Plan

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Per favore, leggete la nota autrice a fine capitolo! Buona lettura

JUSTIN

Il mattino seguente mi alzai con un mal di testa terribile. Mi misi seduto sul letto, poi mi voltai cercando mia moglie ma non era lì.

Mi alzai e andai subito in bagno, mi infilai in doccia sperando che si attenuasse anche il mal di testa. Mi vennero in mente le immagini della sera prima, davvero non sapevo cosa mi stava accadendo, ma da un lato mi sentivo sollevato. Avevo bisogno davvero tanto di sfogarmi.

Uscii dalla doccia e mi asciugai velocemente, poi mi vestii e corsi al piano di sotto. Sentivo l'odore di caffè dalle scale.

Feci capolino in cucina dove Alex era già vestita intenta a preparare la colazione. Andai dietro di lei e poggiai le mani sui suoi fianchi. Lei sussultò un attimo, facendo barcollare anche la padella contenente un pancake.

«scusa, non volevo spaventarti» sussurrai.

Lei fece spallucce e poi mi dedicò un sorriso. «tranquillo. Come ti senti?» chiese.

«mi fa molto male la testa, ma sto bene» risposi.

Consumammo la nostra colazione in poco tempo, poi salimmo in macchina diretti verso il solito posto, la base.

Tenevo stretta la mano di Alex sul cambio delle marce, non so perché ma avevo voglia di sentirla il più vicina e stretta a me possibile. Non la ringraziai nemmeno per la sera prima, forse avrei dovuto farlo ma immaginai che aiutarsi faceva parte del sacro vincolo del matrimonio e probabilmente non serviva neppure farlo. In ogni caso, l'avrei fatto non appena tutto questo casino sarebbe finito. Le sue parole mi hanno aiutato parecchio, avevo proprio bisogno del suo aiuto. Avevo bisogno di sentirmi dire quelle parole sopratutto da parte sua, avevo bisogno di lei.
Lei e nessun altro.
Non mi capacitavo neanche di come più volte durante la sua assenza, pensai che qualcuno potesse prendere il suo posto. Anche solo provando a cercare un'altra donna, Alexandra aveva lasciato quel vuoto in me e solo lei poteva colmarlo. Ma avevo mandato io Alexandra e Hazel in Canada per assicurargli sicurezza, perciò perché mi lamentavo se era tutta colpa mia?
Ero stato un idiota, un vero coglione, uno stronzo a pensare di poter rimpiazzare mia moglie, ma mi fermai appena in tempo dal commettere il più grande errore della mia vita.
Potevo dire di avere degli angeli chiamati Jake e Kenny, pronti a farmi riflettere. Non li avrei mai ringraziati abbastanza per avermi fatto ragionare, per avermi imposto di mettere fine alla storia di più notti con Monica. All'inizio una parte di me non voleva farlo ma quando accadde, mi sentii molto meglio. Ero sicuro di amare Alexandra, non c'era ombra di dubbio. Ma amavo solo lei, dovevo amare solo lei.

Quando arrivammo alla base, scendemmo subito dall'auto e dopo aver chiuso la macchina, entrai dentro l'edificio con mia moglie. Raggiungemmo subito l'ufficio di Charlotte, dentro c'era Mike e i due erano intenti a chiacchierare tranquillamente.

«buongiorno» annunciò Alex avvicinandosi a suo padre, lo abbracciò velocemente e poi fece lo stesso con sua madre.

«ciao, ragazzi» rispose Mike il quale mi guardò. «Justin, volevo parlarti. Ti ho cercato ieri sera a casa ma non c'era» disse subito dopo.

Corrugai la fronte e guardai velocemente Alex, la quale annuii. Probabilmente aveva dimenticato di dirmelo.

«certo» affermai schiarendomi la voce.

Mio suocero si alzò dalla sedia e poi uscì dall'ufficio di Charlotte, io lo seguii a ruota sotto gli occhi curiosi di Lex. Uscimmo fuori di lì, mi ritrovai di nuovo nel parcheggio.
Portai le braccia al petto, non avevo un bel presentimento e per di più ero ancora arrabbiato con lui per la storia di Nick e Stacey.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 𝟮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora