AnnabethMi chiusi la porta di casa alle spalle e fissai sbalordita le mie tre migliori amiche, che mi stavano aspettando. Hazel indossava un vestito color oro in tinta con i suoi occhi, stretto alla vita con una cintura marrone, che le arrivava alle caviglie.
Reyna si era messa un tubino viola con striature oro e bianche, mentre Piper aveva un semplice ma bellissimo vestito giallo pastello che le arrivava alle ginocchia, sul quale aveva messo una giacca di jeans.
Quando mi videro, rimasero tutte e tre a bocca aperta:"ANNABETH CHASE!" esclamò Hazel.
"Sei meravigliosa!" disse Piper squadrandomi dalla testa ai piedi.
Reyna aveva gli occhi sgranati:"Oh santi dei, Annabeth."
Mi avvicinai a loro:"Andiamo o restiamo qui a guardarci?"
Hazel ci aprì le portiere e partimmo:"Dove stiamo andando?"
Hazel mi guardò attraversò lo specchietto:"Un ristorante molto carino e elegante...non molto lontano da qui."
Mi brontolò lo stomaco:"Si mangia,vero?"
Reyna rise:"E cosa ci fai al ristorante? Vendi fazzoletti?"
Scrollai le spalle:"Che ne sai...magari qualcuno lo fa"
Il ristorante era davvero molto, molto bello.
Appena entrai vidi che era composto da 3 piani, tutti aperti e ben visibili dall'entrata. L'atmosfera era davvero molto suggestiva...lo scuro marrone del legno era illuminato da alcune candele poste sui tavoli e sulle pareti, ornate di quadri e finestre aperte al panorama verde fuori dall'edificio.
Salimmo le scale di legno per raggiungere il secondo piano e ci sedemmo al nostro tavolo:"Per la divina Atena, che posto magnifico."dissi guardandomi intorno.
Mangiammo veramente, ma veramente tanto.
Stavo letteralmente per scoppiare ma...cavoli, era tutto delizioso!
Come dolce ci portarono una fetta di torta blu e azzurra..."Possibile che ci sei sempre, Testa d'Alghe?" lensai sorridendo
Mi alzai dalla sedia:"Scusate, ragazze...devo andare un attimo in bagno."
Raggiunsi il bagno e mi guardai allo specchio...cavolo, non sembravo nemmeno io.
"Mai più trucchi, Annabeth" dissi ad alta voce.
Abbassai lo sguardo un attimo per accendere il lavandino, quando sentii qualcuno toccarmila spalla.
Sussultai e guardai dietro di me. Un uomo biondo e abbronzatissimo con degli occhiali da sole mi stava sorridendo.
Mi allontanai:"Che cosa diavolo vuoi?"
L'uomo mi guardò da sopra le lenti scure:"Wow, sei uno schianto."
"Ma chi cavolo sei?" ribattei:"Che cosa vuoi?"
L'uomo mi mise a spalle contro il muro:"Sei bellissima,piccola".
La rabbia vinse contro la paura.
Misi la mia mano destra davanti al suo viso e agitai l'anulare, dove avevo la fede di Percy:"Lo vedi questo,tesoruccio?" l'uomo sembrava confuso.
Sorrisi:"Sì, tesoro. È una fede nuziale. Vuoi conoscere mio marito? Però ti avverto...quello ad avere le spalle al muro poi sarai tu."
L'uomo tolse gli occhiali da sole,probabilmente per verificare che la fede fosse reale.
Strinsi il pugno:"Oh, poverino...non la vedi bene? Aspetta che te la faccio vedere meglio"
Gli mollai un pugno in mezzo agli occhi e l'uomo barcollò un po' all'indietro.
Mi accarezzai la fede:"L'hai vista ora?"
L'uomo uscì dal bagno senza aggiungere altro e lo vidi uscire in fretta dal ristorante.
Reyna, Hazel e Piper entrarono in fretta nel bagno, chiedendomi subito cosa era successo e chi era l'uomo che era uscito dal bagno correndo.
Gli spiegai tutto e Reyna mi diede un pugno su una spalla:"Questa è la mia guerriera. Ben fatto, Chase...o dovrei dire...Jackson".
Hazel ridacchiò:"Come pensi reagirà Percy quando gli parlerai di questo tizio?"
Alzai le spalle:"Credo che dará di matto."
Piper guardò l'orologio attaccato ad una parete del bagno:"Sono le undici di sera...forse è meglio tornare a vedere se quei cinque ti hanno bruciato la casa,Annabeth."-Percy
Mi svegliai sul divano, con Jason e Leo che russavano stravaccati ai due angoli del divano.
Nico Di Angelo stava dormendo sul pavimento con il telecomando in mano. Mio figlio Luke era l'unico sveglio, nella sua seggiola...e mi stava guardando con lo stesso sguardo che Annabeth mi lanciava quando facevo qualcosa di stupido.
Mi alzai strofinandomi gli occhi.
Annabeth e le altre ragazze non erano ancora tornate dalla loro serata fra donne.
Andai in cucina e accesi il cellulare per controllare se Annabeth mi aveva chiamato.
Mia moglie mi aveva mandato un messaggio due minuti prima:"10 minuti e sono a casa."
Panico.
Lanciai un'occhiata al salotto. Regnava il disordine.
Sul divano c'erano cartoni di pizza, lattine schiacciate, pop-corn e vari altri scarti di cibo-spazzatura.
Se esisteva un dio del disordine, il mio divano sarebbe stato il suo tempio.-
Per non parlare del tavolo...vi risparmio la scena.
Mi aggrappai ad una sedia per non svenire.
Annabeth mi avrebbe ucciso.
Svegliai i miei amici:"Ragazzi, fra 10 minuti arriva Annabeth. E se vede questo..." indicai il divano, dove Leo si stava ancora svegliando, con una fetta di pizza in mano.
Jason mi guardò preoccupato:"Sei morto, Jackson."
Schioccai le dita per far svegliare Leo:"Se mi aiutate ce la facciamo."
Lanciai un'occhiata a Nico, che si stava stiracchiando in ginocchio sul pavimento:"Di Angelo, anche tu."
Nico si alzò sbuffando:"E va bene..."
Dopo cinque minuti, la casa era come nuova.
Il divano era di nuovo pulito e il tavolo in ordine, con tanto di vaso di fiori al centro (il tocco di classe di Leo Valdez).
Ci sedemmo esausti sul divano, sbuffando all'unisono.
Nico teneva ancora in braccio Luke, che si era affezionato moltissimo a quel ragazzo.
"Grazie, ragazzi. Mi avete salvato la vita." dissi.
Nico era troppo impegnato a far suonare una batteria invisibile a mio figlio per darmi ascolto.
Jason mi diede una pacca sul ginocchio:"Figurati, Jackson...fra poco dovrebbero arrivar-"
Jason non fece in tempo a finire la frase che Annabeth e Piper entrarono in casa.
Quando guardai Annabeth, mi dimenticai come si faceva a respirare.
Mi ero scordato di quanto fosse bella quella sera....non fraintendetemi, mia moglie era sempre bellissima...ma quella sera, cavolo...era davvero stupenda.
Piper tirò un sospiro di sollievo:"Per fortuna non hanno bruciato casa tua, Annabeth."
La figlia di Afrodite salutò me, Nico e Annabeth e poi andò a casa con suo marito Jason e Leo, che doveva tornare a casa sua, da Calipso.
Annabeth si chinò verso Nico, che teneva in braccio Luke:"Ommieidei Nico! Non è così tranquillo nemmeno tra le braccia di Percy! Come hai fatto?"
Nico alzò le spalle:"Non lo so...è meno irritante di Percy, grazie agli dei"
"Hei!"protestai:"Smettetela, voi due!"
Nico si alzò, mettendo Luke sulla sua sedia:"Ora vado, ragazzi. Grazie di tutto."
Lo salutai con la mano:"Grazie a te, Nico. Oh, e sei vuoi ti passo la nuova stagione delle Winx."
Nico sorrise:"Tienila tu, Nemo." e uscì di casa.
Annabeth aggrottò la fronte:"Winx? Nemo? Che cosa mi sono persa?"
Sorrisi:"Serata da uomini, no?"
Annabeth si sdraiò sul divano, posando la testa sulle mie gambe:"Mi sei mancato, Testa d'Alghe."
Le presi una mano:"Anche tu."
Luke borbottò qualcosa dal seggiolone. Sembravano due parole.
Le sue prime due parole.
Annabeth e io lo guardammo contemporaneamente.
Ci avvicinammo a lui.
"Che hai detto, cosetto?" chiesi toccandogli un piedino.
Luke guardò prima Annabeth, poi me:"Ma..ma...mamma....pa..papà"
Annabeth urlò di gioia e io sollevai nostro figlio dal seggiolone, prendendolo in braccio.
Passammo un po' di tempo con nostro figlio seduti sul divano, poi andai a metterlo nel suo lettino.
Tornai da Annabeth, che si era cambiata, struccata e stesa sul divano.
Mi fece un po' di spazio e mi sedetti.
"Allora..." cominciai accarezzandogli una ciocca di capelli:"Come è andata?"
Annabeth si girò a guardarmi, la sua espressione mi preoccupò:"Devo raccontarti una cosa che è successa."Percy
"...mi girai e vidi un uomo biondo con gli occhiali da sole che mi stava sorrid-"
"CHE COSA?!" strillai sgranando gli occhi:"CHI ERA QUEL BRUTTO,SCHIFOSO,LURIDO,MORTALE VERME BIONDINO?!"
Annabeth mi sorrise con una calma sorprendente:"Calmati,Percy. È tutto apposto."
"Che cosa ti ha fatto? Cosa ti ha detto?" volevo prendere a pugni quello schifoso mortale.
"Beh...mi ha fatto complimenti e mi ha messo a spalle contro il muro..." continuò Annabeth.
Stavo per scoppiare dalla rabbia:"Chi è questo tizio? Come si permette di-"
Annabeth mi mise un dito sulle labbra, facendomi tacere:"...e io gli ho mollato un pugno in faccia, mostrandogli bene la nostra fede" si accarezzò l'anello del nostro matrimonio.
Non ero sicuro di aver capito bene:"Tu hai fatto cosa?"
Annabeth mi sorrise.
Sollevò la mano sinistra e disse:"Questa è la faccia del tizio" poi sollevò quella destra, formando un pugno:"E questo è il mio pugno"
Colpì la mano sinistra con quella destra, sussurrando un "BOOM" quando il pugno colpì la mano.
La abbracciai forte. Quella era mia moglie.
Quando mollai la presa, facendola finalmente respirare, la guardai dritta negli occhi:"Annabeth" sussurrai "Ti amo". La baciai e pensai di essere l'uomo più fortunato del mondo.
Alla fine, la guardai severo:"Non uscirai mai più vestita così bene. D'ora in poi andrai in giro con una tenda addosso, quando non ci sarò io vicino a te."
Annabeth alzò le mani:"Non uscirò mai più senza di te vestita così. Te lo prometto. Non voglio rischiare di mandare all'ospedale troppe persone."
Mi sorrise...e pensai che seduta lì sul divano, con le occhiaie, il pigiama e senza trucco...era molto più bella di qualche minuto prima.
Era di nuovo la Annabeth Chase che conoscevo.
Quella di cui mi ero innamorato.Fine.
STAI LEGGENDO
one shot Percy Jackson
FanfictionHumor e storie Puccio Puccio su i nostri eroi preferiti🥀