Capitolo 17

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«Adesso basta essere tristi, si sistemerà tutto» afferma Riccardo dopo tanto tempo passato a consolarmi, così sciolgo l'abbraccio e mi asciugo il viso con un fazzoletto.
«Lascia che ti aiuti a sistemare la cucina» continua.
«No Ric, tranquillo. Puoi tornare a casa» dico iniziando a raccogliere i coltelli sparsi sul pavimento.
«Non se ne parla. Rimango almeno finché non torna Nicole, non ti lascio sola» dice lui iniziando a sua volta a sistemare.
«Grazie» gli rivolgo un sorriso, che lui ricambia.

Raccogliamo i coltelli e, insieme ai biglietti di carta, li buttiamo nella spazzatura.

«Hai fame?» domando una volta finito.
«Un po'» risponde il ragazzo.
«Ti vanno delle crepes?» gli chiedo mentre apro gli sportelli per controllare che ci siano tutti gli ingredienti necessari.
«Ci sto» risponde
«Dolci o salate?» finalmente prendo tutti gli ingredienti e li poggio sul tavolo.
«Nutella?» dice facendo l'occhiolino.
Lo guardo intensamente per un paio di secondi, poi confermo decisa.

«Però io non le so fare» dice lui avvicinandosi a me.
«Davvero?» domando sorpresa, poi scoppio a ridere.
«Non è divertente» fa finta di essere arrabbiato, ma non ci riesce perché anche lui ride facendosi trasportare da me.
«D'accordo, ti insegno io» dico ancora ridendo.

«Sta a vedere» prendo una ciotola e la poggio sul tavolo davanti agli ingredienti.
«Aspetta, posso farlo direttamente io? Se ti sto a guardare finisce che non mi concentro e non imparo nulla» ride avvicinandosi al tavolo.

Lo guardo con una grande confusione in testa. Cosa vuole dire? È una di quelle persone che se non fa le cose, non riesce? O forse intende altro?

«Che c'è?» domanda cercando di capire il perché della mia improvvisa confusione.
«Niente!» mi risveglio dal mio stato di trance.
«Dai, vieni qui» continuo.
Il moro si avvicina e si posiziona alla mia destra.

«Okay, allora. Questi sono tutti gli ingredienti necessari» indico tutti gli ingredienti davanti a noi.
«Per prima cosa devi amalgamare insieme le uova, il latte e lo zucchero nella ciotola. Poi aggiungi la farina per dolci e il burro fuso» continuo.
Riccardo pian piano mette tutto quello che serve nella ciotola ed inizia a mescolare.

Dopo circa cinque minuti il ragazzo mi mostra la ciotola: «Va bene?»
«No Ric, dev'essere un impasto omogeneo, senza tutti questi grumi» dico controllando meglio la ciotola.
Lui sbuffa scherzosamente e continua a mescolare.

«Finalmente!» esclama dopo altri cinque minuti. Super contento come un bambino mi mostra la ciotola.
«Bravo! È perfetto» dico applaudendo.
«Modestamente» dice lui pavoneggiando.
«Si ma ci hai messo un sacco di tempo» dico fingendo di essere seria, ma come al solito fallisco a causa delle mie labbra che si aprono in un sorriso senza il mio permesso.
«Apprezza lo sforzo, donna!» dice alzando le mani in aria.
«E poi dobbiamo ancora testare il loro sapore una volta finite» incrocio le braccia al petto.
«Sono sicuro che saranno buonissime» dice facendo l'occhiolino.
«Non parlare troppo presto, Marcuzzo» dico fingendo di fare la dura.
«Vedrai» ridacchia.
«D'accordo, basta altrimenti non la finiamo più. Adesso dobbiamo mettere un filo di olio sulla padella, per evitare che le crepes si attacchino» dico. Prendo la padella, la cospargo con un filo d'olio e la metto a cuocere sui fornelli.
«Okay, adesso con un mestolo versa un po' di impasto nella padella» prendo un mestolo e lo passo a Riccardo.

«Vedi? Devi aspettare che diventi così prima di prenderla» dico indicando l'impasto, una volta solidificato.

Dopo 10 minuti abbiamo già fatto 4 crepes, rimane un po' di impasto per fare l'ultima.
«Se non ti ricordi la ricetta puoi sempre cercarla su internet» dico mentre Riccardo cosparge le crepes con la nutella.
«Ma no sai? È ovvio» dice Riccardo ridendo scherzosamente.
Io gli faccio la linguaccia e lui scoppia a ridere sonoramente.
«Scemo» scuto la testa nascondendo un sorriso.
«Scema» dice ridendo.

Afraid || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora