"Cos'è, ti ho lasciata ballerina e ti ritrovo una cantante ora? Non dirmi che stai facendo le prove per soffriarmi il posto anche tu domani."
L'improvvisa voce di Irama mi fece urlare e quando sobbalzai dallo spavento il telecomando che stringevo tra le mani come microfono cadde.
"Uff." Sbuffai mentre mi calavo per raccogliere l'aggeggio e le pile che erano fuoriuscite. "Quante volte devo dirti che odio quando compari così all'improvviso? E se fossi stata nuda?"
Alle mie parole, Filippo fece scorrere il suo sguardo sul mio corpo e un improvviso calore si sparse sulle mie gote. "Hey ma girati un po', fammi vedere meglio." Pretese, ma io non capii a cosa si stesse riferendo mentre lo guardai stranita.
"Che?"
"Sbaglio, o quella maglietta ha qualcosa di vagamente familiare?" Disse e accennò con il capo verso la maglietta che stavo indossando. Abbassai anche io il viso verso l'indumento.
"Mmm, non saprei dirti. Di certo non è una maglia femminile, e di sicuro io non l'avrei mai comprata perché ci vanno due di me in questa cosa." Scherzai mentre strinsi i lembi della maglia tra le mani per mostrargli la lunghezza. "E poi è oscena."
"Può anche darsi che sia oscena come dici tu, ma intanto la stai indossando." Mi incalzò il moro e mi rivolse un sorriso prima di chiudersi la porta alle spalle.
"Sì, ma solo perché non avevo cose da mettere." Feci spallucce. In realtà amavo quella maglietta ma non l'avrei mai ammesso a lui.
"Certo, come no. Sai, ricordo ancora quanto disperatamente mi pregasti perché te la prestassi e poi non l'ho mai più riavuta indietro." Fil si sedette su uno sgabello vicino all'isola, ed ora eravamo uno di fronte all'altra.
"Sì, può anche darsi che tu te lo ricordi, ma forse ti sei scordato il perché io ti pregai tanto per averla." Mi avvicinai al frigo dietro di me mentre parlavo, e ne estrassi fuori una vaschetta di gelato prima di prendere anche due cucchiaini.
"Dai, non lamentarti che il bianco ti sta bene." Scherzò il moro e mi ringraziò quando gli porsi uno dei cucchiaini.
"Sì, ovvio. Voglio dire: c'è realmente qualcosa che a me non sta bene? Insomma guardami, sono uno spettacolo." Mi slegai i capelli e mi sparai la posa più sexy che fossi in grado di fare.
Al mio gesto, Filippo alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. "Tu sei un caso perso." Mormorò e io ridacchiai. "E comunque non lamentarti. È successo molto tempo fa, e poi anche tu hai detto che stai bene in bianco, quindi." Stavolta fu il suo turno di ridere.
"Però non con il bianco del latte, e non tra i capelli Filippo." Gli puntai il mio cucchiaino al petto e il moro si strinse nelle spalle. "Non mi ci far pensare a ciò che mi combinasti, che se ci penso ora mi viene ancora la voglia di tirarti un pugno."
"Ugh, non fare la ribelle adesso." Prese un cucchiaio del gelato, e io lo seguii a ruota. "Ma se non sei neanche capace di ammazzare un ragno da sola."
"Mi stai sfidando per caso? Guarda che tu un ragno non lo sei, con te potrei provare ad ucciderti senza problemi." Sghignazzai e il moro alzò le mani in aria. "E poi, non vale usare le mie paure contro di me."
"E perché, fregarsi i vestiti degli altri con una scusa banale e poi non ridarglieli vale?"
"Ancora non mi spiego perché sono diventata amica di un ragazzo così noioso." Alzai teatralemente gli occhi, ma il moro non mi rispose e per un po' si limitò solo a guardarmi.
Quando stava per aprire bocca e farlo però, lo stroncai sul nascere prima ancora che potesse iniziare a parlare.
"E poi, come hai detto tu, è successo molto tempo fa." Alzai gli angoli della bocca quando usai le sue stesse parole di poco prima. "Ma se ci tieni così tanto a riaverla indietro posso ridartela, se vuoi. Te la lavo prima però." Ovviamente, non gliel'avrei mai più ridata.
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𝐈𝐋 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐎 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐔𝐌𝐄 [IRAMA]
Fiksi Penggemar𝐈𝐋 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐎 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐔𝐌𝐄 | [C O M P L E T A] «Pareva la sola che riuscisse ad accettarlo com'era, forse perché non tentava di darsene una spiegazione». - Italo Calvino 👅•TUTTI I BEST SCORE S...