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Minhee's pov
La mattina seguente fui svegliata dai raggi del sole che colpivano la mia finestra. Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai. Mi girai nel letto pronta a sentire sotto la mia mano il petto caldo di Jungkook, ma non sentii niente.
Sbarrai gli occhi confusa e guardai le coperte che erano smosse solo nel punto in cui avevo dormito io.
Dov'era Jungkook? Mi ricordavo perfettamente che la sera prima era venuto a casa con me e ci eravamo messi a letto.
Il mio cuore iniziò a battere forte, mi guardai e vidi che al posto di una grande maglia bianca indossavo il mio pigiama con i panda. Alzai lentamente le testa e guardai sconvolta la mia vecchia camera che sembrava non essere stata toccata da nessuno; appoggiai i piedi sul pavimento freddo continuando a non capire e alzai lo sguardo sul calendario.
"10 Febbraio" lessi sconvolta.
Improvvisamente la mia testa ricollegò tutto, i pensieri si mischiarono in un caos mentale pazzesco: Jungkook, i ragazzi, Si-Hyuk, la Bighit, Hyungmin, Seul...era sparito tutto.
Ero ancora un'universitaria, ero ancora a Incheon, non era cambiato nulla.
Non volevo minimamente ascoltare quello che la mia mente mi stava incessantemente urlando.
Mi alzai e corsi in bagno, aprii la porta e venni invasa da un profumo di lavanda che proveniva dalla bathbomb che la sera prima avevo immerso nella vasca.
Memorie di una geisha era appoggiato al bordo della vasca, lì dove lo avevo lasciato.
Le gambe cedettero e dovetti inginocchiarmi a terra per non cadere. Guardavo il terreno inespressiva, ripetendo solo due parole, in continuazione.
"U-un..s-sogno...u-un.." ripetevo a malapena.
Possibile che i propri sogni lascino un ricordo così vivido all'interno della nostra mente? Un ricordo che ti ferisce, che ti fa vivere la vita che hai sempre voluto, ma che poi ti abbandona e lascia un vuoto immenso, quasi fosse la tua seconda vita che scivola via, per lasciare spazio a quella nuova che deve arrivare.
Mi sentivo presa in giro. Presa in giro dalla mia mente, dal mio subconscio, che non aveva fatto altro che alimentare delle speranze impossibili.
I miei occhi si fecero lucidi, grandi lacrime scesero lungo il mio viso e andarono a bagnare il tappeto di quell'enorme bagno piastrellato di lilla e bianco.
Era inverno, andavo ancora all'università. Nessuno mi avrebbe accompagnato lungo la strada, nessuno mi avrebbe parlato in classe. Ero rimasta la stramba Minhee che per la sua famiglia non avrebbe mai fatto carriera. Non ero nessuno.∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Ci volle tempo prima che tornassi a frequentare la vita di sempre. Quei ricordi erano vividi nella mia testa come fuoco: tutti i dettagli, tutti i discorsi, l'unico dettaglio che mi riportava costantemente alla realtà era il modo in cui pensava e parlava Jungkook. Erano tutte cose che avevo pensato e messo io nella sua bocca, era stato tutto frutto della mia immaginazione. Un lungo sogno, durato una vita intera.
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Erano passati quasi più di due mesi da quel sogno e i miei ricordi iniziavano piano piano a diventare sfocati, a comprendere che quelli erano sogni e non veri momenti della mia vita.
Avevo passato l'esame di giapponese, avevo aiutato la signora Jeong con la casa e giocato con Kim ai videogiochi. Nessuna traccia di malintenzionati che picchiavano micetti, nessuna traccia di esplosioni di gas, nessuna traccia di mascherine scure che passavano per la strada o furgoncini neri con i finestrini oscurati.∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Piano piano tornai alla normalità. L'inverno si faceva sentire ancora. Nonostante fosse quasi primavera, bisognava portare ancora i cappotti la mattina presto. Quella mattina non me ne curai e indossai un vestitino azzurro molto semplice con le converse bianche, presi la mia borsa con i libri e uscii di casa.
Improvvisamente sentii dei miagolii provenire dalla strada.
Subito mi girai pronta a sferrare un pugno allo sconosciuto che stava picchiando Chu, ma non vidi nessuno. Si trattava veramente di Chu, ma miagolava soltanto perché non riusciva ad entrare in casa dalla signora Jeong. Sospirai e un altro ricordo frutto del sogno sparì. Lo presi in braccio gli feci qualche carezza, poi gli feci scavalcare il cancelletto in modo che entrasse.
Proseguii per la mia strada in silenzio, senza ascoltare la musica, guardando ogni tanto la luce soffusa del sole che si faceva spazio tra le nuvole per annunciare un nuovo giorno.
L'università era già aperta nonostante fosse molto presto, c'erano già alcuni studenti che erano arrivati e si apprestavano ad entrare per dare una mano ad aprire le classi o a preparare qualche conferenza. Io avevo preparato un progetto per una collezione di copertine illustrate da me che servivano al corso di lettura a cui mi ero iscritta da poco.
Avevo lasciato il corso di informatica e avevo aggiunto lettura e progettazione, in modo da poter avere più possibilità per essere assunta da qualche azienda che lavorava in stati importanti.
Sembravo quasi felice, come ero sempre stata, ma quel luccichio che molti vedevano nel mio sguardo non c'era più, spento dalla speranza di uno stupido sogno.
Sospirai e scossi la testa per cacciare via quei brutti pensieri. Accelerai il passo e superai il muretto che delimitava la scuola, entrando nel grande viale.
Ero andata a trovare Haneul poco tempo fa, mi ero sfogata con lei e avevo provato a trovare una soluzione parlando al suo spirito che speravo mi ascoltasse, ma tutto quello che avevo trovato come soluzione era provare a dimenticare e andare avanti.
Alzai lo sguardo, con la vaga speranza di vedere la mia compagna Yanseo sbattere contro qualcuno e imprecare, ma lei non c'era quel giorno.
Ero quasi arrivata alla fine del viale, quando notai qualcosa di strano vicino all'entrata principale.
C'era qualcuno davanti alle porte in vetro, un ragazzo alto con la giacca scura.
La cosa che mi incuriosii di lui?
Bé, portava una mascherina nera sul viso.∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎀∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
The end
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|Black Mask|↭|Jeon Jungkook|
RomanceE se Jungkook cambiasse identità per inseguire la ragazza che ama?