Philip Tyrone

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Sulla strada di ritorno mi fermai ad una tavola calda e presi semplicemente quattro toast. Il telefono continuava a squillare, ero sicura fosse lui.. Ero via già da più di mezz'ora, e non ci voleva molto per prendere dei panini. Erano esattamente 12 le chiamate perse da parte sua. Dio, mi avrebbe uccisa.

«ecco a lei suoi toast» esordì una signora dietro al bancone, porgendomi una busta con dentro il pranzo.

Le lasciai i soldi sul bancone e poi andai via, salendo un'altra volta in macchina. Mandai un messaggio a Justin prima di partire, magari lo tranquillizzavo un po'.

Sto tornando, puoi aspettarmi al parcheggio? Devo parlarti

Chiusi il telefono e lo lanciai sul sedile del passeggero, poi ripartii. Decisi di dirgli tutto di Nick e Stacey, doveva saperlo. Inoltre, sarebbe stato impossibile trovare tutti quei soldi in cinque giorni. E sopravvivere per cinque giorni senza mia figlia.
Era un'assurdità tutto ciò che mi stavano chiedendo e i loro motivi per farlo. Mio padre si era tirato fuori dal giro da molto tempo, perché stavano tornando solo in quel momento?

Dio, e pensare che ero tornata a Washington per stare con la mia famiglia, non per rivivere l'incubo di venti anni prima.

Arrivai presto alla base e prima di posteggiare intravidi Justin uscire dall'edificio e raggiungermi a grandi falcate. Sembrava così incazzato, ed io non ero pronta per un cazziatone.

Spensi la macchina e subito dopo lui salì in auto al posto del passeggero.

«mi spieghi cosa cazzo ci facevi a Capitol Hill, Alexandra?» sbraitò non appena chiuse la portiera dell'auto.

Oh, ecco perché.

«come lo sai?» chiesi un po' intimorita.

«oh, davvero è questo l'importante?» disse ovvio.

Tolsi la cintura di sicurezza e poi mi voltai verso di lui.

«i-ieri ho ricevuto un messaggio da parte di un numero sconosciuto, mi ha chiesto di incontrarlo a Capitol Hill alle 12 di oggi» spiegai a bassa voce. Poggiai il capo sul sedile e lo guardai mentre voltava di scatto il volto verso di me. Era teso, ancora incazzato e non potevo dargli torto.. Ma sapevo che non avrebbe fatto nulla, sapevo che si sarebbe calmato prima o poi.

«si può sapere perché diavolo non me l'hai detto?» urlò. «e ci sei anche andata! Oh, Dio!» sospirò.

«dovevo farlo!» mi giustificai.

«no, dovevi prima dirmelo» rispose secco. «sai la rabbia che ho provato non appena ho attivato il GPS e non ti ho vista in un bar?»

Distolsi lo sguardo da lui e poi presi un respiro profondo. Lui sospirò cerando di calmarsi e poi mi guardò. «chi era?» chiese qualche secondo dopo.

«Nick, il socio di mio padre, e Stacey, quella donna con cui ebbe una relazione» dissi.

Lui spalancò gli occhi portando le mani tra i capelli ancora una volta. Poi, dalla rabbia, tirò un pugno sul cruscotto dell'auto facendomi sussultare.

«cosa vogliono?» chiese a denti stretti.

«un milione in cambio di Hazel, abbiamo cinque giorni di tempo» risposi.

«scusa se non ti ho detto niente, ma mi hanno minacciata ed io avevo paura. Volevo solo aiutare, in qualche modo» sussurrai subito dopo facendo spallucce. Presto le lacrime ripresero a scendere dai miei occhi, causando poi un nodo in gola. «volevo solo trovare Hazel, e tornare alla normalità» dissi ancora.

«te l'ho detto mille volte, Alex: non puoi prendere queste iniziative, è pericoloso ed io non posso permettermi di perderti ancora» disse con tono autoritario.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 𝟮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora