"I walk in to the room, and I’m like, oh, hello
See them demons watching me like, oh, hello
I’m walking to the room and I’m like, oh, hello
I laughed them in the faces, cause they never get my soul."
Hell.o - LennyCammino a passo spedito verso casa nonostante il ginocchio, che mi impedisce di andare veloce.
La strada così familiare che collega casa mia a quella di Nathan mi fa venire in mente così tanti episodi, che la mia testa non sa neanche quale scegliere: tutte le volte che ho fatto quella strada quando i primi tempi avevo ancora il cuore a mille al solo pensiero di vedere Nathan.
Quando canticchiavo felice mentre uscivo da casa sua, e quando la lasciavo qualche volta piangendo per una stupida litigata senza importanza.
Rivivo tutta la storia con lui, mentre con un sorrisetto passo di fianco alle case che ormai conosco a memoria.
Saluto la signora Ben, che vive sempre sulla veranda, dondolandosi sulla sedia mentre guarda i nipotini in giardino.
Saluto Bob, il cane dell'isolato, che abbaia a tutti ma che poi ti lecca appena ti avvicini.
È una cosa così facile, semplice, camminare sempre per la stessa strada, vedere sempre la stessa gente.
Mi piace questa quotidianità.
Mentre mi avvicino a casa però, mi rendo conto che non ho voglia di stare sul mio letto da sola pensando a l'imminente partenza di Nat.
Voglio divertirmi, svagarmi come non faccio da troppo tempo.
Prendo il telefono per scrivere a Den, con la speranza che non abbia da fare con lo studio o i suoi mille impegni.
"Stasera voglio uscire con il mio piccolo grillo parlante, sei libera?"
Invio il messaggio mentre, già a casa, inizio a svestirmi e a riempire la vasca da bagno.
Lo squillo del cellulare mi avvisa che mi ha già risposto.
Leggo la risposta, un secondo prima di immergermi in quel paradiso di rose e fragole che ho appena creato.
"Certo cara, tra un'ora davanti a casa mia."Immersa nel vapore e nel profumo dei sali da bagno, mi rilasso un po', con la testa appoggiata alla vasca e il corpo sommerso dall'acqua calda e profumata.
Il bagno mi rigenera, mi rilassa e mi calma.
Cancella tutti i pensieri, e io mi lascio cullare in questa atmosfera tranquilla, finché non mi rendo conto che si è fatto tardi e sono costretta a uscire.Mi ritrovo davanti alla porta di Den, a pochi metri da casa mia, a bussare, mentre con un piede batto il ritmo della musica che ho in testa.
"Fiuuu, passi solo un'ora senza Nat e già vai in giro come una sgualdrinella in cerca di giovani prede?"
Alzo la testa per guardarla, ed è uno spettacolo.
I suoi capelli biondi e mossi le avvolgono le spalle mentre la gonna corta e il top attillato risaltano le sue curve.
È uno schianto.
"Sei proprio una stupida! E poi non si è mai visto una sgualdrinella che si rispetti con le stampelle!" le rispondo ridendo.
Den ride a sua volta, mentre chiude la porta di casa alle sue spalle incamminandosi verso la sua macchina.
"Ho detto a Jared che andavamo in centro, in caso sia nei paraggi e magari vuole venire a salutarmi. Non ti dispiace vero?" Den mi guarda dubbiosa mentre io scuoto la testa e le sorrido.
"Certo che no, sciocca. Così almeno possiamo fare le presentazioni ufficiali finalmente".
I suoi occhi per un attimo si illuminano, prima di tornare a concentrarsi sulla strada, ed io trattengo il moto d'orgoglio che mi sta pervadendo.
Sono felice se lei è felice, se lo merita.
Si merita l'amore, si merita la felicità. Si merita tutto ciò che la vita ha da offrirle.Di solito io e Den passiamo le serate al solito disco pub in periferia, ma da quando Adam ha allargato i miei orizzonti, mi ha fatto scoprire inconsapevolmente locali alla moda in centro che per me valgono la pena essere visitati.
Una sera, mentre camminavano per una delle strade più affollate di Midtown, avevo visto un locale che mi aveva piacevolmente colpito.
La musica è i colori che uscivano e si mischiavano nella strada, mi aveva fatto venire voglia di visitarlo.
E così, dopo quasi mezz'ora di strada, ci ritroviamo davanti al Roxenne.
"Wow, ma perché non ci siamo mai venute prima d'ora?" mi chiede Den mentre scruta l'entrata del locale e tutta la gente che si sta affollano intorno.
"Perché siamo delle superficiali, schiave delle abitudini! E perché noi adoriamo il nostro pub, così tanto che non lo abbiamo mai tradito. Fino ad ora." le rispondo sarcastica e sorridendo mentre le faccio cenno di seguirmi verso l'entrata.Le luci del locale ci conducono fino al bancone mezzo vuoto, e mentre ci sediamo mi guardo intorno.
Tutto sembra viola e rosa alla mia vista, le luci che paiono galleggiare nell'aria muovendosi con il ritmo della musica, la gente che si diverte ballando in pista e urla al dj, che tiene il ritmo con il braccio dietro la consolle.
Anche se non sono abituata alla discoteca, non mi sento così a disagio come pensavo.
Ordiniamo due birre mentre ci guardiamo attorno spaesate, come due animali allo zoo."Già mi manca Den".
Devo urlare per parlargli, per sovrastare la musica che via via si fa sempre più alta.
Den stacca gli occhi dai mille corpi sudati in pista e li posa su di me.
Il suo sguardo triste mi opprime il cuore, ma non mi ferma dal parlarne.
"E so che è stupido perché non è neanche partito. Ed egoista perché dovrei essere felice e orgogliosa di lui. Ma mi manca"
Una canzone parte a tutto volume e la gente inizia a saltare con le mani in aria. L'adrenalina mi si sta versando nelle vene: ho voglia di ballare anche io come quei ragazzi, senza pensieri e con la sola voglia di divertirsi tutta la notte.
"Ally, è normale che ti manchi, ma tra poco inizierai ad abituarti a non vederlo ogni singolo attimo della tua giornata. Per l'amor di dio, siete la coppia perfetta, non dico di no, ma non fa bene stare sempre insieme, vi soffocate anche se non ve ne accorgete."
Mi appoggia la testa sulla spalla, forse per smorzare l'effetto delle sue parole.
"Sarà brutto da dire, e non prenderla male" mi dice mentre guarda le persone che saltano e intanto continua a bere la birra "ma forse è meglio così. Voglio dire, dedichi tutto il tempo a lui e al calcio. Magari stare un po' lontani ti farà rivedere le priorità nella tua vita."
Non l'ho mai vista da quella prospettiva, ma probabilmente Den ha ragione.
Questa distanza magari può fare bene, sia a me che a lui, e non so se è questa consapevolezza, o le birre che già mi scorrono in corpo, ma decido di prendere il lato positivo della situazione, proprio come mi aveva insegnato mio padre anni fa con la lista delle tre piccole cose.
Prendo il braccio di Den lasciando le stampelle appoggiate allo sgabello, e mi butto in pista con lei.
Il ritmo della musica mi conduce fin sotto al palco, l'energia che le note e le luci, unite ai corpi intorno a me, pervadono il mio spirito, mi liberano la testa.
E mi trovo nella mischia a perdermi in me stessa mentre ballo con la mia migliore amica pensando solo a divertirmi.
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Tre piccole cose
Romans"PER LUI MI PIEGO, PER TE MI SPEZZO." "Avete presente la sensazione di completezza che vi avvolge quando raggiungete tutti gli obiettivi che vi eravate prefissati? Come quando, correndo, raggiungete il traguardo che poco prima credevate troppo lon...