•Sushi e chiacchiere•

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Hyungmin's pov

Arrivai a Seul verso le nove: "Può fermarsi qui. Grazie mille".
Diedi i soldi all'autista e scesi sul grande e poco affollato marciapiede, osservando il grande edificio davanti a me. Mi sembrava di essere stato lontano chissà quanti anni. Mi era mancata la Bighit.
Attraversai le porte scorrevoli e dopo essermi tolto la mascherina, mi avvicinai alla segretaria: "Buonasera" dissi gentile.
Dopo avermi visto, la ragazza si alzò di scatto e si inchinò velocemente: "Signorino Jungkook, è tornato".
"Sì, ma solo per stasera".
"Vuole che la accompagni?"
Feci segno di no: "So la strada, lei torni pure a lavorare".
Mi sorrise e si risedette alla scrivania.

Credo che dopo un'ora e mezza di viaggio, una piccola passeggiata mi ci voglia proprio pensai stiracchiandomi

A quell'ora non c'era quasi nessuno negli uffici, ma io e i ragazzi di solito rimaniamo fino a tardi in sala prove, quindi sapevo dove trovarli.
Dopo aver salito tre rampe di scale imboccai il corridoio di sinistra e aprii le porte dell'enorme sala.
Come mi aspettavo, i miei amici erano lì, seduti in cerchio: "Spero che nessuno di voi sia entrato in camera mia" dissi attirando la loro attenzione:
"Kookie!"
Tae mi corse incontro abbracciandomi e gli altri vennero a salutarmi allo stesso modo: "Ci sei mancato molto, piccolo Maknae" disse Namjoon scompigliandomi i capelli: "Anche voi ragazzi, sono contento di rivedervi".
Era così bello poterli rivedere. Stare senza di loro era come stare senza la mia famiglia, senza i miei fratelli: "Ti fermi qui stasera? Abbiamo ordinato sushi" disse Jimin sedendosi sul divano: "Rimango qui volentieri, ma purtroppo devo tornare a Incheon dopo cena".
"Ma sarà tardissimo quando avremo finito" sussultò Jin e mi guardò preoccupato.

Ah la nostra Jin Eomma... Mi sei mancato pensai sorridendogli

"Non ti preoccupare hyung, per adesso non pensiamoci e aspettiamo il sushi, ho una fame da lupi" lo rassicurai.
Ci sedemmo tutti sul divano dove c'era Jimin e iniziammo a parlare, ridevamo per qualsiasi cosa e io non smettevo mai di sorridere, perché con loro non potevo essere triste. È praticamente impossibile: "Quando eri a Incheon, Nam per sbaglio ha rotto la macchinetta del caffè, avresti dovuto vederlo tornare in sala prove, era completamente zuppo di cappuccino" raccontò Hobi suscitando una risata generale: "Non è stata colpa mia! Mi aveva fregato i soldi" si difese il diretto interessato incrociando le braccia.
Passata mezz'ora a parlare, vedemmo le porte scorrevoli aprirsi e un ragazzo dello staff entrare, seguito dal fattorino: "Ragazzi è arrivata la cena" annunciò il dipendente: "Tocca a Yoongi pagare questa volta" rise Tae e diede una gomitata amichevole al più grande: "Aigoo...pensavo te ne fossi dimenticato".
Yoongi si alzò ed uscì dalla stanza a passo lento, aspettammo qualche minuto prima di vederlo tornare con un paio di banconote: "Ecco qui, grazie mille".
Yoongi prese i sacchetti e si risedette sul divano, appoggiando il tutto sul tavolino lì davanti.
Hobi si fiondò subito sugli involtini di alghe e salmone: "Buon appetito!"

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Dopo aver finito di mangiare andammo tutti nella sala comune del nostro dormitorio per giocare a qualcosa: "Vi va di giocare a Uno?" chiese Jin tirando fuori il pacchetto di carte.
Annuimmo tutti insieme: "Certo".
Iniziammo a dividerci le carte in silenzio, contandole bene per non rischiare di averne in più: "Comincio io" annunciò Tae.
I primi due giri procedettero tranquillamente, riuscii a vincere il primo turno e il secondo lo vinse Yoongi, poi ci fermammo tutti a guardare con ansia la sfida tra Hoseok e Jimin, gli ultimi due rimasti a giocare.
Buttando l'ultima carta, Jimin si accorse di aver vinto e iniziò a saltare per la stanza, sotto lo sguardo di fuoco di un Hoseok incazzato: "Ho vinto! Ho vinto! Ho-"
Non fece a tempo a cantare vittoria che andò a sbattere contro il divano, finendo lungo disteso dietro di esso. Si intravedevano solo le gambe dietro alla testiera e la sua risatina mista a dolore per la brutta botta che aveva appena preso.
Ridemmo per non so quanto tempo, mentre Jimin cercava di rialzarsi tutto dolorante: "Aish..." si lamentò: "Oddio Jimin, sei uguale a Minhee" dissi tra le risate.
Tutti si bloccarono improvvisamente, guardandomi confusi e curiosi: "Chi è Minhee?" mi chiese sospettoso Nam: "I-io ecco...è solo-"
"Non dirmi che è la ragazza con cui ha parlato Si-Hyuk tempo fa!" continuò lui emozionandosi.
Jimin aveva ritrovato la forza di sedersi composto, e si era ripreso: "Sei riuscito a trovarla?"
"Ecco...sì. Sono riuscita a scovarla qualche giorno fa" confessai imbarazzato.
Un coro di grida esultanti si alzò dalla stanza, assordandomi.
Hobi mi abbracciò stretto stretto: "E noi che pensavamo non ci saresti riuscito".
"Che cosa?"
Hobi rise nervosamente:
"Niente, sappi solo che siamo super contenti per te!"
"Non volevamo chiederti nulla di lei perché avevamo paura che non fossi riuscito a trovarla" spiegò Jin guardando gli altri membri che mi sorridevano:
"Tae non ha voluto raccontarci nulla prima del tuo arrivo" sbuffò Nam rivolgendosi a Tae che fece spallucce divertito: "Volevo tenervi in ansia".
Yoongi batté una mano sulla sua spalla come per dargli una pacca amichevole, ma gliela diede troppo forte e Tae inciampò.
Li guardai sorridendo: "È bello sapere che mi supportate, nonostante questa sia una cosa totalmente assurda".
"Kookie, anche se sappiamo che sarà difficile faremo in modo che tu possa vederla il più possibile, anche quando sarai tornato qui. Te lo prometto" mi rassicurò Nam: "Grazie hyung".
Ero felice che dopo tanti sforzi Si-Hyuk mi avesse finalmente dato il permesso di vedere e di conoscere Minhee, seppur dandomi un limite di tempo. Speravo di poterlo fare anche dopo essere tornato a Seul, in un modo o nell'altro: "Adesso che sappiamo con certezza che sei riuscito a trovarla, parlaci un po' di lei" propose Hoseok accomodandosi di nuovo sul divano e spostando le carte sparse sopra. Io ridacchiai e mi sedetti in mezzo: "Se proprio volete".

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Hyungmin's pov

"Quindi mi stai dicendo che potremo strapazzarla quanto vorremo appena verrà a conoscerci?" chiese speranzoso Jin: "Non proprio, però potrete parlarci".
Ero stanco morto. Avevo parlato ininterrottamente di Minhee per ben quaranta minuti, lasciando ai ragazzi una specie di lista super dettagliata di fisico e carattere: "Sono sorpreso perché dopo tutti i tuoi discorsi sul fatto che preferivi le ragazze più grandi, ti sei innamorato di una ragazza più piccola e molto bassa per giunta" commentò Yoongi sorridendo, poi aggiunse: "Sono contento per te Kookie".
"Grazie Yoongi, sono sicuro che vi piacerà davvero molto".
Nam interruppe l'atmosfera felice richiamando la nostra attenzione: "Io avrei un dubbio".
"Quale?" chiedemmo io e gli altri: "Siamo sicuri che non ci conosca?"  alzò lo sguardo e ci fissò cupo. Tutti lo guardammo confusi, incluso io:"Sì sono sicuro, perché?" gli chiesi.
Nam iniziò a passeggiare per la stanza, illustrandoci il suo ragionamento: "Se ci conoscesse per te sarebbe la fine. Potrebbe dirlo a tutti e Si-Hyuk si arrabbierebbe davvero molto. La mascherina ti nasconde, è vero, ma sei davvero certo che non sappia chi siano i BTS?"
Corrugai la fronte per cercare di ricordare se nelle ultime conversazioni tra me e Minhee ci fosse passato in mezzo l'argomento, ma non trovai niente: "No, non ci conosce. Ne sono certo" risposi deciso: "E poi ricordate?" aggiunsi girandomi verso i ragazzi: "Non ha riconosciuto Si-Hyuk".
Loro annuirono e alla fine Nam si arrese: "Sì, forse ha ragione Kook".
Detto questo passammo un altro paio di minuti a parlare. Stavolta però era calata sopra di noi una strana aurea  piena di preoccupazione.

Non sa chi siamo. È impossibile. So che è così  pensai convinto

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"Ci vediamo presto Kookie" disse Yoongi appoggiato allo stipite della porta.
Salutai i ragazzi un'ultima volta prima di richiudermi la porta del dormitorio alle spalle, ripercorrendo la stessa strada di prima.
Scendendo le scale incontrai il guardiano, un'ometto basso e tarchiato con un paio di occhialetti rotondi con montatura nera. Aveva il compito di sorvegliare il caveau dove erano parcheggiate le auto di ogni dipendente, incluso il furgone che utilizziamo io e i ragazzi: "Buonasera Signor Taek" gli feci un piccolo inchino che lui ricambiò: "Signorino Jungkook, è un piacere rivederla. È tornato dalla sua vacanza?"
Scossi la testa: "Mi dispiace caro Taek, devo tornare a Incheon".
Sul suo volto si fece spazio un sorriso triste: "Capisco. Allora buon ritorno, signorino Jungkook, e buona notte".
"Grazie Signor Taek, anche a lei".
Arrivai all'uscita e non appena varcai la soglia dell'edificio una ventata di aria gelida mi attraversò il corpo, costringendomi a chiudere il cappotto fino al collo.
Chiamai un taxi più velocemente che potei e mentre aspettavo, continuai a pensare alle ultime parole di Nam.

E se ci conoscesse davvero? Se non me ne fossi accorto?

Rimasi a fissare il marciapiede assorto in quei pensieri fino a quando il clacson dell'auto non mi riportò alla realtà. Indossai di nuovo la mascherina ed entrai nell'abitacolo del veicolo: "Dove vuoi andare ragazzo?"
"A Incheon, per favore".
Durante tutto il viaggio cercai di togliermi dalla testa il pensiero che Minhee avesse potuto conoscermi.

Se scoprisse chi sono, non potrei più vederla...

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|Black Mask|↭|Jeon Jungkook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora