Capitolo 21

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Sento un forte colpo alla pancia, tanto  da mettermi lo stomaco in subbuglio, e inizio a tossire così forte che la gola mi brucia. Dalla mia bocca esce tutta l'acqua che ho ingoiato e finalmente sento di poter respirare di nuovo.

«È viva!» sento una voce che non riconosco, giunge come ovattata alle mie orecchie.

Pian piano provo ad aprire gli occhi, è tutto sfocato e ruota su se stesso, quindi li richiudo aspettando che il mal di testa se ne vada.
Sono sdraiata su una superficie irregolare e fredda, non saprei dire esattamente dove, e sembrano esserci un bel po' di persone dal vociare che sento.

Cerco di alzare la parte superiore del corpo, in modo da poter mettermi seduta, ma sembra che gli addominali non esistano, così punto i gomiti per alzarmi.
«Allison, come ti senti? Hai bisogno di qualcosa?» ancora quella voce.

Riprovo ad aprire lentamente gli occhi e questa volta riesco a mettere a fuoco ciò che mi circonda. Mi trovo sul terreno accanto al lago, circondata da tutti i miei amici che mi guardano preoccupati. Davanti a tutti c'è Nicole, pallida come un lenzuolo che mi guarda come se avesse visto un morto e Riccardo è inginocchiato vicino a me, completamente fradicio.

«Ricc...» sussurro e lui sorride.
«Si?»
«Sono viva?» la domanda viene fuori spontaneamente dalle mie labbra.
«Mi dispiace ma si, sei viva. Dovrai continuare a sopportarmi e fare tutte quelle cose noiose che fanno i vivi» dice mentre si alza in piedi.

Con una naturalezza incredibile, Riccardo prende il bordo della sua maglietta e se la sfila con una grazia che io posso solo immaginare, poi arrotola l'indumento e lo strizza, osservando le goccioline che cadono fino a terra.

Io invece fisso la sua pelle nuda, dalle spalle fino a sotto l'ombelico e cerco in tutti i modi di non sbavare soprattutto davanti i miei amici.
Devo essere morta e questo deve essere il paradiso.

«So di essere affascinante, ma adesso puoi anche chiudere la bocca altrimenti entrano le mosche» dice Riccardo scoppiando a ridere.

Immediatamente serro le labbra, prima spalancate per lo stupore e abbasso lo sguardo verso la maglietta, anch'essa completamente fradicia.
Non sono mai stata così in imbarazzo, ma anche gli altri scoppiano a ridere e la tensione si allevia e anche io mi concedo un sorriso.

Riccardo si infila di nuovo la maglietta, privandomi della visione del suo fisico scolpito. Poi sorride leggermente, si avvicina a me e mi tende entrambi le mani. Le afferro, piego le ginocchia e, con una fatica immensa, mi alzo in piedi. Sono pericolosamente vicina al suo volto.
«Come hai fatto a riportarmi qui?» indico con una mano il terreno.

«Beh, mi sono buttato quando non hai risposto dopo che ti ho chiamata, ti ho cercata a nuoto e ti ho trovata priva di sensi sotto il pelo dell'acqua, poi ti ho riportata a terra» alza leggermente le spalle, come se avesse appene raccontato una giornata normalissima.

«Detto così sembra una cosa da nulla» osservo «comunque grazie per avermi salvata».
«Era il minimo che potessi fare» risponde falsamente modesto.

Prende una ciocca bagnata dei miei capelli tra le dita, la porta delicatamente dietro al mio orecchio e mi sfiora la guancia. Sento i brividi lungo tutta la schiena a causa del contatto della la sua mano sulla mia pelle.

«Mi dispiace, Allison» ci interrompe Nicole, con le lacrime agli occhi.
Io mi allontano da Riccardo e vado da lei.
«Non preoccuparti Nicole, sto bene. Non è colpa tua» le prendo le mani.
«Ma...com'è successo?»

Cerco di pensare molto velocemente ad una scusa credibile, non racconterò mai a lei e gli altri che mi sono misteriosamente ritrovata sul lago in una barca dopo essere svenuta.

«Beh vedi...avevo voglia di farmi una bella nuotata, perciò mi sono tuffata dopo che Riccardo è andato via. Solo che mi sono allontanata troppo senza accorgermene e ho iniziato a sentire freddo, poi le forze mi hanno abbandonata» le spiego. So già che Riccardo ha capito che non è la verità ed è successo ben altro, perché mi guarda in modo strano.

«Ma sei pazza? Non farlo mai più!» grida all'improvviso Shady, poi tutti si avvicinano a me e mi abbracciano. Dopodiché rientrano in casa lasciando me e Riccardo da soli.

Io intanto non riesco a fare a meno di pensare a quella persona vestita di nero sulla sponda del lago che mi fissava e sto ancora cercando di capire come diavolo sono finita in mezzo ad un lago.

I miei pensieri vengono interrotti da un sono flebile, che quando si fa più intenso riconosco come una sirena.
«Oh no...» sussurro «Riccardo, non dirmi che hai chiamato l'ambulanza»

«Cosa avrei dovuto fare? Eri mezza morta per terra con tre litri d'acqua nei polmoni» risponde allargando le braccia.
«Mi terranno in osservazione tutta la notte!» esclamo con le mani tra i capelli.

«Mi dispiace, Ali. Volevo solo assicurarmi che stessi bene» tenta di scusarsi Riccardo, ma io lo interrompo «okay tranquillo, so che l'hai fatto a fin di bene»

Iniziamo a incamminarci per raggiungere l'ingresso della proprietà, in modo da raggiungere l'ambulanza. Una volta arrivati dopo una decina di minuti, il mio campo visivo viene invaso da tanti paramedici e dall'ambulanza. Cerco involontariamente di nascondermi dietro Riccardo, ma è tutto inutile.

«Riccardo» dico richiamando l'attenzione del moro, prima di uscire del tutto dall'angolo della strada e farci vedere dai paramedici.
«Toglimi una curiosità» gli chiedo «come hai fatto a rianimarmi?»

«Respirazione bocca a bocca» risponde tranquillamente.

«Cosa?!» esclamo spiazzata da quella risposta.

Lui mi fissa per qualche istante, poi solleva un angolo della bocca assumendo un'espressione particolarmente sexy.

«Sto scherzando» dice dopo essersi goduto la mia faccia sconcertata «Ti ho solo dato qualche colpo alla pancia, in modo che sputassi un po' d'acqua».

Prendo un sospiro di sollievo, poi scoppio a ridere della mia stessa ingenuità.
Riccardo sorride, ma rimane a guardarmi come ha fatto prima che Nicole ci interrompesse, al lago.
Quando smetto di ridere, incontro i suoi occhi fissi nei miei e non posso fare a meno di aprirmi in un sorriso sincero all'idea che per la prima volta non devo vergognarmi di fissarlo come se ne fossi innamorata.

«Riusciremo mai a stare insieme?» chiedo, quasi sottovoce.

«Come due fidanzati, intendi?» dice lui, lasciandomi senza parole. Ho capito bene?

«Fidanzati?» ripeto, incredula.

Lui mi sposta dal viso una ciocca di capelli, ormai molto più asciutti di prima. Poi, senza alcuna esitazione, si avvicina a me e mi bacia, cogliendomi improvvisamente alla sprovvista. Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi, per poi scorrere lungo tutta la mia vita fino a circondarmi il bacino. Questo contatto è terribilmente piacevole e in risposta porto entrambe le mani dietro al suo collo, avvicinandolo ancora di più a me.
Dei brividi mi scorrono lungo tutta la schiena mentre il cuore mi batte all'impazzata. Non mi importa del fatto che qualcuno possa vederci, in questo istante ci siamo solo io e lui.

Mi stacco io per prima dalle sue labbra, sentendo la necessità di riprendere fiato. Lo guardo, mi sta sorridendo come forse non ha mai fatto prima.

«Tieniti libera la settimana prossima, ti porto con me» sussurra «E saremo più tranquilli per parlare di ciò che è successo stasera».

«Cosa? Dove andiamo?» dico cercando di spronarlo a continuare dato che vedo già i paramedici arrivare da noi.

Riccardo prende le mie mani da dietro al collo nelle sue, le stringe forte e poi si allontana da me, cercando di mantenere il contatto tra esse il più lungo possibile.

«È una sorpresa...» risponde.

«Chissà perché mi aspettavo una risposta del genere!» gli grido mentre lui è già lontano.

Si gira un'ultima volta, portandosi una mano alla bocca e mandandomi un bacio.

Spazio Autrice
Eh già, è successo.

Finalmenteee, da quanto aspettavate questo momento?😍

Afraid || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora