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Jungkook's pov
Arrivai giusto in tempo per prendere l'ultimo posto presente sull'aereo, lo stesso di Minhee. Credeva di avermi lasciato lì, ma in realtà l'avevo seguita per tenerla d'occhio. Sapevo che in quelle condizioni poteva fare stupidaggini, ne ero stato testimone.
Mi sedetti sette file dietro di lei e passai il viaggio a fissarla e a maledirmi per quello che era successo ieri sera.
Sembrava tranquilla, ma vedevo da come guardava fuori dal finestrino che aveva il cuore spezzato. Il suo sorriso, quel sorriso smagliante e sempre allegro, sembrava avesse abbandonato il suo viso per poi non fare più ritorno.
Dopo tre ore circa il comandante avvisò dell'imminente atterraggio così approfittai per nascondermi meglio in modo che lei non mi vedesse al momento dell'uscita dal velivolo.
Non appena sbarcai presi le valigie e la seguii a distanza all'interno dell'aeroporto, senza curarmi delle persone che mi venivano addosso.
Sentii il cellulare vibrarmi nella tasca e anche se riluttante, risposi a Namjoon: "Ehi Kook" disse rassegnato.
Dal tono di voce sembrava avesse capito quello che era successo: "Da come parli sembra che voi sappiate già tutto" constatai sospirando.
Se Nam sapeva, allora contemporaneamente tutti gli altri ne erano venuti a conoscenza: "Mi dispiace tanto Kookie, stavolta l'abbiamo fatta grossa, non solo tu".
Sorrisi attraverso la mascherina: "Voi non c'entrate niente, sono io la causa di tutto questo".
Sentii gli occhi pizzicare di nuovo ma mi sforzai di ricacciare indietro le lacrime. Non potevo ancora credere che stavo per perderla: "Voglio rimediare hyung" sussurrai ad un certo punto. Anche se dal viso sembravo calmo, il mio tono di voce era tutt'altro che quello: "Tranquillo, ora pensa a tornare a casa. Ci saranno le premiazioni tra una settimana, avrai tutto il tempo per pensarci".
"E se lei non venisse?" chiesi cercando di fermare il tremolio delle labbra: "Verrà, te lo prometto. Si-Hyuk ci darà una mano".
Cercai di calmarmi e di non perdere di vista la valigia nera a strisce arcobaleno di Minhee. Salutai Nam e corsi a cercare un taxi per tornare agli studios. Strizzai gli occhi per eliminare gli ultimi rimasugli di lacrime e presi un bel respiro, sistemandomi sul bordo del marciapiedi.
Mi serviva del tempo e sicuramente anche a Minhee per digerire tutte le bugie che le avevo detto. La osservai mentre prendeva un taxi giallo canarino e sfrecciava per le vie di Incheon mentre io rimanevo immobile sulla strada, circondato da migliaia di persone.∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Una settimana dopo, il giorno delle premiazioni
Minhee's pov
Era particolarmente soleggiato quel giorno. Mancava pochissimo all'inizio di aprile e io avevo finito con tutti gli esami della sessione invernale.
Era una giornata come tante se non fosse stato per il fatto che avevo il cuore in mille pezzi. Mi strascicavo in giro per casa mentre Plimp uggiolava, come se sentisse lo stesso dolore che stavo provando io in quei giorni. Sapevo delle premiazioni ma non avevo nessuna voglia di partecipare. Jungkook sarebbe stato lì e io non volevo vederlo, almeno fino a che non mi fossi ripresa. Al lavoro ci sarei tornata perché di certo niente e nessuno mi avrebbero tolto l'occasione di diventare qualcuno, nemmeno la cavolata che quell'idiota aveva fatto.
Stavo proprio pensando a questo quando sentii il campanello suonare insistentemente. Guardai Plimp e la redarguì: "Plimp, rimani qui buona buona, non voglio che mordi il postino un'altra volta".
Lei ringhiò sentendo nominare il postino ma si tranquillizzò subito, andando a stendersi sul divano.
Aprii la porta di uno spiraglio e vidi due donne sulla cinquantina, vestite di tutto punto, fissarmi con un sorriso smagliante.E queste?
Una di loro, la più bassa, reggeva un borsone nero dal contenuto sospetto mentre l'altra teneva appeso alla mano un contenitore per vestiti, uguale a quelli che vengono utilizzati in sartoria: "Buongiorno cara, sei Park Minhee?" chiese quella bassa.
Aveva una voce squillante e allegra: "Sono io, avete bisogno di qualcosa?"
Le due annuirono vistosamente e quella che teneva il completo diede un'occhiata all'orologio, rabbuiandosi: "Iseul, dobbiamo fare in fretta" disse all'altra.
Successe tutto talmente in fretta che ricordo solo pochi particolari: le due che entravano dentro casa come delle furie, prendevano un cambio a caso dal mio armadio, mi prendevano di peso e mi buttavano dentro ad un camioncino scuro. Tutto questo mentre Plimp abbaiava come una forsennata. Per un momento pensai mi avessero rapito ma cambiai subito idea vedendo come salutarono gentilmente la signora Jeong mentre mi scortavano dentro al furgoncino.
In meno di mezz'ora mi ritrovai all'interno di un grande camerino, circondata da personale dello staff, da truccatrici e dalle due signore che si rivelarono essere due delle migliori stiliste della Bighit: "Perché diavolo sono qui?" riuscii a dire dopo essermi ripresa.
La più alta sorrise e mi fece sedere su una sedia da parrucchiera, di fronte ad un grande specchio circondato da lucine: "Come fai a non saperlo, sciocchina! Sta sera ci saranno le premiazioni e tu devi essere impeccabile!"
Inarcai un sopracciglio: "Ma sono le cinque del pomeriggio".
La più bassa scosse la testa come se fossi una bambina che non aveva capito niente di quello che le era stato insegnato: "È già tardi, in tre ore dobbiamo renderti una perfetta candidata, quindi ora mettiti tranquilla e goditi il trattamento".
Non volevo il trattamento, volevo solo tornare a casa. Avevo chiarito con Si-Hyuk che non avrei partecipato e invece eccomi lì, pronta per essere infagottata come un involtino primavera.
A malincuore le lasciai fare.
Mi lavai e poi mi fecero una strana maschera al miele per il viso, la manicure e la pedicure con tanto di smalto bianco e la ceretta ovunque, letteralmente. Non appena ebbero finito mi sentii un piccolo verme rosa pallido.
E così un'ora volò via.
Se prima ero contraria ad andare alle premiazioni, in quel momento cominciai a cambiare idea. In fondo era del mio futuro che si trattava, non potevo non presentarmi solo perché sarebbe venuto anche Jungkook.
Mi sarebbe bastato ignorarlo, tutto qui.
Diventai più docile dopo il centro benessere e le signore cominciarono a starmi molto simpatiche. Andammo nei camerini per scegliere il vestito e mentre loro guardavano in giro io rimanevo seduta, avvolta nel mio accappatoio rosa, a guardarle: "L'ho trovato!" urlò Dae, la signora più alta, correndo verso Iseul.
Tornarono da me e mi mostrarono trionfanti un abito bianco immacolato: "Il bianco è il colore della candidatura, ti starà d'incanto mia cara!" cinguettò Iseul.Da quel che ricordo il bianco è un colore matrimoniale... pensai confusa
Ero un po' riluttante a indossarlo, dato che l'ultima volta che avevo indossato un vestito era stato con Jungkook, ma decisi di renderle felici.
Non appena riuscii a vedermi allo specchio, rimasi scioccata. Sembravo totalmente un'altra persona: quell'abito era magnifico, mi dava un'aria più distinta. Era attillato e dalle ginocchia in giù scendeva a coda di sirena, mentre la pettorina circondava la gola con un collarino leggero e andava a finire sotto le ascelle. Ai polsi portavo due nastri bianchi, da cui partivano due strisce di tulle che finivano dietro la schiena con un fiocco.
Sembravo appena uscita da un film. Per una volta mi sentii davvero a mio agio con qualcosa di elegante e raffinato, nonostante mi avessero potuto scambiare per una normalissima sposa che aveva dimenticato la strada per la chiesa. Già immaginavo le facce di tutti non appena mi avessero visto.
Iseul e Dae passarono poi all'acconciatura. Mentre chiacchieravano, mi pettinavano e osservavano su un catalogo quale metodo utilizzare per sistemarmi i capelli.
"Abbiamo sentito parlare tanto di te, Minhee" disse Iseul: "Davvero?"
"Sì, sei la ragazza che ha inviato l'idea per Love Yourself".
"Siamo state noi a fabbricare i bozzetti" la interruppe Dae, emozionata.
Il mio respiro si fermò per un attimo: "Che cosa?"
"Abbiamo creato la collezione che tu hai ideato, i ragazzi la indosseranno durante la prima tappa del tour" disse Dae tirandosi indietro una ciocca di capelli con orgoglio.
Era una notizia stupenda. Finalmente il mio sogno si stava realizzando. Le mie gambe tremavano ed ero sicura che senza la sedia su cui ero seduta, sarei caduta in ginocchio.
"È-È una cosa meravigliosa Dae, non vedo l'ora che arrivi stasera" balbettai tornando a fissare lo specchio con un grandissimo sorriso stampato in faccia.
In meno di un'ora finirono di pettinarmi, poi passarono un filo leggero di trucco, senza esagerare. Terminato il tutto, potevo considerarmi una degna attrice di Hollywood pronta a sfondare.
"Sei contenta? Ti piace?" chiese Iseul avvicinandosi.
Mi girai e strinsi entrambe le stiliste in un abbraccio: "Grazie mille, mi avete reso una delle candidate migliori dell'intero universo!"
Si commossero, e io mi misi a ridere. Sembravano due vecchie zie che si complimentavano con la nipote per la laurea raggiunta.
Indossai i tacchi bianchi, un po' più alti rispetto a quelli che avevo indossato l'ultima volta. Cercai di non cadere e salutai le due signore non appena vidi il mio furgoncino nero parcheggiare davanti all'edificio degli studios.
L'autista mi aprì la portiera e con mia grande sorpresa vidi che sul posto del passeggero c'era il mio capo, che mi fissava sorridente. Anche lui era vestito elegantemente, con uno smocking nero e il papillon altrettanto scuro.
"Buonasera Minhee" disse facendomi segno di sedermi accanto a lui.
"Spero che le mie assistenti ti abbiano trattato bene. Vieni, abbiamo molto di cui parlare".∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Minhee's pov
Non avevo il coraggio di parlargli, mi dissi. Gli avevo chiuso la telefonata in faccia, come potevo incrociare lo sguardo con il suo dopo quello che avevo fatto?
Lui sembrava tranquillissimo ma magari era una tattica per dirmi gentilmente che avrei avuto uno stipendio completamente diverso da quello che mi aspettavo.
Invece di rimproverarmi, mi guardò da capo a piedi e disse solamente: "Sei molto elegante".
Arrossii fino alla punta del naso: "Grazie signor Si-Hyuk".
Lui sorrise e intrecciò le mani davanti a sé: "Jungkook avrebbe detto la stessa cosa".
A quel nome sbarrai gli occhi: "Scusi?"
Cominciavo ad avere un pessimo presentimento. Sentii il cuore accelerare e per un secondo immaginai che potesse lacerare la stoffa del vestito e scappare fuori dal furgone. Si-Hyuk fece un sorriso triste: "Mi dispiace per quello che è successo e mi dispiace di non averti avvertita prima".
Sapevo benissimo a cosa si riferiva. Quindi anche lui faceva parte di quel piano assurdo. Mi trattenni dal gridare all'autista di frenare e lo ascoltai.
"La storia è lunga da raccontare, ma sono sicuro che servirà a farti cambiare idea".∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
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|Black Mask|↭|Jeon Jungkook|
RomanceE se Jungkook cambiasse identità per inseguire la ragazza che ama?