso.
Il pomeriggio arrivò in fretta. Yorick scorse Jun tra i partecipanti, seppur per un istante, e solo quello sguardo di sfuggita gli bastò a infiammargli il cuore e ad accenderlo di determinazione.
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Piume di drago
FantasyA seguito di una violenta tempesta, Mira si ritrova su un'isola sconosciuta, popolata da draghi e dai loro domatori. Impossibilitato a tornare a casa, il ragazzo dovrà imparare a vivere sulla nuova isola.