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Purtroppo per Jungkook, il giorno della partenza era arrivato.

Aveva cercato di convincere i genitori di non andarci utilizzando tutte le scuse possibili, dal "devo studiare" al "sono allergico alle persone". Tuttavia, aveva solo sedici anni, doveva ancora sottostare alle decisioni dei suoi.

La sua valigia era davvero grande, dopotutto avrebbe passato due mesi fuori casa. A quanto pare le persone a partire con lui erano poche, circa una ventina, di cui non conosceva nessuno, compreso l'organizzatore.

Di lui si sapeva poco: il suo nome era Kim Taehyung, aveva vent'anni e ed era un appassionato di tutto ciò che avesse a che fare con la natura.

Caricò il grosso bagaglio nel retro del pullman e senza nemmeno salutare decentemente i genitori salì sul mezzo.

Tutti avevano un compagno con il quale stare seduti vicini e chiacchierare, tranne lui. Decise di sedersi da solo, lontano da tutti. Parecchio spazio lo divideva dagli altri ragazzi e ragazze, considerando che era un veicolo da cinquanta posti e che nemmeno la metà di questi fosse occupato.

Si mise gli auricolari e chiuse gli occhi, cercando di dormire visto che erano le cinque del mattino e che il viaggio sarebbe durato circa 10 ore.

Dopo poco si accorse che qualcuno si era seduto accanto a lui. Alla sua destra vi era un ragazzo dai capelli castani chiari, poco più alto di lui e semplicemente bellissimo. Lo sconosciuto gli sorrideva, ma Jungkook senza curarsene troppo si girò verso il finestrino, ignorandolo.

Non gli sarebbe dispiaciuto fare amicizia con qualcuno, ma era veramente troppo stanco. Di certo non era stata una grande idea guardare video degli exo fino alle due del mattino.

Fece partire una canzone dei nirvana, forse non molto adatta per dormire, e tentò di essere accolto dalle braccia di Morfeo. Tuttavia aveva una sensazione strana, come se qualcuno lo stesse guardando, che non gli fece prender sonno. Decise allora di aprire gli occhi e vide il ragazzo castano osservarlo.

-Se vuoi ti regalo una mia fotografia, almeno la smetti di guardarmi, stronzo- disse acidamente il moro.
-In realtà non mi dispiacerebbe sai? Piacere, Kim Taehyung- e il castano gli porse la mano. Jungkook lo guardò e non sapeva se ridere o arrabbiarsi con quello che aveva scoperto chiamarsi Taehyung. Poi si ricordò di quando i sui genitori gli avevano dato delle informazioni sul campo e gli venne in mente che anche l'organizzatore si chiamasse Kim Taehyung.

-Ti chiami come l'organizzatore di questa merda, sai? Come cazzo gli è venuta l'idea di organizzare una cosa così patetica... deve essere uno sfigato- disse Jungkook.

-Non sei molto sveglio eh. E modera i termini ragazzino. Io non mi chiamo come l'organizzatore, io sono l'organizzatore-.

That summer camp (Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora