5.Cuore Contro Cuore

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"Chest to chest
Nose to nose
Palm to palm
We were always just that close
Wrist to wrist
Toe to toe
Lips that felt just like the inside of a rose"
California king bed - Rihanna

Un mese.
Ho ancora un mese da passare con il mio ragazzo prima che lui parta.
Ce la posso fare, mi impegnerò per assorbire in questi trenta giorni tutto ciò che Nathan mi offre.
L'avrei salutato felice per lui, mi sarei dedicata alla fisioterapia, puntando i miei pensieri solo su quello.
Sarei migliorata a vista d'occhio e quando Nathan sarebbe tornato dal ritiro, mi avrebbe trovato splendente più che mai.
Senza più maledette stampelle. Mi avrebbe trovata a reggermi in piedi solo con le mie gambe.

Continuo a parlare con lui, a fargli domande, a dimostrarmi più forte di quanto in realtà sono.
E intanto lo tocco in ogni modo possibile, e lo guardo in ogni punto possibile.
Mangio il dessert e intanto gli sorrido.
Il moto d'orgoglio che mi ha pervasa pochi minuti fa sta già sparendo, lasciando spazio alla tristezza.
Cerco di imprimermi nella testa i suoi occhi, l'angolo della sua bocca che si alza quando sorride, le due piccole linee che gli si formano quando solleva le labbra.
Ci prendiamo per mano e lasciamo quel posto magico.
Lasciamo alle spalle lo sfarzo e i camerieri, il centro e le sue luci abbaglianti.
Cerco di lasciarmi alle spalle anche la tristezza, per godermi appieno questa serata perfetta.
Andiamo verso casa sua e assaporo ogni attimo di lui, ogni suo movimento.
Può sembrare strano ma anche se so bene che due mesi passano in fretta, la sensazione di abbandono non mi lascia.
Penso a come sarà una giornata senza di lui.
Senza i momenti passati in macchina.
Senza la sua presenza accanto a me durante il giorno.
Senza le sue parole che mi sprona o ogni giorno a dare il meglio, a dare il massimo.

Nathan non fa in tempo ad aprire la porta di camera sua che si fionda su di me.
Mi bacia con foga, con passione.
Mi dimostra l'amore che prova per me.
Vedo chiaramente l'amore nei suoi occhi marroni.
Sento il suo bisogno nei movimenti affamati.
La voglia che ha di me passa nel suo tocco e mi dà una scarica elettrica sulla pelle.
È come una concentrato di energia che mi fulmina.
Cadiamo sul letto come i nostri vestiti cadono ai nostri piedi poco dopo.
Ci cerchiamo con le labbra, ci avvinghiamo l'uno all'altro con le gambe e con le braccia.
Come per fonderci.
Come se non potessimo più tornare due persone, perché ormai siamo una sola.
Ci dimostriamo quanto ci amiamo, tra le lenzuola.
Tra baci e parole, rendiamo questa serata, la serata perfetta.

Ascolto il ritmo del suo cuore con l'orecchio appoggiato al suo petto, e cerco di sincronizzare il mio con il suo.
Il suo batte forte, il mio perde colpi.
Mi perdo nel silenzio, facendomi cullare dal rumore dell'aria che entra e che esce dalla bocca di Nathan.
Penso a tutto ciò che abbiamo condiviso fino ad oggi, a tutti i giorni spesi ad amarci e a spronarsi l'un l'altro.
E mi sento bene.
Mi sento forte, accanto a lui.
Come avere una corazza di ferro mentre vai in guerra contro persone vestiti con semplici abiti.
Sai già di avere la vittoria in pugno, proprio come me, che so già di aver vinto in amore.
Perché ho lui e non posso chiedere di meglio.
Da qui a una settimana partirà, e io mi sentirò come un invalido.
Come uno senza una gamba, o senza un braccio.
Ironia della sorte.

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