That summer camp (Taekook)

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Nonstante l'iniziale incredulità del maggiore nei confronti di Jungkook, quando capì che non lo stava prendendo in giro lo fece subito entrare. Il minore non potè non notare l'enorme differenza fra il suo alloggio e quello di Taehyung: sembravano appartenere a due posti completamente differenti. Il bungalow del moro non era male, era confortevole ed aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, ma quello del più alto era nettamente migliore.

Il ragazzo vide delle scale di legno e constatò che l'abitazione oltre al piano terra era dotata di un secondo piano, dove intuì ci fosse la camera da letto. Il salotto aveva una finestra gigante, che si estendeva dal soffitto fino al pavimento, con vista sul lago; davanti ad essa c'era il tavolo per mangiare, mentre un po' più in là si trovavano due divani, un tavolino e un caminetto. Mentre gli altri bungalow non avevano la cucina, qui c'era ed era discretamente grande.

-Ti prendo dei vestiti per dormire, vieni con me- disse il maggiore iniziando a dirigersi verso il piano superiore, seguito dal moro. La camera era veramente grande, con un letto a due piazze, un armadio lungo quanto una parete e addirittura una televisione da cinquanta pollici; alla faccia del "viaggio a contatto con la natura". Taehyung prese dei pantaloni e una maglietta a maniche lunghe, i due capi di abbigliamento più stretti che avesse; non ci voleva un genio comunque a capire che sul corpo del più basso sarebbero comunque risultati molto larghi.
-Io vado a dormire giù sul divano, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami- disse il castano.
-Non voglio toglierti il letto, vado io a dormire giù- ribatté il più piccolo imbronciandosi.
-Non fa niente, davvero. Per una sera goditi un bel letto matrimoniale, i vostri sono parecchio più stretti- aggiunse il più alto con un occhiolino.
-Buona notte coniglietto, domani mattina ti verrò a svegliare presto quindi vai a letto- disse infine il maggiore, lasciandogli un bacio leggero sulla fronte; poi, scese le scale e andò a dormire al piano di sotto.

Il divano era tutt'altro che piccolo, anzi, era grande quasi quanto il letto, ma Jungkook non potè fare a meno di sentirsi in colpa. Si spogliò e indossò i vestiti che gli erano stati gentilmente prestati dal più alto. Nonostante fossero indubbiamente di svariate taglie troppo grandi, erano confortevoli ed avevano un buon profumo: la colonia di Taehyung.

Il ragazzo si infilò sotto alle coperte pesanti e cercò di addormentarsi, fallendo miseramente. Aveva decisamente troppi pensieri per la testa, e, come se non bastasse, sentì dei tuoni annunciare l'inizio di un temporale. Se c'era una cosa di cui aveva veramente paura, sicuramente erano i temporali (ed i peluche dei My Little Pony, ma quello è un altro discorso). Si rigirò svariate volte nel letto, senza riuscire mai a prender sonno: il rumore della pioggia e il frastuono causato dai tuoni erano veramente troppo forti. Senza pensarci troppo, si alzò dal letto e si mise la coperta sulle spalle, per poi scendere al piano terra. Non voleva recargli più disturbo di quanto non avesse già fatto, ma da solo non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi.

Cercò di scendere i gradini in punta di piedi per non svegliare il castano, ma, per quanto si impegnasse, il legno un minimo di rumore lo emetteva comunque. Finite le scale si diresse verso il divano, e notò felicemente che Taehyung non occupava tutto lo spazio. Il minore stette per un attimo fermo ad osservare la bellezza ultraterrena del ragazzo addormentato, poi si stese delicatamente accanto a lui e coprì entrambi con la coperta. Il più alto improvvisamente lo strinse a sè, facendo scontrare il suo petto tonico con la schiena di Jungkook, che arrossì inverosimilmente pensando che il maggiore stesse sognando e che l'avesse abbracciato per un semplice riflesso. Ringraziò il cielo per essere riuscito a non destare il più grande; poi finalmente si addormentò, cullato dal regolare respiro del maggiore sul suo collo e dal suo immenso calore.

Ciò di cui era ignaro, era che Taehyung fosse sveglio sin da quando aveva iniziato a scendere le scale.