-AnnabethEra un tranquillissimo pomeriggio invernale. I miei cuscini, la cioccolata calda, un bel maglione caldo, due coperte felpate e un libro di 600 pagine da poter leggere in tutta tranquillità.
Quando d'un tratto, alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti un ragazzo alto, con i capelli neri spettinati e due meravigliosi occhi verdi.
Bello, vero? No.
Sarebbe stato bello se il mio ragazzo mi avesse avvisato e non fosse saltato fuori così all'improvviso con un messaggio-iride.
"PERCY!" strillai, riuscendo per poco a non rovesciarmi la cioccolata calda addosso per lo spavento.
Aveva la testa china sulla scrivania, i gomiti appoggiati sul ripiano e le mani tra i capelli corvini.
"Cervellona..." sbiascicò alzando lo sguardo:"Ho bisogno di te."
Ebbi l'impulso di chiudergli la chiamata in faccia, ma poi fece il labbruccio e sgranò i suoi grandi occhi verde mare...e addio rabbia.
"Che cosa c'è, Testa d'Alghe?" dissi poggiando la cioccolata calda sul comodino.
Sollevò con una mano qualcosa dalla scrivania: un libro di matematica.
"Capisco..." sospirai esasperata "Due minuti e sono lì."
Quando aprii la porta della camera di Percy, lo vidi sdraiato sul letto a pancia in sù, le mani sul petto e il libro aperto appoggiato sulla fronte.
Mi accorsi che non stava dormendo quando sospirò e disse:"Annabeth. Uccidimi."
Sorrisi e gli tolsi il libro dalla faccia.
Aveva le occhiaie e l'espressione esausta.
"Nessuno ucciderà nessuno, stavolta." gli dissi facendolo sedere "Ora si studia."
"Yeee" esordì lui, senza entusiasmo "Ti avverto, Sapientona. È un impresa riuscire a farmi imparare anche solo una formula matematica."
Mi avvicinai alla scrivania e lanciai un'occhiata a quello che doveva studiare.
Quell'argomento era come bere un bicchiere d'acqua per me, ma decisi di non rinfacciarlo a Percy.
"Vedrò di portare a termine anche questa impresa, Testa d'Alghe. Ora siediti."
Sapevo che Percy era un incredibile guerriero, spadaccino, amico e fidanzato...ma non mi sarei mai immaginata che ci mettesse soltanto due ore per studiare matematica.
"...quindi l'incognita equivale a 364 decimetri quadrati, giusto?" mi chiese infine, con una mano tra i capelli.
Gli scoccai un bacio sulla guancia:"Santa Atena, Percy! È giusto! Ce l'hai fatta!"
Sorrise come un bambino davanti ai regali di Natale sotto l'albero:"Grazie, Sapientona." disse prendendomi una mano "Non ce l'avrei mai fatta da solo."
"Questo è vero." ribattei sorridendo orgogliosa.
Mi baciò piano, accarezzandomi una guancia.
Quando si staccò, aveva in faccia un'espressione che conoscevo fin troppo bene:"Annabeth..." sussurrò "Giochiamo a Mario Kart? Ti preeeeego."
Lanciai un'occhiata ai problemi matematici che Percy aveva risolto in quelle due intense ore di studio e decisi che potevo accontentarlo:"Eh va bene, Testa d'Alghe...si gioca a Mario Kart."
Si alzò e mi prese in braccio, baciandomi sorridente:"Tanto vinco io...come al solito."
Gli passai una mano tra i capelli:"Non ne sarei tanto sicura."
"È una minaccia?"
"Sì. Ti farò mangiare la polvere."
"Disse la ragazza che perse tre volte di fila in modalità principiante..."
"Zitto, Jackson."
Rise e mi rimise con i piedi a terra, tenendomi però tra le sue braccia:"Scommettiamo. Se vinco io, mi paghi la cena..."
Stortai il naso...con il termine 'cena', Percy intendeva quattro porzioni di pasta blu e parecchie lattine di coca cola.
"...mentre se vinci tu" continuò "sarò obbligato a vedere un film scelto da te. Che mi piaccia o meno."
Mi liberai dalla sua stretta e gli porsi la mano:"Affare fatto."
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"No, Annabeth. Mi rifiuto di vedere Titanic."
Percy era seduto sul divano e teneva in mano il DVD del film che avevo scelto.
Guardava il disco come se fosse un ragno nelle mani di un figlio di Atena: un misto di disgusto e terrore.
Incrociai le braccia:"E invece lo guardi...com'era la scommessa?"
Appoggiò la testa sul divano e sbuffò sonoramente"Oh, e dai! Che noia!"
Gli mollai un lieve calcio su una gamba e inserii il disco nel lettore.
Cliccai su play e mi misi a sedere accanto al mio ragazzo, che subito mi cinse le spalle con un braccio e cominciò ad accarezzarmi una ciocca di capelli biondi.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, sorridendo quasi sognante all'idea di un Percy piangente alla fine del film.
Beh, quel mio sogno diventò realtà.
"NO! NO! NO!"strillò il figlio di Poseidone stringendomi in un abbraccio terrorizzato "NON PUÒ MORIRE JACK! NOOO!"
Soffocai una risata e lo guardai.
Gli occhi velati di lacrime evidenziavano ancora di più il loro stupendo colore, la bocca semiaperta in un urlo sordo.
"Porcaccia la miseria Rose spostati! Fagli spazio! Non sei una balena! Spostati! Fallo salire!"
Quando il film finì, si girò verso di me e una lacrima gli rigò la guancia destra.
Non ce la feci più e scoppiai in una sonora risata:"Piaciuto?"
Percy, poco dopo, si riprese dallo shock e si mise a ridere a sua volta, portandomi a pensare ancora una volta quanto diamine fosse bello mentre rideva.
Alla fine mi guardò negli occhi:"Dovresti vincere più spesso a Mario Kart, se questa è la punizione."
"Allora ti è piaciuto!" gli rinfacciai stampandomi un sorriso compiaciuto in faccia.
"Oh, smettila." mi disse sorridendo "Sono un ragazzo sensibile."
"Mmh-mmh, ho notato."
Imitai meglio che potei la sua voce:"Rose! Spostati! No, Jack! Non morire, ti scongiuro! Altrimenti muoio anche io!"
Mi fece la linguaccia e mi baciò, facendomi sentire al settimo cielo:"Sei la mia vita, Sapientona."
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one shot Percy Jackson
FanfictionHumor e storie Puccio Puccio su i nostri eroi preferiti🥀