In breve tempo, allenandosi con Leif, Mira divenne un Domadraghi provetto. Era molto bravo nel volo, se la cavava nel combattimento e nella caccia e sapeva far eseguire trucchetti carini a Nuvola, come faceva un tempo con Cocco.
Gli altri Domadraghi adoravano trascorrere del tempo con lui e Nuvola, salvo Elin che non mostrava mai alcun particolare entusiasmo. Fra le nuvole con Yorick, a fare le corone di fiori per Nuvola con Rorik, mentre lei giocava con Bosko, o a meditare con Lynae e Illiya... Mira si divertiva un mondo e sentiva d'appartenere a quell'isola, quel villaggio, ai Domadraghi.
La sua routine, ora che aveva un drago, non era cambiata un granché. Ogni mattina Leif lo accompagnava al negozio e ogni sera lo aspettava fuori, per tornare a casa insieme.
A volte Leif si fermava a scambiare due chiacchiere con Rorik, come fece quel mattino.
Mira riordinava gli scaffali, accarezzando di tanto in tanto Alberello, Fiore e Foglia che gli gironzolavano attorno, pronti ad aiutarlo.
Il Domadraghi di fuoco lo osservava intenerito, in silenzio.
- Ti piace molto, non è vero? - gli chiese Rorik a bassa voce, attento a non farsi udire dal proprio assistente.
- Certo che no - rispose immediatamente l'amico, distogliendo lo sguardo e arrossendo violentemente.
Rorik rise sommessamente.
- È bello vederti così, Leif.
- Così come? - domandò il biondo, sperando che il viso gli tornasse presto d'un colorito normale.
- Innamorato.
- Io non sono... innamorato - ribatté Leif, incrociando le braccia al petto.
- Da quando è arrivato sei così luminoso! È come se ti avesse riacceso - proseguì Rorik, imperterrito.
- Sciocchezze - borbottò il Domadraghi di fuoco fra i denti. Rorik sorrise.
- Secondo me anche tu gli piaci - affermò, facendogli l'occhiolino. Leif lo sbirciò di sottecchi per accertarsi se lo stesse prendendo in giro, poi scosse il capo.
- E cosa te lo fa pensare?
- Ti guarda come tu guardavi Elin, e come ora guardi lui.
- Ti sbagli - Leif arricciò il naso, corrucciato. - Non mi guarda così.
- Leif - mormorò affettuosamente il Domadraghi delle piante. - Gli esseri umani sono come le piante. Quando le conosci, sai come sono anche quando non le vedi in superficie.
L'amico serrò le labbra, testardo.
- Le piante dei vostri sentimenti hanno già messo radici, amico mio - gli disse gentilmente. - Dovresti dirglielo, Leif. Dovresti. Lui non ti spezzerà il cuore.
- Ci penserò - replicò Leif. - Devo andare. Ciao, Rorik.
Si fermò a salutare Mira, augurandogli una buona giornata e arruffandogli i capelli.
Rorik rise tra sé. Erano così carini.
Mira gli rivolse un'occhiata interrogativa, notandolo ridere. Il Domadraghi delle piante agitò una mano come per dire che non era nulla.
La giornata trascorse lenta. La sera, ad aspettare fuori dal negozio, insieme a Leif c'era Lynae.
La ragazza gettò le braccia al collo a Rorik, alzandosi sulle punte, e lo baciò sulla bocca. Mira non poté fare a meno di fissarli, invidioso.
- Che ci fai qui? - chiese Rorik, sorpreso ma contento. Lynae sorrise languidamente.
- Sono andata in ricognizione con Leif, visto che gli altri si stanno tutti preparando per la competizione del cambio di stagione - spiegò. Rorik la strinse a sé.
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Piume di drago
FantasíaA seguito di una violenta tempesta, Mira si ritrova su un'isola sconosciuta, popolata da draghi e dai loro domatori. Impossibilitato a tornare a casa, il ragazzo dovrà imparare a vivere sulla nuova isola.