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La cena passò abbastanza velocemente, i ragazzi iniziavano a conoscersi meglio e le prime amicizie erano già sbocciate. Taehyung chiamò un ragazzo e una ragazza a caso per farsi aiutare a sparecchiare e a pulire i piatti; inizialmente voleva farsi fare compagnia da Jungkook, ma cambiò idea quando lo vide con Namjoon. Dopotutto lo scopo di questo soggiorno in montagna era fare nuove conoscenze, non poteva di certo tenere il minore attaccato a sé come un cagnolino (anche se, in tutta onestà, gli sarebbe piaciuto). Pensava che fosse una persona molto interessante, avrebbe voluto stringere un bel rapporto con lui, e perché no, magari anche diventare più che amici... di certo però il moro preferiva qualcuno della sua età, più bello, più alto, più intelligente e magari anche più simpatico. Gli venne da ridere quando si rese conto che il palo della luce con gli occhiali, anche chiamato Namjoon, rispecchiasse alla lettera quella descrizione. 

Sistemare la cucina da solo, o meglio, con due tipi sconosciuti, non era tanto divertente quanto sarebbe stato farlo con Jungkook. Si stava annoiando a morte, non riusciva a non pensare a quel dannato ragazzino. Cosa aveva di così speciale? Taehyung non seppe trovare una risposta, semplicemente gli piaceva da impazzire. Mandò al diavolo tutti i suoi buoni propositi di lasciarlo divertire con gli altri ragazzi e decise che lo avrebbe conquistato. Ovviamente non lo avrebbe forzato, se dopo un po' di tempo che cercava di abbordarlo avesse notato che le sue azioni gli avessero dato fastidio, o che non provasse il minimo interesse, lo avrebbe lasciato perdere e avrebbe cercato un'altra persona alla quale ronzare intorno. Era piuttosto improbabile però: il castano era abbastanza sicuro di sé grazie al suo aspetto fisico e al carisma che faceva breccia nel cuore di qualsiasi persona respirasse. In qualche modo, l'avrebbe sicuramente conquistato.

Dopo aver finito di lavare i piatti e ringraziato i due ragazzi che l'avevano gentilmente aiutato, iniziò a programmare la serata. Scelse di fare una prova di coraggio notturna, era veloce da organizzare e i ragazzi si divertivano sempre tantissimo. Spesso capitava che durante questo gioco sbocciassero degli amori, Teahyung accoppiava ragazzi che pensava avrebbero formato una bella coppia. La maggior parte delle ragazze si spaventava a morte per via del buio e degli alberi, così i ragazzi facevano i cavalieri impavidi della situazione. A volte succedeva il contrario, la ragazza portava in braccio il ragazzo piangente, ma alla fine i loro cuori battevano sempre. Ovviamente sarebbe stato con Jungkook, questa era l'occasione buona per farlo cadere ai suoi piedi. Ghignò pensando alla faccia impaurita del minore, forse addirittura delle lacrime sarebbero uscite dai suoi occhi da cerbiatto. Sperò che si vestisse leggero, così avrebbe potuto prestargli la giacca. Oh, quel ragazzino era così ingenuo.

Jungkook aveva appena sentito delle ragazze dire che in venti minuti avrebbero fatto una prova di coraggio. Sorrise, era l'occasione giusta per ammaliare il maggiore. Si vestì con un paio di pantaloncini leggeri e un maglioncino sottile quanto una pagina del suo libro di matematica. Incrociò le dita sperando che il maggiore gli avrebbe offerto la giacca, quello era il suo piano. Si guardò allo specchio, e mentre si sistemava i capelli sorrise: era la sua occasione per fare colpo.

Jungkook chiuse la porta e iniziò a camminare verso il punto d'incontro per iniziare la prova. In quei pochi minuti di camminata tremò incessantemente per il freddo: la temperatura non era particolarmente bassa, ma lui era decisamente un ragazzo delicato, purtroppo si ammalava fin troppo spesso. Il ragazzo vide finalmente una parte del gruppo con delle torce elettriche in mano, pronti ad iniziare il gioco. Sorrise quando riconobbe Taehyung e iniziò a camminare verso di lui; preparò la sua migliore espressione facciale e picchiettò sulla spalla del maggiore.

That summer camp (Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora