Capitolo 20

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«Sveglia Allison, c'è qualcuno per te» la voce di Nicole mi sveglia bruscamente. Mi stropiccio gli occhi ancora assonnata e guardo l'orario sul cellulare. Segna le 9:30, non è troppo tardi. Subito mi ricordo che questo è il giorno del mio compleanno, solo i miei amici se ne ricorderanno.
Sento qualcuno che bussa alla porta, poi una voce: «Posso entrare?»
«Si» mugolo. Ancora non ho capito di chi si tratta. Da dietro la porta compare Riccardo. Entra e si siede sul letto, accanto a me. Dubito che sappia del mio compleanno, perciò non mi offendo se non mi fa gli auguri.

«Come stai oggi?» chiede dopo qualche minuto di silenzio.
«Bene, il dolore alla testa è passato»
«Menomale»
«Voglio fare colazione, ho fame» mi alzo dal letto e scendo al piano di sotto, seguita dal ragazzo.

«Devo dirti una cosa» dico mentre prendo un pacco di biscotti e mi siedo.
«Ieri, poco prima dell'incidente, mi ha fermata una ragazza dicendo che ci ha visti insieme. Mi ha detto che sei solo suo e che devo lasciarti perdere. E come se non bastasse mi ha pure insultata» continuo.
«Ah si, si chiama Diana. Sono anni che mi viene dietro nonostante io l'abbia sempre rifiutata. Lasciala perdere» dice Riccardo divertito.
«Volentieri» rido.

«Scusami, ma adesso devo andare. Ho un impegno molto importante» dice all'improvviso con una strana espressione. Vorrei sapere di cosa si tratta ma non voglio sembrare troppo invadente, perciò lascio perdere.
«Va bene, ci vediamo nel pomeriggio o stasera?» chiedo
«Beh, in realtà...» si interrompe titubante, poi completa la frase: «non posso. Poi ti spiego, te lo prometto»
Cerco di rimanere impassibile per non farlo insospettire ma in realtà la mia bocca vorrebbe solo piegarsi in una smorfia di tristezza.
«Ora vado, scusa» si avvicina per  baciarmi la guancia e poi si allontana frettolosamente per uscire.

Quando sento la porta d'ingresso chiudersi sospiro rumorosamente.
Si comportava in maniere molto strana, ma decido di sorvolare la questione e non pensarci.
Mi siedo sul divano e accendo la TV.
Dopo alcuni minuti passati a fissare lo schermo, Nicole si butta sul divano, facendomi sobbalzare.
«Tanti auguri alla mia migliore amica!» esclama allegra mentre mi stringe in un forte abbraccio. Io sorrido e la ringrazio. Come farei senza di lei?

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Il pomeriggio passa in fretta fra chiacchiere e risate con la mia migliore amica.

Sono nella mia stanza e sto per mettermi il pigiama quando Nicole entra nella mia stanza urlando: «Ali, preparati! Ti porto in un posto»
«Cosa? Dove?» chiedo confusa.
«Non fare domande e muoviti» fa per uscire dalla stanza ma io la blocco.
«Come faccio a sapere cosa mettere secondo te?»
«Non ha importanza, vestiti come vuoi» dice, poi chiude la porta.

Alzo gli occhi al cielo e inizio a cercare qualcosa di decente da mettere. Opto per un paio di pantaloni neri a zampa e una camicetta bianca. Così dovrei andare bene. Sistemo i capelli in una treccia laterale e mi trucco con mascara e rossetto color mattone.

Una volta pronta scendo al piano di sotto, trovando Nicole già pronta davanti alla porta d'ingresso. Non mi concede neanche il tempo di parlare che mi trascina fuori di casa. Oggi sono tutti molto strani.

Saliamo in macchina e partiamo. Man mano che camminiamo mi sembra di riconoscere la strada, ma non faccio domande.

Dopo dieci minuti arriviamo a destinazione. Cioè, come pensavo, alla casa sul lago di Marco.
Dopo essere scese dalla macchina entriamo nella casa. Nicole mi lascia entrare per prima, accendo la luce della stanza a causa del buio quando i miei amici spuntano fuori all'improvviso, urlando «auguri!». Ci sono tutti. Li abbraccio uno per uno, ringraziandoli per la sorpresa. All'improvviso Riccardo spunta da un angolo con una torta in mano, cantando la tipica canzone di auguri, avanza verso di me guardandomi intensamente. Io non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi magnetici, mentre sulle mie labbra affiora una sorriso sincero.
Quando finisce la canzone soffio sulle candeline della torta, spegnendole, e Riccardo mi stampa un bacio sulla fronte mentre i miei amici applaudono.
«Grazie ragazzi, siete fantastici» dico sorridente.
«Beh, è tutto merito suo» dice Shady indicando Nicole. Lei sorride e allarga le braccia invitandomi ad abbracciarla. Non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo su di lei.

Afraid || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora