Capitolo 9

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Due settimane dopo

Dormo beatamente quando sento un pesante cuscino arrivarmi addosso.

«Allison sveglia!» esclama Nicole mentre continua a prendermi a colpi di cuscino.

Perché mi sta svegliando in questo modo? Oggi non ho l'università perciò è impossibile che io sia in ritardo, e per quanto ne so non devo andare da nessuna parte. Lasciatemi dormire in pace!

«Allison!» continua Nicole.
Sono costretta ad alzarmi altrimenti non finisce più.

«Nicole ma che vuoi?» domando piuttosto arrabbiata con la voce ancora impastata dal sonno.

«Alzati, abbiamo ospiti e arriveranno fra cinque minuti» dice uscendo dalla porta.

Spalanco gli occhi in preda al panico. Come farò a sistemarmi in cinque minuti? Sono sempre stata lenta ed in più mi sono appena svegliata perciò sarò ancora più lenta del solito.

Mi alzo il più velocemente possibile ma con scarso successo, perché non appena mi metto in piedi la testa mi gira fortissimo e cado per terra.

«Fantastico» impreco «davvero fantastico»

Mi rimetto in piedi e con gli occhi ancora socchiusi prendo dei vestiti dall'armadio. Sbadigliando, mi dirigo in bagno e mi cambio. Dopodiché  lavo i denti e mi sciacquo la faccia in modo da svegliarmi del tutto.

Guardo la mia figura allo specchio e devo dire che sono vestita piuttosto bene per aver preso vestiti completamente a caso senza neanche guardarli. Applico un po' di mascara sulle ciglia, faccio una treccia ai capelli che poi lascio ricadere sulla spalla destra. Direi che adesso sono pronta.

Durante le scorse due settimane ho continuato a vedermi con Riccardo, ovviamente non da soli ma anche con gli altri ragazzi. Io e lui abbiamo legato di più e ho confermato la mia prima impressione su di lui: è davvero un bravo ragazzo, divertente e carino. Per quanto riguarda il caso "Flash", abbiamo chiamato mille volte il maresciallo ma non ha mai risposto. Cosa stranissima perché lui stesso metteva fretta a Riccardo quando ancora non mi trovava.

Esco dalla mia stanza e mi fermo sulla scala cercando di distinguere e riconoscere le voci che provengono dal piano di sotto, ma senza riuscirci.
Non so da quanto tempo siano qui ma credo da almeno un quarto d'ora, visto che i cinque minuti sono trascorsi solamente durante la mia caduta. Inoltre non ho sentito suonare il campanello e non ho guardato l'orologio.

Titubante, inizio a scendere le scale fino a quando non arrivo in salotto.

Sono tutti lì seduti sul divano a chiacchierare e nessuno si è ancora accorto della mia presenza, forse è meglio così e credo che resterò nascosta sugli ultimi scalini per un po'.

Ci sono Andreas, Laura, Shady, Alessio e Matteo. Infine, cosa più importante, c'è lui...Riccardo. Ha una semplice maglietta bianca leggermente trasparente che lascia intravedere i lineamenti del suo torace, cosa che mi fa venire la bava alla bocca, ed un paio di jeans neri.

Lui si è accorto di me e mi sta fissando. Rimango con lo sguardo incastrato al suo finché lui non si apre in un bellissimo e dolce sorriso. La mia bocca si apre un piccolo sorriso timido e abbasso lo sguardo facendo diventare interessanti le mie scarpe. Sono più che sicura di essere diventata rossa come un peperone. Maledetta timidezza!

Nel momento in cui incrocio nuovamente il suo sguardo, il mio cuore perde uno, due, tre, quattro e tanti altri battiti. Una scossa mi percorre la spina dorsale fino ad invadere tutto il mio corpo. Ma cosa mi sta succedendo? Non mi riconosco. Non ho mai avuto questa reazione per un ragazzo, nemmeno con Flash. No, questa è una sensazione del tutto nuova. Una sensazione bellissima.

Afraid || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora