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Il primo dei due a svegliarsi fu Jungkook. Aprì lentamente gli occhi, mettendo a fuoco l'ambiente circostante. Guardò la sua mano unita a quella del giovane accanto a lui e sorrise. Si prese il suo tempo a guardare il volto del maggiore: ciglia lunghe, naso dritto, lineamenti duri e affilati. Sembrava veramente maturo. Senza pensarci iniziò ad accarezzare i suoi capelli castani, e gli lasciò un dolce bacio sulla nuca. Dopo essersi scostato, arrossì violentemente. Non notò il sorriso (nascosto non troppo bene) del castano.

Il pullman era silenzioso, tutti i ragazzi a bordo stavano dormendo o guardando il cellulare, con l'eccezione di qualcuno che leggeva. Intravide solo una ragazza dai capelli viola e un ragazzo molto alto con gli occhiali. Jungkook e Taehyung sembravano essere in un'altra dimensione, come in una bolla. Lo spazio che li divideva dal resto dei passeggeri era enorme, forse non si erano nemmeno accorti della loro presenza.

Si destò dai suoi pensieri quando avvertì un movimento alla sua destra. Si girò e notò che il maggiore si fosse alzato dalla sua spalla e che si stesse strofinando gli occhi, ancora un po' assonnato. Taehyung gli regalò un sorriso magnifico, e Jungkook si sentì andare a fuoco a quella visione. Solo in quel momento si accorsero del fatto che si erano lasciati le mani, con un velo di tristezza per entrambi. Tutti e due volevano riprendere la mano dell'altro, ma eravo troppo imbarazzati per farlo.

-Hey- disse con voce più profonda del solito il maggiore.
-Hey- rispose il minore fievolmente e abbassando lo sguardo. Il castano con due dita alzò il volto del minore, che aveva lo sguardo incollato al pavimento e aggiunse: -Piccolo, guardami quando ti parlo-. Jungkook pensò davvero di morire dall'imbarazzo. Puntò le iridi nocciolate negli occhi scuri di Taehyung. In quel momento tutta la tensione sparì. Agli occhi dei due era una cosa così naturale, giusta. Sembrava quasi che stessero facendo a gara a chi riusciva a non distogliere lo sguardo. Passaro interminabili minuti, che forse erano soltanto secondi, ma Jungkook si arrese e guardò nuovamente il pavimento. Il castano sorrise: quel coniglietto era così dannatamente carino da far quasi male. Taehyung voleva riempirlo di baci, accarezzarlo, coccolarlo, e si impose di farlo a tempo debito. Inconsapevolmente, Jungkook era già suo.

That summer camp (Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora